VPM per Davide Bennato è "Hogwarts di musica e architettura"

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VPM per Davide Bennato è “Hogwarts di musica e architettura”

vpm villa pennisi in musica

Villa Pennisi Musica nasce nel 2009 per volere dell’Associazione M.A.R. Musica – Arte –Ricerca. Di cosa si tratta? Una kermesse  che coniuga grande musica, architettura, design ed eco-sostenibilità. In poche e concrete parole è questa la definizione di Villa Pennisi in Musica, altrimenti detta VPM. Davide Bennato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Sociologia dei media digitali all’Università degli Studi di Catania, ci illustra il progetto. Non solo musica classica, non solo architettura, non solo comunicazione, ma tutte questi tre ambiti offerti assieme. Lo scopo è quello di formare i professionisti della musica dal vivo attraverso la Summer School e le Master Class. E non solo. Infatti un’altra delle missioni di VPM è quella di istruire le orecchie degli ascoltatori, attraverso un Festival di Musica che animerà vari luoghi di Acireale. Davide Bennato ed il Direttore Artistico di VPM, David Romano ci spiegano, passo per passo, in cosa consiste questo progetto unico in Italia.

Una domanda semplice, ma necessaria. Che cos’è Villa Pennisi in Musica?

D.B. Leggendo il fenomeno da un punto di vista non approfondito, VPM è un evento culturale estivo che si tiene ad Acireale e consiste in una serie di concerti di musica classica. Da questo punto di vista è sintonia con quel tipo di eventi culturali che in estate si svolgono in tutta Italia. Ma VPM è un progetto particolare, per almeno due motivi. Il primo è un motivo squisitamente organizzativo, nel senso che Villa Pennisi in Musica consiste anche in una Summer School che si suddivide in due tipologie di corsi.

vpm villa pennisi in musica. davide bennato

Davide Bennato, docente dell’Università degli Studi di Catania ci parla di VPM- Villa Pennisi in Musica

La prima è quella delle Master Class di musica classica e sotto questo aspetto, per usare una metafora pop (per cui vado pazzo), VPM è una specie di Hogwarts della musica classica, ma anche dell’architettura. Infatti un’altra componente è quella legata all’architettura e al design. Perché un’altra delle Master Class di VPM, coordinata da Sergio Pone, è quella che ha come obiettivo la costruzione della macchina scenica all’interno della quale si svolgono i concerti. Una struttura che risolve un problema di acustica tipico della musica classica, difficile da fruire al meglio in ambienti aperti, che non siano sale da concerto.

E a Villa Pennisi in Musica questo problema viene risolto. In che modo?

D.B. Sì, viene risolto attraverso la costruzione di una particolare struttura architettonica, che si chiama ReS. Detta in maniera non tecnica, Res è un palcoscenico dove si suona. Ma guardandola con un occhio un pochino più tecnico, ci si accorge che è una costruzione molto sofisticata. ReS ha vinto il PETER LORD AWARD 2015, assegnato dall’Institute of Acoustic (UK) per la sua eccezionale e innovativa progettazione acustica. Il suo scopo è quello di rendere ottimale l’acustica della musica prodotta dagli strumenti che suonano in questo spazio. Per questo Villa Pennisi in Musica è un caso molto interessante di commistione tra musica classica e architettura. La cosa affascinante è che in una bella località della Sicilia, che è Acireale, all’interno di una villa settecentesca molto bella, c’è una contaminazione tra i retroscena dell’architettura e della musica classica.

Ma lei è docente di Sociologia dei Media Digitali. Qual è il ruolo dei social in questo progetto di commistione architettonico- musicale?

D.B. Non si può slegare la componente della comunicazione digitale da quella musicale e architettonica. Io parlo da appassionato della musica classica. Quindi il mio punto di vista è quello di un sociologo che cerca di dare un senso a questo fenomeno. E per quello che mi riguarda Villa Pennisi in Musica rappresenta per la comunicazione digitale una sfida. Perché? Perché la cultura in Italia si sta avvicinando con molta fatica all’utilizzo degli strumenti social e digitali. L’unico campo culturale che riesce a sfruttare bene Facebook, Instagram, Twitter è il cinema perché in questo ambito è forte la componente industriale.

Invece altre industrie culturali non riescono a comunicare i loro prodotti attraverso i social media. A maggior ragione questo vale per un concerto di musica classica. Sottolineo l’Italia, perché in Europa ci sono dei casi di eccellenza in cui si utilizza lo story-telling e la comunicazione digitale per diffondere degli oggetti culturali particolari, come per esempio un violino o un pianoforte. Ma secondo me la possibilità di comunicazione che i social media possiedono può riuscire a comunicare la musica classica.

David Romano, secondo lei, in quanto direttore artistico di VPM e musicista, è davvero possibile comunicare la musica classica attraverso i social media o si rischia di banalizzare l’esperienza della musica classica?

D.R. I social media sono uno strumento e come tutti gli strumenti il problema è come lo strumento viene utilizzato. In Italia il vero problema è che non esiste una cultura legata ad un marketing della musica accademico- scolastica. Inoltre è da poco che esiste la figura del social media manager, figuriamoci di una social media manager specializzato in un settore particolare, come la musica. Villa Pennisi è in buona sostanza una fusione di musica, architettura, ricerca e performance. Questi quattro elementi non hanno nulla di autonomo, al momento in cui arrivano ad Acireale sono un unicum. A VPM il problema è: “Di cosa parlo? Qual è il contenuto da rendere fruibile a chi ascolta, a chi sta dall’altra parte del video”.

vpm villa pennisi in musica david romano

David Romano è la Spalla dei secondi violini dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 2009 è Direttore Artistico di Villa Pennisi in Musica.

Il problema, ma anche l’opportunità, nasce dalla commistione tra musica, architettura e comunicazione. Ad un certo punto della storia di Villa Pennisi in Musica era diventato inevitabile sentire la necessità si raccontare quello che facevamo. Raccontarla era il passo necessario da fare per coinvolgere la partecipazione fisica a VPM. Per portare la gente, i professionisti della musica e dell’architettura a vivere questa esperienza. A Villa Pennisi materiale da comunicare ce n’è, ce n’è anche troppo. La difficoltà sta nel riuscire a comunicare questo intreccio continuo tra gli studenti di architettura che costruiscono il ReS, i musicisti che provano le loro performance e la contaminazione di idee che si produce tra i due ambiti.

Nel link di seguito trovi il programma del Festival Villa Pennisi in Musica

VPM per Davide Bennato è “Hogwarts di musica e architettura” ultima modifica: 2017-08-09T09:51:39+02:00 da Chiara Emma

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