Sant'Agata in miniatura: Giuseppe Procida e le sue creazioni in carta

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SANT'AGATA

La festa di Sant’Agata in miniatura

Giuseppe Procida creazioni

La festa di Sant’Agata raccontata attraverso le creazioni di un giovane artista catanese. Da un materiale povero come la carta, Giuseppe Procida, fedele devoto della Santa Patrona di Catania, è riuscito a trasformare semplici cartoncini da disegno in arte. La minuziosità e la cura dei dettagli in tutte le sue creazioni è davvero impressionante. Saranno pure piccoli i modelli da lui realizzati, ma l’amore che Giuseppe serba nei confronti della città di Catania e di Sant’Agata, è davvero immenso.

La processione di Sant’Agata con i devoti, le 13 candelore e la Cattedrale di Catania, sono solo alcune delle creazioni che Giuseppe Procida porterà nella mostra “Cimeli Agatini” organizzata dall’Associazione Sant’Agata Cattedrale presso la Chiesa del SS. Sacramento al Duomo, in via Biscari a Catania. Giuseppe Procida racconta ai lettori di itCatania la sua arte.

Intervista all’artista catanese Giuseppe Procida: arte in miniatura

Come è nata questa passione? Perché hai deciso di utilizzare la carta come materiale per le tue creazioni?

Questa passione è nata quando ero piccolino ed è cresciuta negli anni. Da bambino ero affascinato dalla festa di Sant’Agata, dalle sue luci, sopratutto quando scendeva la notte. Ne rimasi sempre più affascinato negli anni che decisi di avere tutta la festa a casa mia, in modo da poterla sempre ammirare. Ho utilizzato e utilizzo sempre la carta perché è il materiale più economicamente reperibile. Allo stesso tempo è un elemento dalle infinite possibilità di inventiva. Le creazioni che comprendono le processioni, cioè le due lunghe bacheche esposte nella mostra, sono state create utilizzando solamente carta riciclata da vecchi album da disegno.

La vara di Sant'Agata con i suoi devoti.

La vara di Sant’Agata con i suoi devoti.

Qual è stato il modello più difficile da realizzare e che ha richiesto maggior tempo?

Non seguo uno schema ben preciso, progetto mentre costruisco, quindi a suo modo tutto è difficile. Nel complesso, però, posso dire che i modelli più “difficili” da realizzare e che hanno richiesto più tempo sono state le due lunghe processioni. Esse contengono circa un migliaio di elementi. Ma se si ha passione per qualcosa, niente risulta difficile da realizzare. Anzi, personalmente, mi diverto di più.

Qual è, invece, la creazione da te realizzata a cui sei particolarmente legato?

Ogni modello che creo per me è come un figlio. In ogni mia opera metto tutto me stesso in base all’esperienza che ho al momento. Quando ho occasione di vendere una mia creazione, è come se se ne andasse pure una piccola parte di me.

Quanto tempo impieghi, in media, per creare un tuo modello?

Dipende, solitamente perdo più tempo nella realizzazione delle chiese. Sono le più complicate per quando riguarda i dettagli. Pure una candelora, però, può essere considerata “complicata” da creare: dipende soprattutto dalla grandezza che si vuole dare. Più grande è, più dettagli dovrò riprodurre.

Il Carretto Siciliano realizzato dal giovane artista catanese.

Il Carretto Siciliano realizzato dal giovane artista catanese.

Parlami della mostra. Cosa porterai in esposizione?

Quest’anno porterò, oltre alle due bacheche che comprendono la sfilata delle candelore e la processione di Sant’Agata con il cordone trainato dai devoti, anche delle novità. Sarà esposta pure Piazza Duomo in miniatura e due quadri creati completamente da me: uno tridimensionale che comprende le tre chiese di Catania dedicate al culto di Sant’Agata (chiesa di Sant’Agata la Vetere, Sant’Agata alla Fornace e Sant’Agata al Carcere), l’altro basato sull’opera del Tiepolo “Il Martirio di S.Agata” (1750) con una cornice realizzata in stile barocco/floreale. Ma la grande novità di quest’anno sarà “Il Carretto Siciliano di Sant’Agata” di mia completa inventiva. In stile barocco, esso comprende sette scene del martirio della Santa, tutti quadri basati su reali opere d’arte.

Quanto è importante per te la devozione per Sant’Agata?

È difficile spiegare a parole una “devozione” verso un qualcosa che ti appassiona sempre di più, una sensazione che matura nel tempo. Non so quanto sia quantificabile o importante la mia devozione per Sant’Agata e la sua festa. Banalmente parlando potrei dire tanta o tantissima. Mi rendo conto, però, che non potrei vivere senza le due “cose” che amo di più: Catania e Sant’Agata.

La festa di Sant’Agata in miniatura ultima modifica: 2019-01-29T08:54:32+01:00 da Valentina Friscia

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