La Diavolata, che si tiene ad Adrano durante il giorno di Pasqua, è fra i riti della settimana santa siciliana più particolari e antichi; è una tradizione folcloristico-religiosa legata alle manifestazioni più iconiche del paese in provincia di Catania. Oggi con ItCatania vi spieghiamo origine e storia di questa sacra rappresentazione che attira ogni anno moltissimi visitatori.
La Diavolata di Adrano, autore e composizione
Conosciuta anche col titolo di ” I Diavulazzi di Pasqua“, la Diavolata è un dramma sacro opera del poeta e religioso adranita Anselmo Laudani, composta nella seconda metà del 1700 nella lingua dialettale locale. Si tratta di un’opera allegorica che intreccia simbologia, retorica, teologia. Titolo originale di padre Laudani era: “La Resurezione“. Il testo si compone di due parti: La Diavolata e l’Angelicata che rappresentano rispettivamente lo scontro fra le forze del male e del bene. L’autore lega la sua composizione all’ Etna, ritenuta nel passato la bocca dell’inferno da cui sarebbero fuoriusciti i diavoli protagonisti della rappresentazione.
La “Diavolata”, propone la commistione fra elementi pagani e cristiani, fra mito e rito. Essa, rimasta intatta nel tempo, tramandandosi di generazione in generazione e proponendosi come un unicum.
L’argomento e i personaggi della Diavolata di Adrano
Come già detto, il testo mette in scena lo scontro fra Bene e Male dopo la morte di Gesù. Dalla bocca del Vulcano fuoriescono i diavoli Lucifero, capo dei ribelli, Belzebù Signore delle Mosche, Astarot, con le sue 40 legioni). Interviene anche la Morte, eterna nemica dell’uomo, l’Umanità, simbolo della speranza, e l’Arcangelo Michele, avversario del demonio. I diavoli cercano di convincere l’Umanità a restare dannata poiché il cadavere di Gesù Cristo, che è risorto, non è più nel sepolcro, ma interviene l’Arcangelo Michele, sconfiggendo definitivamente Lucifero.
Sul palcoscenico, posto davanti al colonnato della chiesa Madre, viene allestita la scenografia che rappresenta una selva infernale con al centro un volto diabolico e un sepolcro vuoto.
La Diavolata, Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia
Adrano è fra i 17 i comuni siciliani che vedono riconosciute le loro iniziative in occasione della Pasqua. Oggi, questa manifestazione è un Bene inserito nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia (REIS). Essa rappresenta un vero caposaldo della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Guarda il video cliccando qui.
La Diavolata adranita è vicina al cosiddetto Ballo dei diavoli (in siciliano: l’abballu di li Diavuli) che si tiene a Prizzi in provincia di Palermo.
Da alcuni anni, questa manifestazione viene ripetuta anche la sera.
Dalla Diavolata all’Angelicata
La seconda parte del dramma è l'”Angelicata“: alla scena infernale si contrappone quella paradisiaca, in cui Maria incontra il Figlio risorto ed è proclamata Regina del Cielo, tra un coro di angeli e Santi.
Il dramma venne messo in scena ogni domenica di Pasqua a partire dal 1980.
La pace
A conclusione di uno spettacolo pirotecnico che si tien ai piedi del dongione normanno, la folla degli spettatori si raduna poi in Piazza Santa Chiara, dove si tiene la tradizionale “Pace”, ovvero l’incontro della Madre col Cristo Risorto.
La Diavolata e l’ Angelicata, rappresentazioni di grande spettacolarità e di intenso contenuto emotivo, sono drammi sacri che rappresentano un vero caposaldo della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
(Fonte testo: Scheda REI Regione Sicilia); foto copertina di F. Li Cuti, pagina Facebook I diavulazzi di Pasqua, Diavolata e Angelicata