La Settimana Santa che porta alla Pasqua ha come simbolo le palme, soprattutto nella domenica delle palme, evento che celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Proprio le palme intrecciate fanno bella mostra di sé nei giorni che caratterizzano il triduo pasquale. Intrecciare le palme per quest’occasione è un’arte tradizionale nella nostra Sicilia e nella nostra città. Vediamo come si fanno e da dove nasce quest’uso.
L’arte antica dell’intreccio delle palme
Le palme appartengono ai riti e simboli misti tra fede e folclore che da generazioni si usano e tramandano in occasione della Settimana Santa. E’ tradizione lavorare le palme in occasione della Domenica delle Palme. Si tratta di una consuetudine popolare nata nelle campagne grazie ai contadini che con le loro abili mani intrecciavano le foglie delle palme nuove ricavandone particolari decorazioni.
Ai tempi dei nostri nonni e bisnonni, il giorno prima della domenica delle Palme, si portavano in casa dalla campagna rametti di ulivo e foglie di palma, con le quali si creavano delle composizioni da portare l’indomani in chiesa per la benedizione. I nonni insegnavano ai nipoti che guardavano rapiti l’abilità delle dita degli artigiani. Non a caso questa tradizione si diffuse largamente tanto da radicarsi.
L’intreccio delle palme è diventato molto comune soprattutto per la realizzazione di altri oggetti. La palma nana siciliana si presta a varie lavorazioni; essa si affianca all’uso del vimini, del giunco.
La lavorazione
Queste composizioni derivano vengono da precisi schemi compositivi. Si comincia proprio dalle foglie fresche. Con le dite si intrecciano le lacinie, ottenendo un’ampia varietà di forme e figure. L’intreccio è ciò che rende quest’arte così affascinante. Le palme lavorate diventano delle vere e proprie opere d’arte.
A fine lavorazione, per rallentare il rinsecchimento, i gambi delle palme intrecciate vengono immersi in recipienti d’acqua.
Le varie forme
La palma viene quasi sempre accompagnata dal ramo d’ulivo, in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme
Questa forma di artigianato che prevede l’intreccio di materiali umili e reperibili facilmente in natura è fra le più antiche, conosciute, usare ed apprezzate.
Le foglie di palma sapientemente intrecciate danno forma a: trecce, croci, cuori, panierini, fisarmoniche fino ad arrivare a composizioni sempre più complesse che permettono di esprimere al massimo grado la creatività. Ricordo che mio nonno Placido radunava attorno a sé tutti noi nipoti il sabato o la domenica mattina per farci le forme e tutti noi eravamo rapiti dalle forme che riusciva a creare. Spesso a impreziosire ulteriormente creste creazioni intervengono anche coccarde, nastrini. Si usa anche colorare con uno spray argentato o dorato i rametti di ulivo che spesso vengono uniti alle palme.
Oggi in genere, sono regalate o vendute vicino alle chiese confezionate in bustine.
Le palme intrecciate insieme ai rametti di ulivo benedetti durante la messa, saranno i simboli pasquali custoditi all’interno di ogni casa per conservarli o scambiarli parte con parenti ed amici per un intero anno. Regalare il manufatto intrecciato è di buon auspicio.
E’ tradizione non buttarle ma raccoglierle affinché creino le ceneri che vengono utilizzate il Mercoledì delle Ceneri che dà inizio alla Quaresima.
La processione e il rito della benedizione
Come consuetudine, nella Domenica Santa c si raduna poco distanti dalle palme per assistere alla benedizione. Si assiste ad una processione che porta alla lettura di un passo biblico, alla preghiera e all’aspersione. Tutti alzano le loro creazioni al passaggio del sacerdote per sacerdote per avere qualche goccia di acqua benedetta.
Subito dopo si procede per raggiungere la chiesa ed assistere alla messa con palme e rami di ulivo benedetti, con preghiere e canti. Al termine della processione, alla quale prendono parte tutti i fedeli, si rientra in chiesa e ha avvio la messa con il tradizionale Passio.
Non esistono più i pammari, gli abili artigiani che intrecciavano le foglie di palma. L’antica arte è rinata in alcune botteghe artigianali che realizzano oggetti unici nel proprio genere soprattutto per i turisti o in occasioni sacre come questa della Pasqua. E’ sicuramente un’arte da preservare, far conoscere e tramandare anche alle nuove generazioni per far conoscere e comprendere storia e tradizioni del nostro DNA.