Eteria – “Tutto nasce da questo quadro del 2015, mente incollavo i santini che mi diede mia madre, pensai di realizzare una nuova collezione, reinterpretandone le immagini anche attraverso soggetti e oggetti contemporanei“. Andrea Chisesi
Dal 16 giugno al 16 ottobre al Palazzo della Cultura di Catania con la nuova collezione, una reinterpretazione in chiave contemporanea delle figure dei Santi.
Eteria, la mostra
Eteria, la mostra di Andrea Chisesi promossa dal Comune di Catania con la collaborazione di Materiarte, è stata inaugurata il 16 giugno. Presso il Palazzo della Cultura, fino al 16 ottobre, si potranno ammirare le opere dell’artista. La collezione è una reinterpretazione in chiave contemporanea delle figure di alcuni tra i più noti Santi e martiri venerati nell’isola. Da Santa Rosalia a Sant’Agata, passando da San Sebastiano a Santa Lucia. La mostra, visitabile da lunedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00 con ingresso libero, è curata da Marcella Damigella e da Giuseppe Stagnitta che abbiamo avuto l’occasione di incontrare qualche anno fa. Le opere sono rielaborato con un linguaggio pop, in una commistione di strappi e scatti fotografici.
La parola scelta per questa collezione è affascinante. Un’eterìa era, nella polis della Grecia arcaica, un’associazione nella quale i membri si legavano fra di loro attraverso un giuramento. Si trattava verosimilmente di associazioni di nobili con in comune interessi militari oppure familiari. Era, ancora, un’associazione di compagni che agisce per un bene più grande. In quest’ottica, la “sfilza di Santi” è rappresentata attraverso i “santini”. La natura delle immaginette sacre, icone di culto, rimane fedele, ma si arricchisce di segni della società contemporanea.
Una visione realistica
Eteria offre una visione realistica, parla delle sante, per lo più bambine, che hanno pagato con la vita i propri ideali di vita cristiana. La mostra è uno spettacolo per gli occhi, ma anche per l’anima e invita alla riflessione. La mostra è, ancora, un percorso che parla di temi quanto mai attuali. Si affronta in patriarcato, la violenza e di diritti violati. 70 opere che occupano tutti gli spazi del piano terra del Palazzo della Cultura. Ampio spazio all’opera dedicata ovviamente alla Santuzza, patrona di Catania.
Chisesi ha raccontato che un giorno, presso un rigattiere, si è ritrovato un pezzo di pelle di Sant’Agata tra le mani. Una reliquia, un pezzo sacro che è stato interpretato dall’artista di buon auspicio e come benedizione da parte della Santa. La mostra di Chisesi è anche e soprattutto una sintesi familiare. Sua madre gli regalò una scatola piena di santini e suo padre, grafico e studioso di immagini sacre, scrisse un saggio proprio sull’iconografia legata ai santi.