La Giunta ha reso attive le condizioni che prevedevano l’avvio dei Covid-Hospital. Ospedali di emergenza che operano esclusivamente per fronteggiare l’allarme Coronavirus. In tutta la Sicilia, sono state dunque riaperte vecchie aree sanitarie. Alcune nuove aree, invece, sono adesso concentrate alla situazione di allarme.
A Catania – in occasione di tale direttiva – è stato riaperto l’ex Vittorio Emanuele. Struttura ancora agibile ed attrezzata. Presenti ancora al suo interno sale per la terapia intensiva utilizzabili e stanze predisposte e dotate di ossigeno.
I Covid-Hospital principali della regione
Nel capoluogo siciliano è attivo l’ospedale Cervello. Suddiviso in un polo dedicato a pazienti con insufficienza respiratoria. Un altro polo – l’edificio A – riservato invece a malati affetti da Coronavirus.
A Caltagirone, l’ospedale Gravina e San Pietro ha disposto pure zone dedicate all’emergenza, come anche la città di Messina. Quest’ultima fa uso del padiglione H del Policlinico Martino. Area isolata ed avente circa una settantina di posti attivi. Il padiglione N della stessa struttura è invece dedicato alla rianimazione per pazienti positivi in condizioni aggravate. Sempre a Messina, l’ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto è un secondo Covid-Hospital della provincia.
L’accordo tra AIOP e la Regione Sicilia
Oltre ai Covid-Hospital avviati nelle strutture sanitarie pubbliche, anche l’ospedalità privata è in procinto di attivarsi per far posto ai pazienti positivi al Coronavirus. Marco Ferlazzo (presidente del’AIOP) e Nello Musumeci, si apprestano a firmare una direttiva per impegnare il personale sanitario degli ospedali privati siciliani alla causa Covid-19.
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