Si può tentare di far coesistere la passione per il teatro, l’esistenza di un caffè letterario e, non ultima, l’atmosfera bohemien? Il Centro Culturale Open intende unire tutti questi aspetti, correlati gli uni con gli altri, in modo da rendere questo luogo innovativo e creativo. Appena si entra vi sono luci e ombre soffuse, posti a sedere (poltrone e sedie) comodi, una ricca biblioteca, riviste, giornali, manifesti, quadri. Tutto richiama il teatro e rievoca la presenza scenica.
Storia e origini del luogo
Open nasce nel 2017 per volontà di Paola Greco col figlio Tommaso Ferrara. Il padre della donna, Nando, era una colonna portante del teatro catanese; gestì per molto tempo uno spazio, il Teatro Club, ubicato in piazza san Placido. La figlia continuò solerte e dedita l’attività del padre, anche rinnovandola e durata in tutto 40 anni. Infatti mentre il padre si occupava del teatro in senso classico, Paola ha da sempre portato avanti il teatro sperimentale, incentrato sul corpo. Si tratta di un modo costruttivo nel riuscire ad esprimere meglio le proprie emozioni.
Tutto a un tratto, Paola dovette abbandonare lo spazio lasciatole dal padre; si trattava di un immobile ecclesiastico e non era più gestibile. Così la donna, assieme al figlio, intrapresero un cambiamento radicale: lasciare Catania e vivere a Parigi. Il capoluogo etneo, infatti, era divenuto oramai fermo per loro e quindi pensarono di cambiare orizzonti. Certamente è stata una decisione saggia: il multiculturalismo e il cosmopolitismo di Parigi ha forgiato Paola, come regista, e Tommaso in misura assai positiva. Successivamente madre e figlio, sostenuti da una forte ispirazione parigina, decisero di tornare a Catania. L’intento era riprodurre, sempre secondo quanto offre la città etnea, ciò che entrambi hanno imparato per dieci anni.
Offerta culturale del centro Open
Open può essere percepito come una ventata di aria fresca rispetto alla creatività, sia nel manifestarla che nel progettarla (locale adibito al coworking). è un pullulare di mostre, concerti musicali, presentazione libri, laboratori teatrali e artistici e altro ancora… I libri della biblioteca possono essere consultati sul posto, sia come ricerca personale sia come condivisione con altre persone. Open è pure un punto di incontro tra professionisti creativi, nonché tra culture differenti. Avviene spesso, ad esempio, l’interscambio con turisti e viaggiatori. La sede è stata scelta nel quartiere Civita di Catania perché esso è uno dei più caratteristici della città, uno dei più multiculturali e tra quelli che sono rimasti più intatti.
Open come spazio culturale in cui ci si sente a proprio agio dall’atmosfera davvero rilassante. Pure i colori favoriscono la sperimentazione creativa. Open come punto di riferimento a chi vuol dare un contributo artistico alla città. A chi vuol condividere aspetti inerenti al connubio arte-cultura.
Il Centro Culturale Open di fronte alle attuali problematiche
Open, così come tutti gli altri spazi sociali d’Italia, ha difficoltà ad andare avanti. Questo sia per via della chiusura attuale che per quella di mesi addietro. Nonostante ciò, il centro culturale si reinventa sempre, è aperto sempre a tante possibilità e proposte innovative. Durante il primo lockdown i/le componenti del laboratorio teatrale allora in corso hanno continuato le loro attività, finite a giugno con uno spettacolo.
Da pochi giorni si porta avanti una nuova strategia: il Biopen. L’arte del biologico si esprime con la consegna a domicilio di prodotti genuini. Si è instaurata una collaborazione con ditte produttrici di ortaggi, grani antichi, conserve e simili. L’intento è sostenere la ricerca del benessere, in un periodo di generale panico e ipocondria. Il messaggio è chiaro. Open si occupa della promozione e distribuzione dei prodotti.
Open pure come dimostrazione di resilienza, rispetto all’attuale situazione critica. Vivere con la cultura, con il teatro in questo momento è diventato difficile più che mai. Occorre perciò far emergere la propria creatività e innovazione per sopravvivere…
Immagini reperite prima del Dcpm del 04/11/2020