Mercato Metropolitano di Catania. L’idea e il progetto ambizioso di 5 ragazzi catanesi nato durante il lockdown. Una geniale intuizione che porterà un nuovo concetto di socialità e di cultura culinaria. Un progetto, ancora, che ridà vita a un luogo dimenticato, attraverso un’esperienza autentica e conviviale di cibo. Cucine a vista e spazi ideati per la curiosità di chi viaggia e di chi resta, con un occhio attento a comfort, benessere e sostenibilità.
Mercato Metropolitano di Catania: Mercato, persone e cultura
Mercato Metropolitano di Catania è l’idea di 5 ragazzi catanesi e nasce durante il lockdown. I ragazzi avevano già dato vita a Panem, una panineria gourmet a Riva del Garda e un po’ per scommessa e un po’ per amore di Catania si sono detti “ma perché non portare tutto questo nella nostra città?” Detto, fatto. Hanno individuato un edificio in Piazza Scammacca, l’ex chiesa di Santa Maria del Rosario (distrutta dai bombardamenti del ‘43) a due passi da Piazza Duomo e si sono messi subito a lavoro.
Hanno realizzato un progetto, “convinto” il proprietario ad affittare l’immobile, si sono barcamenati nelle mille incombenze burocratiche, sono rimasti fermi durante la pandemia e sono ripartiti subito dopo. L’idea di aprire una panineria si è allargata fino a inglobare sei ristoranti con sei differenti format. Una panineria, una postazione pesce, una per la carne, pasta e dolci, cocktail-bar e uno spazio culturale aperto alla città.
Piazza Scammacca
Attualmente i lavori continuano senza sosta e Mercato Metropolitano di Catania sarà inaugurato a giugno. Il progetto dei 5 giovani catanesi è stato reso possibile grazie ai finanziamenti Invitalia con la misura agevolata di Resto al Sud e del decreto Rilancia Italia post covid sempre tramite Invitalia. L’idea del mercato è innovativa, ma come dicevamo prima anche sostenibile e mette al centro le persone. 35 nuove assunzioni e una zona lavaggio comune per abbattere costi e consumo d’acqua. Un sistema di aereazione centralizzato e una cassa comune.
Le materie prime scelte sono tutte made in Italy e i camerieri non si limiteranno a portare i piatti, ma saranno dei divulgatori di cultura alimentare. Un progetto bellissimo e che mira anche a riqualificare un’area storica della città che sarà declinata nella veste di tempio del cibo. Un progetto che parla di coraggio e di cambiamento per Catania. Una piazza, appunto, un concetto che contempla tutti i significati di questa parola. Un connubio di storia e di innovazione e che racconta di identità e di valori. La redazione di itCatania non può che fare i complimenti a Lucia Caruso, Stefano Vitale, Nicola Vitale, Marco La Piana e Gabriele Vitale e un grosso in bocca al lupo per il progetto e invitare i cittadini a partecipare attivamente per cambiare davvero e supportare i giovani.
