Tutte le città di mare nel corso dei secoli sono state sottoposte a incursioni e razzie da parte dei pirati. Catania, più in generale la Sicilia, non fa eccezione. proprio queste scorrerie hanno portato alla nascita di un tipico modo di dire: “mamma li Turchi”!
Le prime testimonianze di azioni di pirateria da parte dei Saraceni risalgono addirittura al VII secolo senza interruzioni fino alla prima metà del 1800.
“Mamma li turchi”
Le incursioni dei pirati arabi sono dunque stati un grande problema per lungo tempo, in modo particolare a partire dal 1500; questi bucanieri erano soliti salpare con l’inizio della bella stagione. Da aprile fino ad ottobre, quando il mare era maggiormente navigabile e le rotte più trafficate. Ma, oltre che al saccheggio delle rotte mercantili, si dedicavano spesso anche alle razzie delle città costiere, alla ricerca di rifornimenti o di schiavi cristiani da vendere poi nei mercati sparsi per tutto il mediterraneo.
Da qui probabilmente nasce l’antico detto “Mamma li turchi“; usato dai bambini un po’ per esorcizzare la paura dello straniero, un po’ come vero e proprio strumento d’allarme in caso di avvistamenti corsari. Oltre a questo modo di dire sono numerosi i canti popolari con tema piratesco, per non parlare della famosa opera ” Il pirata” con cui il nostro famoso compaesano Vincenzo Bellini fece il suo debutto nella scena milanese.
Il sistema di difesa: le torri
Il continuo andirivieni delle navi pirata ha portato alla costruzione di un vero e proprio sistema di avvistamento per prevenire le razzie e i rapimenti. Il sistema si basava sulla costruzione di numerose torrette poste lungo la costa di cui ancora oggi abbiamo numerose testimonianze. Queste torri, o garrite, come quella di Santa Tecla, fungevano da vedette ed erano disseminate per tutta la costa della Sicilia. Oltre alla su detta, e molto affascinate, Garitta di Santa Tecla, nel territorio catanese ne troviamo molte altre di cui una leggermente atipica. Partendo dalle più lontane dal centro cittadino troviamo la torre sant’Anna presso capo Mulini.
Fu costruita nel 1582 per la difesa della “timpa” di Santa Maria la Scala. Più spostato nell’entroterra troviamo il “Bastioncello” di Acitrezza. Questo oltre a svolgere una funzione di avvistamento era anche dotato di cannoni per la difesa della costa. Lo stesso Castello di Aci sorge su quella che un tempo era una struttura di origini bizantine per il controllo delle coste. All’interno del confine cittadino, oltre alle garitte di piazza Europa e di Ognina, insieme alla torre che sorge sempre nella zona del lungomare catanese, vi è la garitta di Castell’Ursino. Quest’ultima risulta atipica perché lontana dalla costa. La spiegazione è attribuibile ad una colata lavica che ha modificato in modo drastico la geografia del territorio “spostando”, di fatto, il castello, dalla costa alla posizione che oggi conosciamo.