La casa di Sant'Agata alla Civita

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EDIFICI STORICI LEGGENDE SANT'AGATA

La casa di Sant’Agata alla Civita

Casa Di Santagata

La Civita è fra i quartieri più antichi e ricchi di storia della nostra città di Catania. Non stupisce dunque che qui, una tradizione popolare, collochi la presunta “casa di Sant’Agata“, addirittura considerata la dimora paterna. Scopriamo assieme questa tradizione che si colloca fra le tante leggende che ruotano attorno alla figura della nostra santa patrona.

La presunta casa di Sant’Agata

Vi sono tante teorie sulla presunta abitazione che ospitò Sant’Agata e la sua famiglia. Alcuni ritengono che la santa martire abitasse addirittura nel quartiere di Galermo, ( oggi coincidente con San Giovanni Galermo), nella periferia nord della città, dove nacque l’8 settembre tra il 229 e il 235 d.C. Esattamente la zona era conosciuta come il Casale di Galermo. C’ è stato anche chi ha avanzato lipotesi che Agata fosse palermitana poichè c’era un’identita fra Palermo, anticamente Panormus e il nome del quartiere catanese

Ganormus o Galermus. La famiglia di Agata, in quella che oggi è la parte più estrema a nord della città, possedeva case e terreni, una seconda abitazione ed una tenuta, chiamata “casa Bertuccia”, utilizzata come residenza estiva.

Casa Sant Agata1
L’ingresso alla casa di Sant’Agata all’interno dei sotterranei del Palazzo della Cultura a Catania, nella Civita

Altri pensano che Agata vivesse nei pressi del porto, in particolare in prossimità della zona che oggi ospita Palazzo Biscari e il complesso benedettino della chiesa di San Placido, del monastero, in quello che oggi è Palazzo della Cultura, ex Palazzo dei Platamone, nel cuore della Civita.

La casa a Galermo

L’abitazione originaria in cui si pensa potesse risiedere la nonna della Martire, anche questa una leggenda, si trovava in via Immacolata ed è stata definita dagli archeologi con il termine di “Pretorio” e quindi realizzata in stile romano. Da un punto di vista strutturale presentava esternamente delle finestre e un grande ingresso, si pensa possa essere stato il luogo in cui nacque la Beata Agata dal momento che in epoca romana era diffusa l’usanza tra i nobili di partorire nelle case di campagna per non disturbare gli affari degli uomini e per dare più spazio ai nuovi nascituri. Purtroppo anni fa questa casa fu demolita.

Si è sostenuto ciò in una conferenza tenuta a San Giovanni Galermo nel 2018 a cui hanno partecipato: l’associazione culturale “Solarium” di San Giovanni Galermo,  l’ing. Mauro Rapisarda, monsignor Giovanni Lanzafame, la professoressa Agata Marletta, il consigliere comunale Giuseppe Catalano e il dottor Giuseppe Di Mariano. (Fonte).

La casa di Agata alla Civita

Secondo altri studiosi ed esperti, la casa paterna di Sant’Agata sarebbe allocata lungo la via Museo Biscari, dietro via Vittorio Emanuele, all’interno di quello che oggi è il complesso benedettino di San Placido.

In questa via, quasi di fronte all’ingresso principale del palazzo dei Biscari, ancora oggi si trova un’epigrafe che testimonia l’accesso alla casa natale di Agata. Qui la giovane trascorse molti anni cruciali per la sua formazione. Secondo le fonti, a realizzare l’epigrafe, posta sul fianco laterale dell’ex Monastero di San Placido, sarebbe stata nel 1728 la Madre Abatessa Maria Rosaria Statella. L’iscrizione testimonia la tradizione della casa di Agata. Accanto all’epigrafe si trova una lapide raffigurante Sant’Agata riccamente decorata. Qui la Santa è rappresentata con l’iconografia tradizionale, affiancata da due angeli all’interno di una ricca composizione racchiusa da una cornice dai motivi classici.

L’iscrizione recita:

E’ bene che voi concittadini veneriate Agata qui dove, secondo la tradizione degli antichi (ella) rese mirabilmente illustre la grandissima casa dei genitori con la sua nascita proprio il giorno della nascita della Madre di Dio nell’anno del Signore 238 e invero ornò le camere sotterranee dopo la morte dei genitori con il ricordo di tutte le virtù, tanto da lasciarle degne di invidia per tutto il mondo!” (trad. a cura delle Prof.ss C. Giuliano e R. Caniglia per SiciliAntica Catania).

Casa Agata Alla Civita
L’epigrafe e la raffigurazione della martire catanese nel sito dove si pensa allocata la casa di Sant’Agata in via Biscari

La struttura

Il sito oggi si trova inglobato all’interno del Palazzo della cultura e più precisamente nei sotterranei, a circa 4 metri di profondità sotto il piano stradale. Si tratta di un ambiente rettangolare coperto con volta a botte e con le pareti in opera incerta di blocchetti di lava a cui si accede scendendo da delle strette scale. La struttura rimanderebbe a una tipica domus romana con la funzione di sepolcro per la presenza di nicchie. Si trova anche una sorta di vasca con acqua dolce, forse proveniente dal Longane o Judicello.

Secondo gli studi del professore Edoardo Tortorici si tratterebbe probabilmente di un sepolcro ad incinerazione. Ecco le sue parole:
Nei sotterranei del Palazzo Platamone ,alle spalle della Chiesa dell’ex Monastero di San Placido, è conservato, a metri 4 di profondità sotto il piano stradale, un ambiente rettangolare coperto con volta a botte e con le pareti in opera incerta di blocchetti di lava. (Edoardo Tortorici da “Catania Antica la nuova carta archeologica di Catania”; fonte: De Cinere Surgo-Obiettivo Catania di M. Palermo).

In una nicchia si trova l’opera “Agata”, olio su tela, dono del Maestro Giuseppe Guzzone.

Casa S Agata
L’interno della presunta casa di Sant’Agata nei sotterranei del Palazzo della Cultura

Ciò è testimoniato dal fatto che, i nonni di Agata venivano da Roma per occuparsi degli affari economici dei Romani , e proprio qui c’era l’antico Porto Saraceno. 

Un’ipotesi non ancora comprovata

Il sito viene raramente aperto. Una di queste occasioni è stata la scorsa estate, per la festa estiva del 17 agosto che ha visto il fercolo della Santa girare fra i fedeli dopo lo stop alle processioni a causa della pandemia.

In realtà, non abbiamo nessuna notizia certa o testimonianza che ci attesti che si tratta dell’originaria Casa di S. Agata.

Altarino S Agata
Una delle più antiche raffigurazioni di Sant’Agata che scaccia la testa a Federico II di Svevia

Una curiosità: il primo altarino di Sant’Agata

Uno fra gli altarini con l’effige di Sant’Agata più antichi e suggestivi si trova a Catania in Vico degli angeli 5, una stradina senza sbocco nei pressi di via Sant’Anna, di fronte alla casa di Giovanni Verga, a pochi passi dal duomo. Si tratta di una piccola statua calcarea che raffigura la santa nell’atto di scacciare la testa a un serpente.

Come racconta Gianni Sineri nei tour gratis che organizza per far conoscere la città e la sua storia non solo ai turisti ma soprattutto ai catanesi, questo è un esempio di devozione che affonda le radici addirittura nella storia. Ecco le sue parole:

LA CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE SORGE DOVE I CATANESI NEL 1232 ,CONDANNATI A MORTE PERCHE’ RIBELLATISI A FEDERICO II ,PER AVERE SALVA LA VITA, SUBIRONO L’AFFRONTO DI PASSARE SOTTO LE FORCHE. INFATTI, LA STORIA DICE CHE FEDERICO II,PRESE LA DECISIONE DI GRAZIARLI POICHE’, APPENA ENTRO’ NELLA CHIESA DI S. AGATA DOVE I CATANESI ,CONDANNATI A MORTE, STAVAN PREGANDO, LESSE SUL LIBRO DI PREGHIERE LA CELEBRE FRASE IN LATINO “NON OFFENDERE LA PATRIA DI AGATA,PERCHE’ E’ VENDICATRICE DI TUTTE LE INGIUSTIZIE”, INFATTI OTTENUTA LA GRAZIA , A POCHI METRI DI DISTANZA, PRESSO IL VICOLO DEGLI ANGELI , VENNE ISSATO UN PICCOLO ALTARINO,CHIUSO OGGI DA UN BALCONE CON LA STATUA DI S. AGATA CHE SCHIACCIA LA TESTA A FEDERICO II“.

foto di S. Portale

La casa di Sant’Agata alla Civita ultima modifica: 2023-01-31T09:00:00+01:00 da SABRINA PORTALE

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