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FESTE E SAGRE

Il “castagnaro”, segreti e curiosità

la postazione ambulante tipica del Castagnaro a Catania

Quella del “castagnaro” è una delle figure tipiche che si incontrano a Catania nel periodo autunnale; è l’assoluto protagonista della festa di San Martino, solitamente dedicata al consumo di castagne arrostite e vino. È possibile incontrarlo ancora avvolto in una nube di fumo e di un profumo inebriante in piazzette o per le strade centrali o periferiche.

La figura del castagnaro

Da inizio settembre, le arterie principali del centro storico e delle zone più trafficate di Catania, dal viale Mario Rapisardi, passando per via Plebiscito, Corso Indipendenza fino a Barriera e Sant’Agata Li Battiati, si riempiono della figura del castagnaro che colora di grigio e profuma di caldarroste l’aria. La sua è una figura immancabile. La tradizione di vendere le castagne abbrustolite per le strade, risale a molto tempo fa ed è ancora molto radicata.

E’ solitamente attivo sia il giorno che la sera. Prestissimo si reca al mercato ortofrutticolo per comprare le castagne che arrostirà. Successivamente allestisce la propria postazione nei punti nevralgici della città. Prepara poi i fuculari con i pentoloni bucherellati, sistema il carbone, le ceste che conterranno le caldarroste e i “coppi”. Comincia a incidere le castagne e a buttare il sale marino grosso che contribuisce a far cuocere meglio e a insaporire le caldarroste. Sistematicamente arrimina, ovvero smuove le castagne contenute nel pentolone per farle cuocere in maniera omogenea e aggiunge il sale. Spesso attira i clienti non solo col fumo e odore di caldarroste ma anche con la classica uciata, ovvero il richiamo tipico del venditore ambulante.
Spesso il castagnaro coincide anche con colui che va a raccogliere le castagne.

Le caldarroste

Non c’è niente di meglio di un bicchiere di vino e delle caldarroste per ritrovare un po’ di calore nelle sere d’autunno, Caratteristico oltre all’odore e al fumo è lo scoppiare delle bucce delle castagne e della brace.

Il castagnaro solitamente arrostire la “Marrona“, la castagna di grande qualità che abbonda sulle pendici dell’Etna, nei paesi di Bronte, Adrano, Biancavilla, Zafferana.  I marruna sono ritenuti le qualità di castagne migliori perché si sbucciano con più facilità. Il territorio etneo è ricco di castagneti ed il sapore del frutto che ci offre è particolare ed unico, grazie al terreno lavico che risulta ricco di minerali.

I mesi di ottobre e novembre sono il periodo migliore per gustarle oltre che condividere un momento di convivialità.
Le postazioni dei venditori di caldarroste, nella nostra città, permangono almeno fino a Natale.

U fucularu è lo strumento principale che usa il castagnaro
U fucularu è lo strumento principale che usa il castagnaro. Foto di S. Portale

Gli strumenti del mestiere del castagnaro

Il castagnaro si serve di specifici strumenti: bracieri, pentoloni a griglia,bilancia, assieme a ingredienti e utensili come sale marino grosso e ceste di vimini su cui adagiare le caldarroste. Le castagne sono arrostite al punto giusto grazie alla lenta cottura alla brace dentro il fucularu, solitamente alto circa un metro e mezzo, con un diametro di 30 cm.

L’abile castagnaro dispone le castagne in un cestello metallico forato e collocato in cima al tubo che reca un vano nella parte inferiore dove posizionare la brace. Il fumo caldo che si sprigiona dalla combustione arriva fino in cima. Questo processo porta a cuocere perfettamente le castagne, in maniera naturale, tenendole lontane dalla brace e rendendole particolarmente morbide e gustose. Il castagnaro deve ripetutamente mischiarle per non rischiare di bruciarle o di non cuocerle in maniera omogenea.

I segreti e le tecniche

Il castagnaro deve ripetutamente mischiarle, facendole saltare, per non rischiare di bruciarle o di non cuocerle in maniera omogenea. Durante la cottura delle castagne, indispensabile è il ricorso al sale grosso che, a contatto con il calore, vaporizza e grazie al tubo viene condotto direttamente nel cestello che contiene le castagne colorandole di bianco e rendendole saporite.

 Le castagne cotte vengono vendute in tradizionali cartocci di carta ripiegati a forma di cono e pronte per esser gustate caldissime. 

U fucularu del castagnaro profuma e colora la città di Catania in tutti i suoi angoli.
U fucularu del castagnaro profuma e colora la città di Catania in tutti i suoi angoli. Qui siamo nella storica Piazza Carlo Alberto. Foto di S. Portale

I consumatori di questo buonissimo prodotto spesso aspettano pazientemente che il castagnaro compia tutte le azioni rituali per gustare al meglio le caldarroste catanesi.

Le caldarroste di San Martino

Il giorno dedicato a San Martino a Catania è particolarmente atteso: esso viene celebrato consumando buon vino rosso novello o in particolare lo zibibbo, accompagnati dalle caldarroste, oltre a carne alla brace tipica dello street food o dalle crispelle.
Catania, per quel giorno si anima di postazioni di venditori ambulanti che arricchiscono la loro bancarella con grappoli di uva nera, immagini folcloristiche, immagini di Sant’Agata per attirare clienti. Solitamente ci si riunisce in casa per consumarle in allegria e celebrare il buon San Martino!

Le caldarroste cucinate dal castagnaro sono fra i prodotti tipici dell'autunno e della festa di San Martino
Le caldarroste sono fra i prodotti tipici dell’autunno e della festa di San Martino. Foto di S. Portale

Spesso queste postazioni hanno scatenato e scatenano le proteste di commercianti e residenti a causa del fumo che invade i locali durante la cottura delle castagne o impedisce parcheggi e libera circolazione delle auto. Inoltre anche il prezzo di questi buonissimi prodotti è salito sempre più negli anni. Il prezzo per la castagne crude va tra i 2,50 euro e i 4 euro nei tradizionali mercati cittadini , mentre le caldarroste vengono vendute tra i 10 e i 12 euro al chilo, un prezzo spesso troppo esorbitante che ha scatenato l’ira dei consumatori.

Quella del castagnaro è una figura tipica che anima e caratterizza in maniera tradizionale il giorno dedicato a San Martino.

Il “castagnaro”, segreti e curiosità ultima modifica: 2021-11-11T09:25:46+01:00 da SABRINA PORTALE

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