Una donna che, sin da ragazzina, ha sempre creduto nel potere curativo della creatività. Una artista che si distingue per quel che realizza, in quanto originale ma soprattutto autentico. Concetta Rovere è una donna catanese che ha espresso tutta se stessa con le sue creazioni. Una manualità che dura da decenni, la quale si è pure dispiegata nelle attività lavorative.
Origini di un estro artistico-creativo
Tutto inizia ad affiorare con la frequentazione del Liceo Artistico. Qui Concetta Rovere si accosta alla lavorazione dell’argilla e al disegno, pure del corpo umano. E’ proprio questo secondo aspetto che pone le fondamenta per i suoi studi successivi e i suoi lavori. Concetta si iscrive all’Accademia, indirizzo Scenografia e Costumi, conseguendone la laurea. Qui si dedica alla lavorazione alla lavorazione della cartapesta, che si declina nella realizzazione di maschere, oltre che preparare costumi.
Sono attività che Concetta ha sempre tenuto vive come espressione di se stessa e della sua interiorità. Il sodalizio artistico-sentimentale con Mario Bonica ha fatto sì che ella esprimesse col gruppo teatrale Manipolazioni le sue qualità scenografiche. Ha dato luogo a vari personaggi, con maschere e costumi; quindi ha elargito un grande contributo per le rappresentazioni teatrali a Catania. Al di fuori di Catania Concetta Rovere, diversi anni fa, ha allestito un laboratorio intensivo a sant’Arcangelo di Romagna con maestri carrai di Viareggio. Una circostanza in cui la passione per realizzare maschere e pupazzi si espande con la produzione di modelli e strutture più grandi.
Nel corso degli anni Concetta ha partecipato a diverse esposizioni e installazioni. Da ricordare quella dei fine settimana dell’ottobre 2020 chiamata “Presenze smarrite…in tempi da venire”. Manichini in cerca di un’identità, che tendono quindi al divenire, al mutamento. Una mostra che ha visto il suo estro convergere con l’amicizia e le finalità del Comitato Antico Corso. Inoltre, l’amicizia e la solidarietà con La Ragnatela ha consentito a Concetta di allestire diverse installazioni nel corso di vari eventi, l’ultimo quello dello scorso 8 marzo.
Concetta Rovere: tutto ciò che concerne la sua creatività
I costumi realizzati, sia in passato per gli spettacoli teatrali che adesso per le installazioni, trovano allestimento con materiali riciclati. Stoffe, abiti smessi, tende, bottoni, cotone danno luogo a costumi unici e dalle molteplici sfaccettature cromatiche. Le creazioni odierne di Concetta trovano come base gli arazzi, costituiti da stoffe assemblate, foulard stropicciati, passamaniere (bordure), tutto ricavato dai mercati.
Le stoffe si assemblano col cucito a mano, quindi una lavorazione tanto certosina quanto autentica, con ago, filo e spago. Gli arazzi danno la base per le figure femminili, ossia i personaggi che la donna catanese realizza. Ne disegna pure i volti con matite, pastelli a cera e a olio, acquerelli, tempere. Completamento della realizzazione con la creazione dei costumi.
Concetta Rovere realizza pure altri prodotti a mano, tutti richiamanti la genuinità delle piccole cose. Cavallucci di stoffa, centro tavola colorati, ciotole con fettuccia, coperte, berretti, scarpette di lana per bambino/a, tovaglie da tavola. Tutto creato a mano e ad uncinetto, anche la rielaborazione delle bordure di queste ultime.
Significati emergenti dalle realizzazioni
Le figure femminili si trovano ognuna nel suo arazzo; durante le installazioni si assemblano per poi convergere. Concetta Rovere, con la sua creatività, vuol far affiorare il valore della solidarietà femminile. Una tendenza che si perde sempre più, per via dei modelli errati portati avanti dai mass media, che inducono le donne alla rivalità reciproca. L’epoca odierna inoltre, caratterizzata da alienazione e incomunicabilità nei rapporti umani, amplifica certe distorsioni. Una solidarietà di tipo intersezionale, in quanto rivolta pure a donne di altre etnie e di qualunque estradizione sociale.
L’elemento cardine, oltre a quello del riciclo, della produzione è la manualità. Essa apre alla sperimentazione e alla giocosità, con l’assemblaggio di materiali vari; porta sempre nuove idee rispetto a ciò che si vuol creare. Il lavoro manuale volge ad altre percezioni di sé, emerge quel che si è in grado di realizzare e quindi si stimola la creatività con le proprie mani. Un processo continuo e dinamico, che col tempo pone pure le gratificazioni. La manualità creativa come canale per stendere la bellezza: tutto questo è ciò che si ricava da forme, colori, costumi di Concetta Rovere.
