La storia della Cassata Siciliana inizia nel IX-XI secolo con la dominazione araba. Insieme alla ricotta di pecora (già prodotta in Sicilia dai tempi preistorici), l’arrivo della canna da zucchero, del limone, del cedro, dell’arancia amara, del mandarino e della coltivazione della mandorla, favorirono la produzione di una primitiva Cassata.
Inizialmente non era altro che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato. Nel periodo normanno, invece, con l’invenzione della pasta reale detta “Martorana”, l’involucro di pasta frolla fu sostituito da un più complicato impasto di farina di mandorle e zucchero colorato di verde.
Un proverbio siciliano recita “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua” (che significa “meschino chi non mangia Cassata la mattina di Pasqua“). La Cassata Siciliana era un prodotto della grande storia e tradizione dolciaria delle monache siciliane ed era riservata esclusivamente al periodo pasquale. In seguito divenne un dolce tipico siciliano da assaporare in qualsiasi periodo dell’anno.
La storia della Cassata Siciliana raccontata dalla pasticceria Falsaperla
Manuele Falsaperla, titolare dello storico laboratorio di pasticceria Falsaperla sito in Via Milano a Catania (con la recente ristrutturazione è stata creata una pasticceria/bar per i clienti) insieme ai suoi fidati pasticceri, ci ha raccontato la tradizione di questo importante dolce tipico siciliano. Nonostante sembri che la ricetta della Cassata Siciliana sia semplice, in realtà esistono innumerevoli varianti. È sopratutto l’aspetto esteriore che può cambiare: le ricette di quella palermitana, messinese, catanese, trapanese, nissena e siracusana sono tutte Cassate Siciliane ma hanno qualche piccola modifica.
Ad esempio, secondo quanto spiegato dal pasticcere della pasticceria Falsaperla, la Cassata palermitana e quella catanese sono diverse. Quella palermitana, infatti, avendo come strato superiore la tipica pasta reale, risulta essere molto più dolce rispetto a quella catanese. La Cassata Siciliana catanese, invece, è meno dolce. Ciò avviene perché al posto della pasta reale si utilizza la glassa di zucchero. Il tutto è poi adornato con della frutta candita.
La Cassata Siciliana, famosissima in tutto il mondo, nella città catanese assume anche un importante significato religioso. Infatti, questo dolce rappresenta per tutti i devoti catanesi, le “minne” della patrona della città, Sant’Agata.