Emilio Greco (1913-1995), originario di Catania, è uno degli artisti italiani più poliedrici del Novecento, che ha coniugato il suo estro verso la scultura, la litografia e la lavorazione di bronzi e terracotta. Artista che per la sua innovazione ha lasciato il segno.
Inizi e sviluppi verso il mondo artistico di Greco
Emilio Greco già da fanciullo osservava i resti delle sculture greco-romane affacciandosi da una finestra della scuola. A tredici anni iniziò il suo percorso artistico presso una ditta edile come apprendista scalpellino. Da giovane poi sentì la propulsione a spostarsi verso altre città, per arricchire la sua vena artistica. Nel corso della sua esistenza, infatti, Greco insegnò in diverse Accademie di Belle Arti (Carrara, Napoli, Milano, Monaco). Lungo i decenni la sua fama crebbe anche per alcune sue importanti realizzazioni. Si tratta del monumento Pinocchio e la Fatina a Collodi frazione di Pescia (PT); il monumento a papa Giovanni XXIII a S. Pietro; e le Porte del Duomo di Orvieto. Rilevanti e poetici pure il ciclo delle Grandi bagnanti e i suoi ritratti di donne.
Uno sguardo verso la creatività di Greco
In merito all’artista catanese si parla di lirismo plastico: Greco esprime tutta la sua interiorità nell’arte e la ricerca dell’armonia con i disegni di corpi femminili, come prosecuzione della passione, nata verso gli anni ’40, dei ritratti. La propensione di Emilio Greco alla condivisione della sua espressività artistica, con mostre a partire dagli anni ’60 esposte in tutto il mondo, culmina con sculture di terracotta e di marmo dalle forme sinuose, in cerca di uno spazio congruo.
La litografia, con incisioni e acqueforti, come perno dell’arte di Emilio Greco, è una delle rilevanti sfaccettature che ha garantito la sua popolarità. Essa ad un certo punto prese sempre più piede nella vita dell’artista: la grafica litografica come mezzo di comprensione della realtà. Luce e linea per Greco come espressione della sua arte in divenire, in cerca di un continuo arricchimento e di cogliere il segno. Particolarmente per l’artista catanese la linea è tagliente, un punto di rottura alla superficie piatta. Ciò può essere inteso come una nuova forma espressiva che irrompe in un contesto vacuo.
Museo Emilio Greco a Catania
In varie parti del mondo vi sono musei dedicati a questa figura artistica, ma per trovare il giusto contesto, occorre riferirsi al museo di Catania, la sua città natia. L’indirizzo è piazza San Francesco d’Assisi 3, una struttura (Palazzo Gravina-Crujllas) che vede il connubio arte-musica, infatti vi è presente pure la sede del Museo Belliniano.
Il Museo Emilio Greco espone quanto appena descritto sulla sua arte: litografie, disegni dei corpi femminili, foto personali dell’artista e un’ala dedicato a Eugenio Russo, una figura artistica che si è ispirata a Greco. E’ importante che la città di Catania mantenga il ricordo di Emilio Greco con più iniziative dedicate a lui, poichè è stata una figura innovativa sia per la memoria storica di Catania che per tutto il mondo.
Immagini reperite prima del Dpcm del 04/11/2020