Penelope è una realtà che ha sempre dato voce agli indifesi e alle indifese. Essa protende al riscatto socio-economico-culturale di chi ha subìto pesanti soprusi e abusi, con l’intento di disintegrarne l’essenza. Penelope è un centro antiviolenza nel catanese e nel messinese rivolto a tutti i soggetti vulnerabili e che necessitano di aiuto, trovandosi in situazioni di estrema difficoltà. Una realtà che contrasta la violenza, aiutando chi la subisce, in tutte le sue meschine sfaccettature.
Penelope: un contesto tutto in divenire
Penelope nasce nel dicembre 1996 grazie ad allora giovani assistenti sociali che operavano nel territorio nel territorio del Distretto socio-sanitario di Taormina. Una realtà la quale inizialmente è un’associazione, poi coordinamento sociale e adesso una Onlus. Vari passaggi si sono susseguiti che hanno fatto evolvere nel tempo l’organizzazione. Ad esempio, nel 1998 Penelope si iscrive al Registro Generale delle Organizzazioni di volontariato. Essa intende creare una rete per le emergenze sociali, in modo da rispondere a tutte le situazioni critiche che si manifestano a Catania, Messina e dintorni.
Tra Catania e Messina
La Onlus offre ai soggetti cui si rivolge accoglienza, orientamento, sostegno, tutela legale e in ultimo accompagnamento verso l’autonomia socio-economica. Si tratta di un percorso graduale che punta sull’individualità del soggetto in questione, nel quale si vuole far emergere la sua autodeterminazione. Penelope quindi rifiuta l’assistenzialismo e pure ogni sorte di mediazione politica. L’organizzazione si rivolge come categorie a persone senza fissa dimora o comunque con difficoltà economiche estreme, donne vittime di violenza; persone che hanno subìto abusi psichiatrici. I destinatari del supporto sono inoltre i migranti vittime di sfruttamento sessuale e lavorativo, tossicodipendenti e persone diversamente abili.
Ciò che costituisce il tessuto di Penelope
La nuova sede della Onlus è in via Sangiuliano 169. Qui si coordinano le attività volte al contrasto della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo. Inoltre si prendono in carica le vittime, le quali accettano di seguire un percorso di reinserimento e integrazione; si evita la rivittimizzazione del soggetto. Penelope presenta diversi uffici di contatto collocati nel catanese e nel messinese, ciascuno dei quali assume una data funzione. Ciò è possibile per via di finanziamenti da parte di Stato, Regione e fondazioni private. Inoltre si instaura l’unità di strada tra altri enti che prendono in carico le vittime di tratta. Vi sono, infatti, in varie aree territoriali a Catania e Messina, diversi uffici di contatto che avanzano il progetto sulla tratta.
La Cura centro di accoglienza a Giardini Naxos
A Giardini Naxos si trova il centro di accoglienza La Cura. Esso ospita persone in gravi difficoltà economiche, donne vittime di violenza e/o sfruttamento e individui sottoposti a misure di autorità giudiziaria. E’ ubicata anche la casa rifugio L’eccezione, rivolta a persone psichiatrizzate. A Gaggi ha sede il centro antiviolenza Generosa e a S. Teresa di Riva si trova l’Help Center. A Scordia è ubicato un ufficio contro lo sfruttamento sul lavoro; si contrasta soprattutto il caporalato. Negli ultimi mesi è nata un’altra sede a Messina, cioè uno sportello di contatto anti tratta. Nei pressi di Taormina vi sono diverse case di accoglienza- Particolarmente Penelope ne ha disposta una per le donne vittime di violenza domestica dall’indirizzo segreto.
Una realtà volta all’espansione
Penelope esiste proprio per dar voce ai soggetti svantaggiati. Violento è tutto ciò che si vive quotidianamente e c’è chi attraversa ciò con maggiore gravità. La Onlus supporta l’antipsichiatria: rendere l’individuo un soggetto attivo, con una sua dignità. Evitare che le reazioni legate ai traumi vissuti vengano patologizzate. Si vuol rendere le vittime di ogni forma di violenza libere e protagoniste della loro vita. Una Onlus di carattere libertario, la quale rigetta ogni sorte di dipendenza che da parte dei destinatari si può instaurare. Giuseppe Bucalo, il presidente di sempre, ha fatto in modo che si portassero avanti questi princìpi.
Penelope cerca di far emergere il potenziale dell’utenza. Ad esempio, a Gaggi è presente un centro con una sartoria interetnica in cui le migranti realizzano prodotti artigianali e interattivi. La creatività come strumento per metabolizzare i traumi e scoprire le risorse interiori per integrarsi nella società. Penelope come realtà tutta in divenire sia perché si espande con nuove sedi e progetti, sia in quanto sostenitrice dell’inclusione sociale. Un contesto da conoscere e di cui parlare, che a Catania ha costruito solide fondamenta.