Nella storia di Catania esiste un “prima” e un “dopo”. Passeggiando tra le vie del centro storico della città etnea potete constatare che le chiese e gli edifici storico-religiosi sono la maggior parte di origine settecentesca. Il barocco a Catania è arrivato grazie all’architetto Giovan Battista Vaccarini che, dopo la tragica notte del 9 gennaio 1693 in cui la città vibrò così violentemente per un forte terremoto che la distrusse quasi completamente, progettò la nuova Catania.
Percorrendo la via Etnea, ovunque alziamo gli occhi intravediamo quel barocco tanto caratteristico della città etnea. I catanesi che seguono itCatania amano la città con la sua storia. Abbiamo così deciso di creare un sondaggio nel gruppo Facebook Catania e i Catanesi stilando una classifica sulle 5 chiese in stile barocco più amate di Catania.
Il barocco catanese alla chiesa di San Placido
Nelle vicinanze del Palazzo Biscari e di piazza Duomo, la storia della Chiesa di San Placido poggia le sue basi sulle rovine di un tempio pagano dedicato a Bacco. Solo a partire dal 1400 si iniziò a pensare ad edificare una chiesa. Infatti, grazie alla vicaria del regno di Sicilia, la regina Bianca, che donò arredi sacri al monastero delle monache benedettine, si pensò a costruire una struttura religiosa. Questa, come le altre chiese di cui vi parleremo, verrà rasa al suolo dal catastrofico terremoto che scolvolgerà Catania nel 1693. Grazie alle uniche tre monache scampate alla morte, la chiesa venne ricostruita da Stefano Ittar. Verrà consacrata nel 1723.
In stile barocco catanese, è realizzata in pietra bianca di Taormina. Composta al suo interno da un’unica navata, le pareti della chiesa sono impreziosite da marmi e stucchi dorati. Gli altari laterali sono ornati da bassorilievi marmorei e da dipinti dei pittori Michele Rapisardi e Giuseppe Napoli.
San Benedetto in via Crociferi
Inizialmente monastero femminile dell’ordine benedettino (periodo aragonese), la chiesa di San Benedetto si trova lungo via Crociferi. Dopo il terremoto che distrusse gran parte della città, il complesso fu ricostruito agli inizi del ‘700. Nello stesso periodo venne realizzata la via Crociferi con il suo “Arco di San Benedetto” che la tradizione vuole “costruito in una notte per imporre al senato catanese il congiungimento delle due parti del monastero”. La chiesa verrà definitivamente completata nel 1763 con i lavori di Giovanni Battista Vaccarini e gli affreschi di Giovanni Tuccari.
A seguito dei bombardamenti del 1943 riaffiorarono, in quello che era diventato “Istituto e centro scolastico femminile San Benedetto”, gli splendidi affreschi realizzati trai il 1726 ed il 1729. Negli ultimi lavori di restauro sono emersi dei resti di una domus romana. Questa è visitabile insieme al parlatorio settecentesco del monastero di clausura e la Scalinata degli Angeli.
La Badia di Sant’Agata come modello di barocco catanese
Affacciata su via Vittorio Emanuele II, la chiesa Badia di Sant’Agata si trova a nord della Cattedrale di Catania. Essa viene considerata come uno dei principali monumenti barocchi della città ad opera di Giovanni Battista Vaccarini. L’architetto applicherà in questa chiesa i modelli dell’architettura romana facendola conciliare perfettamente con la tradizione del barocco catanese. Con una grande impronta borromininiana (derivata dal modello della chiesa di Sant’Agnese in Agone in Piazza Navona a Roma), gli interni della chiesa verranno completati alla fine del ‘700. Solo nel 1796 verrà finalmente consacrata.
Chiesa Collegiata: la “Regia Cappella” degli aragonesi
La basilica Maria Santissima dell’Elemosina, meglio conosciuta come Collegiata, è una chiesa tardo barocca posta lungo via Etnea. Sorge su un antico tempio pagano dedicato a Proserpina. In epoca bizantina venne edificata una piccola chiesa dedicata alla Vergine Maria, chiamata Madonna dell’Elemosina. La “Regia Cappella” degli aragonesi venne distrutta dal terremoto che colpì Catania. La sua ricostruzione portò delle grandi modifiche alla struttura: anticamente il suo ingresso era posto nell’attuale tratto iniziale di via Alessandro Manzoni, ma dopo la catastrofe si decise di invertirla facendola affacciare in via Etnea. Classificata come basilica minore da Papa Pio XII nel ’46, la Collegiata è un bellissimo esempio di barocco catanese.
San Giuliano in via Crociferi: chiesa ad interesse storico-artistico
Anche la chiesa di San Giuliano, posta lungo via Crociferi, è stata ricostruita nella metà del ‘700 a seguito del tragico terremoto. La costruzione della nuova chiesa di San Giuliano è stata affidata all’architetto Giuseppe Palazzotto che, attraverso un progetto di ampliamento del padre crocifero Vincenzo Caffarelli ed insieme allo scultore Gaspare Ciriani, riuscì a creare una chiesa di un’importanza unica a Catania. In stile barocco, custodisce bellissimi affreschi del catanese Giuseppe Rapisardi, Sant’Antonio Abate di Pietro Abbadessa e il Crocefisso bizantino risalente al XIV secolo. Concessa nel ’28 alla diocesi di Catania, la chiesa di San Giuliano fu sottoposta a vincolo monumentale di interesse storico-artistico nel ’37.
Oltre alle chiese che vi abbiamo citato ci sono altrettante strutture religiose in stile barocco catanese degne di essere visitate. La chiesa del Carmine, la chiesa di San Nicolò l’Arena, la chiesa di San Biagio, la chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata. Tutte testimoni del barocco settecentesco a Catania.