Tra storia e panorami mozzafiato, ecco i 10 castelli a Catania e provincia che noi di ItCatania vi consigliamo di visitare almeno una volta nella vita!
Castello di Aci nel borgo marino di Aci Castello
Il borgo marino è conosciuto per il famoso Castello di Aci. Tutti i catanesi sanno qual è, ma pochi conoscono la sua storia. Tra i castelli a Catania questo è decisamente quello che possiede la struttura più particolare. La pietra lavica di cui è composto il castello è molto rara. Originata da un’eruzione vulcanica basaltica marina (circa 500.000 anni fa), è ricoperta da una crosta vetrosa. Inoltre la presenza di sabbia e di argilla nel fondale originario gli ha conferito quella particolare struttura che oggi possiamo notare nel castello. Costruito in epoca normanna, il Castello di Aci ospitò Ruggero di Lauria e in seguito Federico II d’Aragona. Oggi è un museo civico.
Castello di Calatabiano: uno dei castelli più maestosi della provincia di Catania
Importantissimo sito archeologico monumentale, l’imponente Castello di Calatabiano vanta ben 2300 anni di storia. È stato un’antichissima fortezza bizantina per poi diventare un castello arabo-normanno. Raggiungibile attraverso un ascensore panoramico o percorrendo un affascinante percorso naturalistico-monumentale, il Castello di Calatabiano è uno dei castelli a Catania e provincia dal quale è possibile gustarsi una vista mozzafiato su Taormina e sull’Etna. Oggi nel castello vengono svolti eventi musicali e teatrali.
Castello di Nelson tra Bronte e Maniace
L’abbazia di Santa Maria di Maniace (conosciuta anche con i nomi di Ducea di Nelson, Castello di Nelson e Ducea di Maniace) si trova al confine fra i comuni di Bronte e di Maniace. Poco si conosce della sua storia. Gli studiosi credono che sia stata fondata dalla regina Margherita di Navarra nel XII secolo per poi essere donata da Ferdinando I delle Due Sicilie all’ammiraglio inglese Horatio Nelson, ringraziandolo per aver represso la Repubblica partenopea salvandogli la vita ed il regno. Oggi il complesso è stato musealizzato.
Castello Ursino: il “Castrum Sinus” di Catania
Costruito da Federico II di Svevia, il maniero ebbe una certa visibilità durante i Vespri siciliani, diventando sede del parlamento ed in seguito residenza degli aragonesi. Fatto costruire sulla riva del mare, il nome “Ursino” deriverebbe da “Castrum Sinus” ovvero il “castello del golfo”. Facente parte di un complesso sistema difensivo costiero della Sicilia orientale, nel 1405 Re Martino I di Sicilia decise di costruire una piazza d’arme attorno al maniero demolendo il convento di San Domenico, lì ubicato dal 1313. Oggi il Castello Ursino è sede del Museo civico della città etnea. Tra le sue mura del museo è possibile imbattersi nelle collezioni del Monastero dei Benedettini, una buona parte di quella del principe Biscari e quella donata dal barone Zappalà-Asmundo, oltre alle varie mostre che periodicamente confluiscono all’interno del castello.
Misteri e paranormale al Castello di Leucatia
Noto come “il castello dei fantasmi”, il Castello di Leucatia è sempre stato un’attrazione per i curiosi e gli appassionati del paranormale. Edificato nel 1911 per volontà di un ricco commerciante ebreo, doveva essere donato alla figlia prossima alle nozze. La giovane donna, però, non era intenzionata a sposarsi con l’uomo scelto dal padre, quindi decise di suicidandosi gettandosi dalla torre più alta del castello. Dopo essere stato requisito dalle forze tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, il castello è stato poi acquistato dal Comune di Catania, inaugurando qualche anno fa la Biblioteca Rosario Livatino.
Paternò, Adrano e Motta Sant’Anastasia: i dongioni della provincia di Catania
I tre dongioni fanno parte di quegli articolati sistemi di difesa che i Normanni fecero costruire nella Sicilia orientale per controllare militarmente il territorio circostante. Ognuno di essi, però, ha dietro di sé una storia diversa. Il famoso dongione di Paternò, ad esmepio, è stato fatto edificare nel 1072 dal Gran Conte Ruggero per garantire la sicurezza della Valle del Simeto contro le incursioni islamiche. Dopo anni, il maniero è stato ampliato e la Contea di Paternò ebbe funzioni civili: ospitò infatti diversi re e regine, tra cui la famiglia dei Moncada.
È stato Ruggero I nel 1070 a fondare l’attuale Museo di Adrano. Alcuni studiosi sostengono che il dongione di Adrano non sia stato fatto costruire per proteggere l’entroterra lungo la valle del fiume Simeto, bensì 300 anni dopo viste le decorazioni e le caratteristiche di alcuni dei salotti residenziali che sarebbero proprie, secondo questa teoria, del periodo aragonese. Nei secoli successivi il castello divenne residenza di importanti famiglie siciliane, come i Pellegrino, gli Sclafani e i Moncada. Dopo un’attenta restaurazione, oggi il Castello di Adrano è diventato un museo.
Il dongione di Motta Sant’Anastasia è il più piccolo dei tre edificati lungo la Valle del Simeto. Mentre quello di Paternò e di Adrano ebbero funzionalità residenziali oltre che militari, quello di Motta Sant’Anastasia ebbe molto probabilmente un ruolo esclusivamente militare-difensivo, viste le sue piccole dimensioni.
Castello di Granieri: un caposaldo feudale nel XIV secolo
Costruito intorno al XIV secolo, il Castello di Granieri dista ben 15 km dal paese più vicino. Tra Licordia Eubea e il castello non vi è tra l’altro alcun collegamento d’aria. Data la posizione isolata e lontana da vie di comunicazioni, sembra che la fortificazione sia stata utilizzata solo ed esclusivamente come caposaldo feudale. Oggi il castello è usato come fattoria agricola.
Il Castello degli Schiavi a Fiumefreddo di Sicilia
Ubicato sulla via Marina che da Fiumefreddo di Sicilia scende verso Marina di Cottone, il nome di questo castello proviene da una leggenda. Si narra che, circa due secoli fa, il medico palermitano Gaetano Palmieri salvò da una grave malattia il figlio del Principe di Palagonia, il Gravina-Crujllas. Questi per ringraziarlo, gli donò un appezzamento del suo feudo vicino al fiume Fiumefreddo. Il medico ci costruì una villa fortificata, ma quando un giorno sbarcarono dei pirati turchi, la sua villa fu saccheggiata e la sua famiglia fu rapita e fatta prigioniera. Solo grazie al Corvaja i Palmieri furono liberati dalle mani dei pirati. In ricordo di quanto accaduto, venne edificata vicino al castello una chiesetta e sulla loggia vennero erette due statue rappresentanti i turchi che osservano il mare come se fossero in attesa di essere liberati dai loro compagni. Da qui è poi nato il nome Castello degli Schiavi. Oggi di proprietà della Famiglia dei baroni Platania, è stato utilizzato come set cinematografico di importanti film.