La mostra a Catania di Sofonisba Anguissola

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La mostra a Catania di Sofonisba Anguissola

L’intento della mostra è quello di evidenziare l’impronta che la pittrice ha lasciato in Sicilia due importanti opere, ma anche e soprattutto l’evoluzione attraverso il racconto per immagini della Madonna dell’Odighitria, del suo culto e della sua iconografia che si trasforma in Sicilia nel tempo nella Madonna dell’Itria

L’arte della pittrice rinascimentale Sofonisba Anguissola sbarca a Catania: il museo diocesano ospita la mostra “Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria. Il culto dell’Hodighitria in Sicilia dal medioevo all’età moderna, fruibile dal 17 settembre 2022 al sino al 4 dicembre.

“Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria. Il culto dell’Hodighitria in Sicilia dal medioevo all’età moderna”

Un’altra importantissima mostra va ad arricchire l’offerta culturale della nostra città. Protagonista è la pittrice di origine cremonese Sofonisba Anguissola, molto attiva in Sicilia durante il periodo rinascimentale. Il suo si accosta ai nomi delle pittrici Artemisia Gentileschi e Lavinia Fontana, artiste e soprattutto donne “moderne”, attive grazie al loro talento in tutt’Italia e nelle più importanti corti europee, tra Cinquecento e Seicento. Esse vengono considerate pioniere e signore dell’arte italiana.

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La locandina della mostra dedicata alla Madonna dell’Itria di Sofonisba Angussiola all’interno del museo diocesano di Catania

Il culto dell’Hodighitria in Sicilia dal medioevo all’Età Moderna, Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria: questo il titolo della mostra allestita nel museo diocesano di Catania,  curata da Roberta Carchiolo, Mario Marubbi e Grazia Spampinato. Essa nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali etnea, il Museo civico Ala Ponzone di Cremona e il Museo Diocesano di Catania. Si tratta di una mostra itinerante che ha fatto tappa a Cremona e Milano. L’evento è finanziato dalla Regione Siciliana per un importo di 32 mila euro.

Chi era Sofonisba Anguissola

E’ una fra le più intriganti pittrici del Rinascimento italiano. La sua opera va ad arricchire il nostro complesso e variegato patrimonio culturale siciliano. Sofonisba Anguissola (1532 ca. – 1625) nacque a Cremona da un’aristocratica famiglia piacentina. Il padre Amilcare apparteneva al Consiglio dei Decurioni per conto del re di Spagna Filippo II, amava l’arte e avviò le figlie allo studio della letteratura, della pittura e della musica. Sofonisba decise di diventare pittrice. Il suo campo prediletto fu la ritrattistica. Si formò in Spagna, sancendo un legame strettissimo con questo paese; fu infatti come dama di compagnia della regina Isabella e tutrice delle infante. Nel 1573 sposò il nobile siciliano Fabrizio Moncada principe cadetto, trasferendosi nel palazzo del marito in Sicilia e a Paternò.

Sofonisba Anguissola
Autoritratto di Sofonisba Anguissola; fonte foto: commons.wikipedia.org

Qui rimase fino al 1579. Con la morte del marito, avvenuta con un attacco di pirati a Capri, l’artista decise di tornare a Cremona. Svolse la funzione di “Reggitrice” del feudo dei Moncada. Nel viaggio si innamorò perdutamente del capitano che conduceva la nave. I due si sposarono e vissero a lungo assieme a Genova. Sofonisba, per assolvere al suo ruolo, decise poi di tornare ancora una volta in Sicilia, in particolare a Palermo, dove morì ultranovantenne. la sua fu una vita avventurosa, quasi da romanzo.
La pittrice venne apprezzata da artisti come: Michelangelo, Giorgio Vasari, Antoon van Dyck e dalle corti europee, configurandosi come la prima artista riconosciuta a livello internazionale.

Oggi è un’artista che suscita sempre più l’interesse internazionale dell’arte e della cultura.

La Madonna dell’Idria

La mostra itinerante (da nord a sud) racconta la storia di Sofonisba e della sua Madonna dell’Itria o Idria o Odigidria, patrona della Sicilia, la cui festa ricorre martedì dopo Pentecoste. Il titolo indica in greco “colei che istruisce, che mostra la direzione“.

Si tratta di un modello iconografico di origine bizantina che propone la Madonna a mezzo busto con in braccio il Bambino Gesù seduto in atto benedicente. La Vergine ha una particolare postura, infatti indica con la mano destra seduta su una cassa lignea portata a spalla da due monaci basiliani (i “calogeri”). Essi fanno riferimento alle leggende relative al trafugamento e alla messa in sicurezza, entro una cassa, della miracolosa icona che si voleva dipinta dallo stesso San Luca e che a lungo era stata considerata una protettrice dagli abitanti di Costantinopoli, prima della definitiva catastrofe del 1453. Per sottrarla alla furia distruttiva degli Ottomani i monaci che l’avevano in custodia l’avrebbero affidata ai flutti e così sarebbe giunta sui lidi occidentali. Alla Madonna dell’Idria sono dedicate, in tutta la Sicilia, più di 50 chiese, dalle grandi alle piccole città.

La pala dipinta da Sofonisba (tecnica mista su tavola, 234 x 166 cm) risale agli anni settanta del Cinquecento. E’ considerata dalla critica il capolavoro dell’artista. Sofonisba è apprezzata per i ritratti ma realizzò anche soggetti sacri in pale dalle grandi dimensioni, per alcuni aiutata dal marito, il Principe Moncada.

Pale Sofonisba
Le due pale realizzate a e per Paternò da Sofonisba Anguissola; fonte foto e articolo: Sikelian

La mostra allestita a Cremona e a Catania, propone la pala restaurata a Cremona, accanto ad altre testimonianze (affreschi, dipinti su tavola e tela, sculture) provenienti dalla Sicilia, ma anche dal Nord Italia. Il restauro è avvenuto nel 2020 ad opera del maestro Domenico Cretti, sotto la direzione dell’Arch. Antonio Caruso, la supervisione del Prof. Mario Marubbi e la sorveglianza delle funzionarie della Soprintendenza di Catania Dott.ssa Roberta Carchiolo e Dott.ssa Carmela Di Blasi. L’opera, in prestito da Paternò, è stata prima al Palazzo Reale a Milano e poi a Cremona. Adesso è tornata in Sicilia.

L’intento della mostra è quello di evidenziare l’impronta che la pittrice ha lasciato in Sicilia due importanti opere, ma anche e soprattutto l’evoluzione attraverso il racconto per immagini della Madonna dell’Odighitria, del suo culto e della sua iconografia che si trasforma in Sicilia nel tempo nella Madonna dell’Itria.

Il legame con Paternò

Negli anni che la videro abitare nel castello dei Moncada, Sofonisba Anguissola, si legò alla città, tanto che ormai è stata adottata dalla città di Paternò. Qui la pittrice, realizzò proprio la pala della Madonna dell’Itria. Sofonisba, in procinto di lasciare l’isola, nel 1579, donò l’opera al convento dei francescani di Paternò, allora luogo di sepoltura dei Moncada. La pala poi fu destinata alla chiesa dell’Annunziata. Per sancire il legame fra la città e l’artista è nata anche l’’associazione “Gli amici di Sofonisba” che si spende per ricollocare in città le opere della pittrice. Si spera che, in occasione delle prossime festività patronali di Santa Barbara, i paternesi possano tornare ad ammirare le due pale realizzate per la città dall’artista cremonese, esposte all’interno della Chiesa dell’Ex Monastero dell’Annunziata.

In particolare ci riferiamo alle pale dalla parrocchia di Santa Maria dell’Alto (la matrice della città) sull’acropoli di Hybla, ovvero la Madonna dell’Itria e la Madonna della Raccomandata o del Riparo. I due dipinti sono stati “riscoperti” grazie ad attribuzioni relativamente recenti, il primo dal dott. Alfio Nicotra tra il 1995 e il 2002, il secondo nel 2019.

La presentazione della mostra

La presentazione della mostra è avvenuta sabato 17 settembre, all’interno della pinacoteca del Museo Diocesano. Presenti: l’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, la Soprintendente di Catania Arch. Donatella Aprile, la Dott.ssa Grazia Spampinato, Direttrice del Museo Diocesano, il Prefetto Dott.ssa Maria Carmela Librizzi, l’On. Nello Musumeci, Luca Burgazzi Assessore cultura Comune di Cremona, Padre Carmelo Signorello direttore Ufficio Beni culturali dell’ Arcidiocesi di Catania.

Nel corso della presentazione spazio anche per un progetto che riguarda anche la cattedrale di Catania attraverso un viaggio in 3d con “Mudismart” – Il museo connesso“, app per la fruizione del patrimonio del museo e della Diocesi, finanziato dall’assessorato regionale per i Beni culturali e l’Identità siciliana e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania con il supporto tecnico della Bbs di Brescia. L’app propone un Percorso Multimediale tra alcune sale del museo.

La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile sino al 4 dicembre, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13; martedì e giovedì anche dalle 15 alle 18; domenica e festivi solo gruppi su prenotazione.

INFO:
[email protected]
Tel. (+39) 095.7472279/259

[email protected]
[email protected]
Tel. (+39) 095.281635

fonti: sito ufficiale Regione Sicilia; Corriere etneo, Sikelian.

La mostra a Catania di Sofonisba Anguissola ultima modifica: 2022-09-29T09:35:00+02:00 da SABRINA PORTALE

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