I Fiorello: storia di tre fratelli celebri, nati in quel di Catania. Sarà solo un caso?

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I Fiorello: storia di tre fratelli celebri, nati in quel di Catania. Sarà solo un caso?

I fratelli Fiorello nascono a Catania negli anni sessanta

Si chiamano Rosario, Catena e Giuseppe e sono i tre fratelli Fiorello. La triade nata nel catanese che, in ambiti differenti, rappresenta una parte importante del patrimonio artistico contemporaneo. Che sia un caso il loro essere nati a Catania? Passeremo in rassegna i loro percorsi tra fato e abilità nel cogliere l’attimo.

Facciamo un passo indietro, però, proprio al giorno in cui Rosario, Catena e Giuseppe hanno emesso il loro primo vagito. C’è chi dice che la nostra strada sia segnata già dall’inizio dei tempi; chi, invece, è convinto che siano l’ambiente in cui nasci e cresci, la famiglia e tutto quello che incontri nel cammino a, in qualche modo, segnare il cammino stesso. Poi c’è una corrente che abbraccia entrambe le visioni: sia i natali, che ciò che incontrerai dopo, avranno il potere di plasmarti e di renderti quello che sarai da adulto. Segnando cioè la tua strada. A noi di it.Catania piace pensare, quindi, che il nascere dei Fiorello nella nostra città abbia determinato, atavicamente, la loro strada. Tanto quanto le loro esperienze.

Selfie dal profilo di Fiorello del 2016

Nel marzo del 2016 Fiorello fece questi selfie in giro per Catania

Rosario, detto Fiorello, e la forza di volontà 

I tre fratelli sono figli di un appuntato radiotelegrafista della Guardia di Finanza, Nicola, e di una casalinga, Rosaria. Si trasferiscono, per motivi di lavoro, ad Augusta; ma i loro viaggi in città sono frequenti, tant’è che frequentano le scuole qui. Il primo dei tre, che si fa strada nel mondo dello spettacolo, è Rosario. Rosario, che fin da subito sceglie di farsi chiamare col suo cognome: Fiorello. Attraverso i suoi lavori stagionali nei villaggi turistici Valtur, gira l’Italia. Poca voglia di studiare la sua, che lo porta a ripetere più volte gli anni del liceo, ma non è un ragazzo svogliato. Rosario Fiorello, anzi, dimostra fin da subito la sua voglia di fare, di cogliere l’occasione e di crescere nell’ambito che ama di più: lo spettacolo.

Entrato come aiuto cuoco in un Valtur a Brucoli, ben presto l’intrattenimento, la conduzione e le imitazioni diventano i suoi cavalli di battaglia.

Karaoke, il programma che ha fatto cantare i ragazzi degli anni ’90

Il suo nome inizia a girare, e non solo nei villaggi turistici. Finché, in un Valtur della Valle d’Aosta, conosce il fratello di Jovanotti, il quale lo aiuta e lo indirizza verso la radio e la televisione. Nel 1992, dopo svariati successi radiofonici per radio deejay, Rosario presenta il programma tv Karaoke. Un programma che diventerà specchio degli anni ’90 e di una generazione, che, anche se per una sola sera, ha cantato attaccata alla tv, seguendo le parole azzurre che s’illuminavano a tempo.  Il programma cult itinerante, che ogni sera trasmetteva da una piazza d’Italia diversa, ha visto salire sul palco, e inforcare il microfono, anche futuri big della musica italiana: un nome per tutti è quello di Elisa.

Karaoke fece record di spettatori e piazze sold out e il personaggio di Rosario Fiorello esplose prepotentemente. Tutti iniziarono ad amare il codino di Fiore e quel suo accento marcatamente catanese.

Fiorello fece salire sul palco del Karaoke molti big di oggi, tra cui Elisa

Fiorello condusse il Karaoke dal ’92 al ’94, il programma tv divenne ben presto successo, donando al conduttore una fama improvvisa ( foto da: nanopress.it)

Giuseppe: iniziare come Fiorellino, pur di iniziare!

Rosario, però, non dimentica le sue origini e la sua famiglia. Vuole che anche suo fratello si faccia strada in quel mondo, perché crede in lui e nel suo talento e lo propone alle sue conoscenze. E’ così che il più piccolo dei fratelli Fiorello, Giuseppe, detto Beppe, inizia la sua carriera. Lui esordisce con il nome di Fiorellino, prima in radio e poi occupando nel 1994 il posto del fratello alla conduzione del Karaoke.

Tra Giuseppe e Rosario Fiorello la differenza è tanta, e si vede. Hanno due carismi diversi, due modi di stare sul palco completamente opposti. In un’intervista del 2017 al programma Verissimo, Beppe ha ricordato così quel periodo: “Tra me e Rosario l’amore ha sempre prevalso sui paragoni. Prendevo l’eredità straordinaria di un programma condotto da Rosario, che era diventato un fenomeno di costume ed ebbi il coraggio di accettare perché era un’opportunità…Ma era tutto accettabile, tutto giusto.”  Mentre Rosario, infatti, gioca di più sulla comicità elementare tipica del sud, ma non per questo stupida, anzi volta alla riflessione. Beppe vuol fare vedere qualcosa di più di sé, vuole spingersi oltre.

Beppe è l'ultimogenito dei fratelli Fiorello

Beppe Fiorello inizia come Fiorellino con la conduzione del Karaoke, ma ben presto si indirizza verso la recitazione in film, per cinema e televisione, e il suo talento non passa inosservato (foto da: ilsussidiario.net)

Fiorellino diventa Beppe Fiorello, la consacrazione

L’ultimogenito dei Fiorello vuole affrontare seriamente quella parte dello spettacolo lontano dal fratello: la recitazione. E’ per questo che, fin dall’inizio della sua carriera, reciterà in film e miniserie per la televisione. Quello di Beppe è stato un percorso difficile, ma continuo, tra personaggi comici e drammatici. Indimenticabili le sue interpretazioni nei film I baci mai dati, Terraferma, Magnifica Presenza, Volare-La grande storia di Domenico Modugno, miniserie record d’incassi, e I fantasmi di Portopalo, prodotta dalla sua casa di produzione, Iblafilm.

Pian piano, mirando ai suoi obiettivi e chiedendo spesso consiglio al fratello (stratega e mentore della famiglia, come affermano i fratelli), è diventato un personaggio “altro da Fiorello” e ha conquistato il suo di pubblico. La sua tenacia e la sua costanza l’hanno premiato. A discapito delle malelingue che, per lungo tempo, hanno posto l’accento su come il sodalizio tra Rosario e Beppe fosse l’ennesima raccomandazione all’italiana fra parenti.

Oggi Beppe Fiorello possiede, come già detto, una casa di produzione cinematografica e si dedica soprattutto ai film, per televisione e cinema. Il teatro rimane, comunque, un porto sicuro in cui Beppe approda spesso. Con il suo spettacolo Penso che un sogno così, il piccolo Fiorello ottiene enorme successo.

Catena: sorella dei Fiorello e scrittrice di professione

Ma non c’è due senza tre, e questo si sa! Catena Fiorello rappresenta la terza punta di questo triangolo, nato in quel di Catania. La sua arte creativa esplode dopo, rispetto ai fratelli. Si cimenta dove i fratelli ancora non avevano osato: la scrittura. Ha collaborato principalmente all’elaborazione di testi per numerosi programmi, come Festivalbar e Buona Domenica, e per vari programmi radiofonici. E anche se le sue collaborazioni, all’inizio, sono tutte legate alla presenza nel cast del fratello Rosario, Catena si fa valere. Combattività e tipica arroganza delle donne del sud la caratterizzano. Nel 2005 è autrice e conduttrice di Nati senza camicia e Blog – reazione a catena e inizia a collaborare con testate giornalistiche nazionali.

Il 22 luglio scorso Catena Fiorello ha condotto il Premio Bancarella 2018

Catena deve molto a suo fratello Fiorello, come le stessa afferma. La sua tenacia e il suo talento, però, le hanno fatto ritagliare uno spazio importante nel panorama dell’editoria contemporanea (foto da: huffingtsonpost.it)

Nel panorama editoriale Catena Fiorello diventa una firma importante. Ricordiamo Picciridda (romanzo di esordio, che vedrà una pubblicazione rivisitata nel 2017) e Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia. Nei suoi romanzi Catena parla della sua Sicilia e indaga la sua vita familiare, col distacco degli anni. In un’intervista a Gp, Catena risponde così alla giornalista, che le chiede se loro tre fratelli si aspettavano così tanto successo: “No, assolutamente. Era solo ridicolo pensarlo. Pensavamo solo a fare da grandi un lavoro per sostenerci. Non pensavamo nemmeno a trasferirci. Stavamo bene lì, ci bastava quello che avevamo”.

Quando chiamarsi Fiorello non aiuta

Catena ha subìto, esattamente come Beppe, la pressione di chi vedeva nella sua carriera la parentopoli dello spettacolo. In una recente intervista all’Huffingtonpost, la scrittrice si sfoga sottolineando che questo cognome “Fiorello” non è stato sempre un’agevolazione per lei: “Quello che non potevano far pagare a Rosario e Giuseppe l’hanno fatto pagare a me, perché sono quella che ha meno potere contrattuale. Se mio fratello non andava da qualche parte in televisione, non invitavano più neanche me. All’inizio ci sono rimasta male, poi ho pensato che fosse necessario andare oltre.”

Rosario dopo il Karaoke, la parentesi della droga e la consacrazione definitiva

A proposito di Rosario, l’abbiamo lasciato al momento in cui passa il testimone, o meglio il microfono, del Karaoke a Beppe, ma cosa è successo dopo? All’indomani del programma mito degli anni ‘90, la carriera del nostro catanese ondeggia tra alti e bassi. Dovuti ad una parentesi difficile, segnata anche dall’uso di droghe. Superata grazie all’amore e al ricordo di suo padre, “..non potevo tradire mio padre, uno che si batteva contro il traffico di droga”Finché, per Rosario Fiorello non arriva il glorioso approdo alla Rai e alla consacrazione come mattatore e showman della rete nazionale, nonché del panorama televisivo. Stasera pago io, per tre stagioni, e Il più grande spettacolo dopo il weekend lo premiano con il successo di pubblico e critica. Per il più grande dei Fiorello si prospetteranno anni d’oro.

Nel 2011 Fiorello, però, decide di dedicarsi ai nuovi media e di lasciare la televisione. Dichiarerà troppo stress e ansia da prestazione. Così inizieranno gli anni di #EdicolaFiore (programma trasmesso via radio, web e twitter), che gli vale anche il premio come Miglior programma web. Si dedicherà anche al suo vecchio amore, la radio, con Viva Radio 2 e al teatro con tournee che fanno il tutto esaurito in ogni tappa.

Ma il rapporto fra i tre fratelli Fiorello è davvero tutto rose e fiori?

Eppure, nonostante il tempo abbia confermato la solidarietà fra i tre fratelli Fiorello, sono molte le persone che giudicano solo di convenienza questo rapporto. Di fatto, non sapremo mai se si tratta di parenti serpenti o del mulino bianco. Ci piace pensare che i fratelli Fiorello riescano a conciliare fama, soldi e successo con i valori della famiglia. In tutti questi anni abbiamo solo una breve intervista di Catena, del 2014, a BlogTv. In questa occasione la scrittice rimprovera ai fratelli un certo maschilismo e una complicità, a cui lei non sente di appartenere: “I miei fratelli sanno che mi è costato sputare il sangue essere la loro sorella, perché questa è una società maschilista…Devo lasciare lo spazio tutto a loro… Ma io me ne sbatto”. Tenuto conto di questo sfogo, nessuno di loro ha mai manifestato insofferenze o invidia nei confronti  degli altri. Ognuno dei tre parla orgogliosamente degli altri.

E nessuno nega riconoscenza a quel fratello che attraverso il suo lavoro è riuscito a far emergere anche loro.  La stessa Catena afferma: “Rosario, che faceva il cameriere e l’animatore, ha iniziato a lavorare fuori e a conoscere gente. Un giorno ha incontrato il fratello di Jovanotti e quest’ultimo l’ha portato a Milano a Radio DeeJay e da lì è partito tutto casualmente”. E voi come la pensate sui fratelli Fiorello?

Il futuro? La vera incognita dei fratelli Fiorello

Beppe per il futuro ha detto di sognare di lavorare con Rosario: “Io e Rosario facciamo due cose diverse, ma simili e spero un giorno di poter unire queste due arti del racconto e dello show e fare qualcosa insieme. Questo è il mio sogno e lui lo sa”. D’altronde, qualcosa insieme di recente l’hanno fatta: il videoclip di Biagio Antonacci Mio Fratello, regia di Gabriele Muccino. I due recitano uno affianco all’altro. E dobbiamo dire che vederli recitare insieme trasmette una certa emozione, chissà se Beppe convincerà il fratello. Magari una partecipazione a Sanremo? Argomento per svariati motivi tabù per Rosario.

Il futuro dei fratelli Fiorello, insomma, è tutto da scoprire. Partendo dal più grande che ha ufficializzato, verso la fine dell’anno scorso, che l’#EdicolaFiore non avrebbe più trovato spazio nella sua attività lavorativa, e nel novembre dello stesso anno, in un’altra intervista a Vanity Fair, ha affermato che è possibile che non faccia mai più la tv. Sembra chiaro che neanche Rosario sa bene cosa l’aspetta!

Ben più sicuro, invece, risulta essere Beppe, che ha appena finito le riprese della miniserie per la televisione Tutto il mondo è Paese. E pensa a dedicarsi a nuovi progetti con la sua Iblafilm.

E Catena? Il 22 luglio ha condotto il Premio Bancarella 2018. Del domani non si sa, forse qualche altro romanzo nel cassetto!

Noi di It.Catania, in tutta questa storia dei Fiorello, ci vediamo quel non so che di romantico…

I Fiorello sono cresciuti all’interno di una famiglia come tante. Non navigavano nell’oro: lavorava solo il padre ed erano in sei (eh già, forse non tutti sanno che c’è un’altra sorella Fiorello, Anna, che fa la commerciante e non ha niente a che vedere col mondo dello spettacolo). Dovevano arrangiarsi. Questa loro condizione li ha caratterizzati, ma ha fatto di Rosario il traino consapevole dei fratelli. Ed in fondo, quest’arte dell’arrangiarsi, dell’aiutarsi e della riconoscenza sono caratteristiche tipiche della nostra terra. Quest’amore per la famiglia ha un sapore di altri tempi, di una Catania e di una Sicilia antica, dove la cosa più importante era lavorare e dove se si lavorava in uno, si poteva provare a lavorare in due o in tre. Ci si aiutava, ma bisognava dimostrare sempre spirito di sacrificio e serietà.

E’ innegabile, Rosario ha dato una spintarella ai fratelli, ma tutti i fratelli avevano senza dubbio qualcosa da raccontare anche loro. 

La famiglia Fiorello trascorre molti anni tra Augusta e Catania

Una foto del primo compleanno di Beppe Fiorello, quando ancora nessuno poteva immaginare il futuro (foto da: leccesette.it)

Siamo certi che se non fosse stato per la comicità spiccatamente meridionale e volta all’improvvisazione di Rosario, per la sicilianità dei gesti, degli sguardi e delle parole di Beppe e per la fedele rappresentazione, attraverso la scrittura, del nostro mondo di Catena, i fratelli Fiorello non sarebbero stati così esplosivi e amati come lo sono ora. In definitiva, non sarebbero mai esistiti!

Ed è per questo, che guardando le stelle in queste sere di luglio, mentre scriviamo su una famiglia di stelle, ci convinciamo sempre di più che sì: anche la città in cui nasci può fare la differenza.

I Fiorello: storia di tre fratelli celebri, nati in quel di Catania. Sarà solo un caso? ultima modifica: 2018-07-25T09:14:57+02:00 da Manuela de Quarto

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