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Euplio: breve storia del patrono “segreto” di Catania

Chiesa di Sant'Euplio

Catania, città dai mille volti e dalla storia millenaria, è sempre in grado di stupire chi la vive tutti i giorni così come chi la scopre da turista, con racconti e curiosità inediti.
La storia che vi voglio raccontare riguarda Euplio, santo e martire vissuto all’ epoca di Diocleziano, che pochi sanno essere compatrono di Catania insieme alla ben più nota e venerata Sant’Agata.

Agata ed Euplio

Agata ed Euplio sono i due patroni della città di Catania (fonte foto: http://www.lapisnet.it/)

La vita di Sant’Euplio

Le poche notizie riguardanti la figura di Sant’Euplio – o “Euplo”, la grafia del nome rimane alquanto controversa – ci sono state tramandate dagli atti e dalle cronache successive al martirio. Secondo questi antichi testi, Euplio era un giovane appartenente ad una famiglia benestante, innamorato dei Vangeli, testi proibiti in seguito ad un editto. Per questo fu condotto davanti al governatore della Sicilia Calvisiano e messo sotto processo. Era l’Aprile del 304 d. C. Il Santo fu imprigionato e torturato; alla fine, non volendo rinnegare la propria fede, venne decapitato il 12 Agosto, all’età di 29 anni, 53 anni dopo il martirio di Agata.

Si narra che la pietra – oggi perdutasulla quale Euplio venne decapitato, fosse conservata nella chiesa di Santa Barbara che sorgeva su via di San Giuliano; i suoi ruderi si trovano oggi addossati alla chiesa dei Minoritelli. La testa venne gettata nel cosiddetto “pozzo Ugulino”, in seguito diventato “pozzo Mulino”, nome che oggi indica una delle vie del centro di Catania.

Intorno all’anno mille molte città inviarono a Roma le reliquie dei loro santi perché lì fossero custodite, poiché venivano spesso rubate. Secondo la leggenda un soldato portò via da Roma l’urna contenente le reliquie del Santo. Queste giunte vicino Trevico, si resero così pesanti che non poterono più essere spostate.

Sant’Euplio, dunque, oltre ad essere compatrono della città di Catania, è patrono di Trevico e di Francavilla di Sicilia; le sue reliquie oggi sono venerate nella cattedrale di Trevico (Avellino). Una statua lignea del santo, insieme ad un frammento osseo del braccio, donata dal vescovo di Trevico, Donato Pascasio, nel 1656 al vescovo di Catania Marco Antonio Gussio. Oggi esposta nella Cappella normanna del Santissimo Crocifisso della Cattedrale di Catania.

La chiesa e la cripta del santo

La perduta chiesa di Sant’Euplio, al numero 29 dell’omonima via – di fronte all’odierno palazzo della Borsa –  sorgeva sulla cripta che, secondo la tradizione, fu il luogo in cui il santo martire venne tenuto prigioniero.

Cripta di Sant'Euplio

La cripta che secondo la tradizione fu la prigione del santo (fonte foto: http://www.turismoambientalesicilia.it/)

Una prima chiesetta paleocristiana, venne ampliata nel XIII secolo e, nel 1548, quest’ultima venne ricostruita seguendo uno stile più moderno e dedicata a Sant’Antonio Abate; 50 anni dopo la chiesa fu ceduta ai frati Cappuccini e poi, nel 1606, passò ai Francescani.

Sopravvissuta al sisma del 1693, sfortunatamente la chiesa crollò in seguito ai bombardamenti del Luglio del 1943. Dal 1978, ciò che rimane della chiesa – insieme a 12 formelle realizzate nel 1887 e rappresentanti gli Apostoli destinate, originariamente, al cimitero monumentale di Catania – è diventato sacrario dei martiri cristiani e delle vittime civili di tutte le guerre.

Visita ai luoghi di Sant’Euplio: informazioni utili

La cripta di Sant’Euplio di solito non è aperta al pubblico. Per questo l’Associazione Etna ‘ngeniousa si adopera per dare la possibilità di visitarla sia “singolarmente”, che inserita all’interno di un percorso di fruizione turistica più ampio denominato “Catania sotterranea”.

Per info e costi:

https://cataniagiovani.wordpress.com/

https://www.facebook.com/asso.etnangeniousa/

Euplio: breve storia del patrono “segreto” di Catania ultima modifica: 2017-11-30T10:28:20+01:00 da Elena Angenica

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