Catania vista dall’alto regala delle emozioni intense. Ma prima di godere della bellezza della Catania panoramica, ci sono tre caratteristiche che contraddistinguono il percorso. L’odore di umido, i grandini a spirale e la penombra. Sono gli elementi di terrazze, tetti e cupole che stregano i visitatori attraverso la vista panoramica della città. Passando per oscure scale in pietra,gli occhi cadono sulle ombre formate dalle poche luci giallognole che illuminano il percorso. Dalla penombra, un varco lascia passare un fascio di luce accecante. Una temporanea miopia abbaglia lo sguardo, ma non appena si riacquista la vista, gli occhi si posano sulla bellezza mozzafiato di Catania vista dall’alto.
Catania vista dall’alto: la terrazza di Villa Cerami
I punti di osservazione per godersi il panorama sulla città sono parecchi. Alcuni gratuiti, altri accessibili per pochi euro, tutti permettono di ammirare Catania incastonata tra l’Etna e il mar Ionio. Nella morsa di un abbraccio potenzialmente mortale, ma anche cosi’ carico di vita. È questa la sensazione che si percepisce ammirando la città dalla terrazza del quinto piano di Villa Cerami. L’edificio, che è sede universitaria, è anche conosciuto da alcuni visitatori, che lo frequentano soprattutto per godere della scalinata monumentale. Ma difficilmente vedrete un turista salire su per le scale che portano alle aule studio. Quello è territorio degli studenti. Pochi universitari a parte loro possono dire di avere la fortuna di alzare gli occhi dai loro mallopponi e riposarli sul mare. In più, al contrario di altri, loro possono spiegare perfettamente com’è Catania vista dall’alto.
Catania vista dall’alto. Terrazza di Villa Cerami, vista sulla cattedrale e il porto.
Se non fosse per l’atmosfera sessantottina, che sopravvive ancora nelle aule, la nuova ala di Villa Cerami non avrebbe nulla da dichiarare. Eppure il pezzo forte si trova proprio nel quinto piano di quel fabbricato. La terrazza regala delle immagini eccezionali di Catania vista dall’alto. Inoltre, i più pigri possono raggiungere questa postazione con un ascensore che solleva da terra e anche dalla fatica. Ma risparmiandosi la scarpinata qualcosa si perde. Alla vista del panorama incredibile, la stanchezza rinnovata dalla scalata dei cinque piani, si trasforma, improvvisamente, in ossigeno. Lo si può sentire riempire il cervello, il cuore ed ognitessuto del corpo. È una sensazione di lieve euforia che la vista del maresoffoca in fretta, ma delicatamente. Contribuisce ad addolcire il tutto anche il suono delle onde che arriva fin lì grazie al vento. Un soffio prepotente a cui si sopravvive solo piegandosi al suo ritmo.
Da un’altro lato della terrazza
Una brezza che sa di porto e partenze; che scompiglia i capelli come fa una mano cieca quando li accarezza. Il passaggio stretto del balcone porta fino ad un altro lato dell’edificio. Una sottile rete verdognola pende da un ponteggio lasciato alle intemperie da chissà quanto tempo. Quella specie di tendone nasconde il panorama, finché non viene spostato da un’altra folata di vento. Così, maestosa, entra in scena l’Etna. Fiera e scura. Le sue ceneri nere si scontrano con il cielo azzurro creando un contrasto che attira tutta l’attenzione su di sé. Un palazzo si nota tra tutti. E’ il Palazzo delle Generali, conosciuto dai catanesi come “il grattacielo”.
Catania vista dall’alto con l’Etna ed il “Grattacielo della Generali”.
A non far dimenticare la postazione unica di Catania, compare sullo scenario un gabbiano. Fluttua nell’aria, abbandonando il suo peso nell’aria. Il suo passaggio taglia in due il vulcano, il suo strillo fa ricordare il mare. Fa ricordare che a Catania di fronte alla montagna di fuoco si stende il golfo. Fa sentire addosso la potenza ed il fascino della natura primitiva e spavalda. Quella forza primordiale con cui la Sicilia mette alla prova i suoi abitanti e i suoi visitatori.
Catania vista dall’alto: Ostello degli elefanti e Badia di Sant’Agata
Tra le terrazze da esplorare per godere di una prospettiva panoramica della città, c’è quella dell’Ostello degli Elefanti. A pochi passi da piazza Università, l’Ostello degli Elefanti è diventato uno dei luoghi più gettonati nell’ora dell’aperitivo. Complice di questa tendenza è la bellezza della vista dell’Etna incorniciata dai colori sfumati del tramonto. Le lanterne in latta, le mattonelle blu e bianche e i fiori colorati completano lo scenario di questa terrazza. Una piccola oasi in cui Catania vista dall’alto appare luminosa e allegra. Da qui il vulcano rimane imponente, ma assume un aspetto più sereno e calmo. Per questo, non di rado, al mattino è facile trovarvi qualcuno degli ospiti seduto in una delle panchine con un libro sotto gli occhi.Poco distante, in via Vittorio Emanuele II si può accedere alla cupola della Badia.
Catania vista dall’alto. Via Etnea ed Etna dalla terrazza dell’Ostello degli Elefanti.
La scalinata a spirale della Badia sembra interminabile, ma presto arriva il momento di riaprire gli occhi e si vedrà il cielo toccare il mare. Le gru del porto come lunghi ami sembrano forare la volta azzurro chiaro. Dall’altro lato la città, con l’Etna alle spalle, si stende a macchia d’olio. Tutto sembra crescere all’ombra della cupola della Badia. La sensazione si amplifica salendo l’ultima rampa di scale, la più stretta e bassa. L’ultima tappa da superare per toccare il cielo con un dito ed avere la città sotto i propri piedi.
Catania vista dall’alto: San Nicolò l’Arena
Le scalinate strette accomunano la Badia a San Nicolò l’Arena, la chiesa che dalla collina di Montevergine sovrasta piazza Dante. Le navate della chiesa sono piuttosto spoglie. A dire il vero, si rimane un po’ sorpresi nel notare l’attuale semplicità delle pareti. Probabilmente, il luogo sembra ancora più grande proprio per quanto è spoglio. Risalta così il grande organo; ma non è l’unico protagonista di questa chiesa. Sotto indicazione dei portinai, si accede facilmente ai piccoli e numerosi gradini della costruzione. Un’inerpicata che regala una vista mozzafiato di Catania vista dall’alto. Il mare, l’Etna, le case accatastate, tutto sembra guardare alla cupola di San Nicolò, come girasoli magnetizzati dal sole. Questa volta l’Etna sbuca tra i tetti rossi della chiesa, che riprendono la sua forma piramidale. Il mare è più lontano, ma c’è ancora quel vento che sa di salsedine e onde, cenere e fuoco.
Catania vista dall’alto: una perla tra fuoco e acqua
ultima modifica: 2017-06-20T13:34:06+02:00
da Chiara Emma
Catania vista dall’alto regala delle emozioni intense. Ma prima di godere della bellezza della Catania panoramica, ci sono tre caratteristiche che contraddistinguono il percorso. L’odore di umido, i grandini a spirale e la penombra. Sono gli elementi di terrazze, tetti e cupole che stregano i visitatori attraverso la vista panoramica della città. Passando per oscure scale in pietra, gli occhi cadono sulle ombre formate dalle poche luci giallognole che illuminano il percorso. Dalla penombra, un varco lascia passare un fascio di luce accecante. Una temporanea miopia abbaglia lo sguardo, ma non appena si riacquista la vista, gli occhi si posano sulla bellezza mozzafiato di Catania vista dall’alto.
Catania vista dall’alto: la terrazza di Villa Cerami
I punti di osservazione per godersi il panorama sulla città sono parecchi. Alcuni gratuiti, altri accessibili per pochi euro, tutti permettono di ammirare Catania incastonata tra l’Etna e il mar Ionio. Nella morsa di un abbraccio potenzialmente mortale, ma anche cosi’ carico di vita. È questa la sensazione che si percepisce ammirando la città dalla terrazza del quinto piano di Villa Cerami. L’edificio, che è sede universitaria, è anche conosciuto da alcuni visitatori, che lo frequentano soprattutto per godere della scalinata monumentale. Ma difficilmente vedrete un turista salire su per le scale che portano alle aule studio. Quello è territorio degli studenti. Pochi universitari a parte loro possono dire di avere la fortuna di alzare gli occhi dai loro mallopponi e riposarli sul mare. In più, al contrario di altri, loro possono spiegare perfettamente com’è Catania vista dall’alto.
Catania vista dall’alto. Terrazza di Villa Cerami, vista sulla cattedrale e il porto.
Se non fosse per l’atmosfera sessantottina, che sopravvive ancora nelle aule, la nuova ala di Villa Cerami non avrebbe nulla da dichiarare. Eppure il pezzo forte si trova proprio nel quinto piano di quel fabbricato. La terrazza regala delle immagini eccezionali di Catania vista dall’alto. Inoltre, i più pigri possono raggiungere questa postazione con un ascensore che solleva da terra e anche dalla fatica. Ma risparmiandosi la scarpinata qualcosa si perde. Alla vista del panorama incredibile, la stanchezza rinnovata dalla scalata dei cinque piani, si trasforma, improvvisamente, in ossigeno. Lo si può sentire riempire il cervello, il cuore ed ogni tessuto del corpo. È una sensazione di lieve euforia che la vista del mare soffoca in fretta, ma delicatamente. Contribuisce ad addolcire il tutto anche il suono delle onde che arriva fin lì grazie al vento. Un soffio prepotente a cui si sopravvive solo piegandosi al suo ritmo.
Da un’altro lato della terrazza
Una brezza che sa di porto e partenze; che scompiglia i capelli come fa una mano cieca quando li accarezza. Il passaggio stretto del balcone porta fino ad un altro lato dell’edificio. Una sottile rete verdognola pende da un ponteggio lasciato alle intemperie da chissà quanto tempo. Quella specie di tendone nasconde il panorama, finché non viene spostato da un’altra folata di vento. Così, maestosa, entra in scena l’Etna. Fiera e scura. Le sue ceneri nere si scontrano con il cielo azzurro creando un contrasto che attira tutta l’attenzione su di sé. Un palazzo si nota tra tutti. E’ il Palazzo delle Generali, conosciuto dai catanesi come “il grattacielo”.
Catania vista dall’alto con l’Etna ed il “Grattacielo della Generali”.
A non far dimenticare la postazione unica di Catania, compare sullo scenario un gabbiano. Fluttua nell’aria, abbandonando il suo peso nell’aria. Il suo passaggio taglia in due il vulcano, il suo strillo fa ricordare il mare. Fa ricordare che a Catania di fronte alla montagna di fuoco si stende il golfo. Fa sentire addosso la potenza ed il fascino della natura primitiva e spavalda. Quella forza primordiale con cui la Sicilia mette alla prova i suoi abitanti e i suoi visitatori.
Catania vista dall’alto: Ostello degli elefanti e Badia di Sant’Agata
Tra le terrazze da esplorare per godere di una prospettiva panoramica della città, c’è quella dell’Ostello degli Elefanti. A pochi passi da piazza Università, l’Ostello degli Elefanti è diventato uno dei luoghi più gettonati nell’ora dell’aperitivo. Complice di questa tendenza è la bellezza della vista dell’Etna incorniciata dai colori sfumati del tramonto. Le lanterne in latta, le mattonelle blu e bianche e i fiori colorati completano lo scenario di questa terrazza. Una piccola oasi in cui Catania vista dall’alto appare luminosa e allegra. Da qui il vulcano rimane imponente, ma assume un aspetto più sereno e calmo. Per questo, non di rado, al mattino è facile trovarvi qualcuno degli ospiti seduto in una delle panchine con un libro sotto gli occhi. Poco distante, in via Vittorio Emanuele II si può accedere alla cupola della Badia.
Catania vista dall’alto. Via Etnea ed Etna dalla terrazza dell’Ostello degli Elefanti.
La scalinata a spirale della Badia sembra interminabile, ma presto arriva il momento di riaprire gli occhi e si vedrà il cielo toccare il mare. Le gru del porto come lunghi ami sembrano forare la volta azzurro chiaro. Dall’altro lato la città, con l’Etna alle spalle, si stende a macchia d’olio. Tutto sembra crescere all’ombra della cupola della Badia. La sensazione si amplifica salendo l’ultima rampa di scale, la più stretta e bassa. L’ultima tappa da superare per toccare il cielo con un dito ed avere la città sotto i propri piedi.
Catania vista dall’alto: San Nicolò l’Arena
Le scalinate strette accomunano la Badia a San Nicolò l’Arena, la chiesa che dalla collina di Montevergine sovrasta piazza Dante. Le navate della chiesa sono piuttosto spoglie. A dire il vero, si rimane un po’ sorpresi nel notare l’attuale semplicità delle pareti. Probabilmente, il luogo sembra ancora più grande proprio per quanto è spoglio. Risalta così il grande organo; ma non è l’unico protagonista di questa chiesa. Sotto indicazione dei portinai, si accede facilmente ai piccoli e numerosi gradini della costruzione. Un’inerpicata che regala una vista mozzafiato di Catania vista dall’alto. Il mare, l’Etna, le case accatastate, tutto sembra guardare alla cupola di San Nicolò, come girasoli magnetizzati dal sole. Questa volta l’Etna sbuca tra i tetti rossi della chiesa, che riprendono la sua forma piramidale. Il mare è più lontano, ma c’è ancora quel vento che sa di salsedine e onde, cenere e fuoco.
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