Tante attività pullulano nel capoluogo etneo, volte alla condivisione e all’allegria. Si tratta di una concezione dello svago rispetto a quella comune. Il laboratorio di danze popolari, iniziato lo scorso 11 marzo, si tiene ogni secondo sabato pomeriggio del mese, con possibilità di variazioni, presso il CSA Officina Rebelde. Ad esempio, date le festività pasquali della prossima settimana, l’appuntamento è per oggi pomeriggio alle 17:30.
Da dove parte l’iniziativa
Il laboratorio di danze popolari si svolge a cura di Luana Piazza, originaria di Bronte. Una sera dell’anno scorso con i/le ragazzi/e di Officina Rebelde discute sull’intenzione di organizzare l’iniziativa. Le restrizioni durate due anni hanno portato la voglia di svago condiviso e ricreativo, nonché di socialità. Luana si accosta alle danze popolari 12 anni fa, seguendo un’insegnante che le dà l’incipit e approfondendo ciò che già l’ha ispirata.
Quando ha iniziato a danzare ha avvertito un’energia positiva che ha teso sempre a trasmettere ad altre persone. Così Luana Piazza continua il suo percorso di affinamento del ballo soprattutto del Sud Italia e in parte del Nord della penisola. Ella, con Antonella Sannino di Donne di Fuora, ha iniziato questo percorso, dispiegando pure altrove. A Roma ha fatto parte del centro sociale CIP (Centro iniziativa popolare) Alessandrino, in cui ci si è occupati pure di danze popolari. Qui si è svolto per diversi anni il Festival Annuale Vacanze Romane. Ogni mese si ha avuto luogo una danza popolare diversa, a cui si è rapportata una tematica politica legata al territorio d’origine. Quando si è proposto il balletto siciliano, si è trattata la questione del MUOS, esposta da i/le ragazzi/e di Officina Rebelde.
Il laboratorio di danze popolari: cosa propone
Luana Piazza, sempre a Roma, ha svolto degli stage; l’anno scorso ha tenuto un corso. Ella, inoltre, è stata parte di un Collettivo di danze “Sud in ballo”, con cui ancora collabora. Lo scorso 11 marzo Luana ha spiegato e proposto la Tammariata campana di Pagani (Salerno), cui è presente una variante proveniente da Giugliano. Ogni paese campano presenta una sua tradizione di danza. Altri balli proposti sono la Pizzica Pizzica (Puglia); in merito alla Sicilia si fanno conoscere il Ballettu dei Peloritani e il Tri Passi, della zona dei Nebrodi.
La storia delle danze popolari assume una valenza a livello non solo culturale e sociale, pure politico. In un contesto diverso da quello odierno, caratterizzato da ritmi di vita più umani e meno alienanti, pure lo svago era più genuino. Esso portava spensieratezza e al contempo convivialità, creatività. Lo svago, caratterizzato pure dalle danze popolari, portava sia a rilassarsi che ad arricchirsi. Una condizione sempre meno presente in quelle considerate distrazioni oggi: esse portano le persone ad estraniarsi da se stesse, come già avviene in altri aspetti della vita. Con il laboratorio di danze popolari, quindi, si recupera una forma di socialità differente rispetto a quella prevalente.
Luana Piazza, col ballo, vuol far emergere il linguaggio del corpo, il quale spesso prevale ma non è considerato. Un linguaggio che va oltre la parola e che quindi presenta significati che non passano attraverso i discorsi. Le danze popolari, nel corso del tempo e in relazione alle varie epoche, sono state trasformate. Luana intende far conoscere tutto il loro mondo, anche come sono state in origine. Dai balli affiora la voglia di divertimento, in misura genuina e ricreativa, per poi sentirsi con un’energia positiva. Il laboratorio di danze popolari condotto da Luana Piazza rimanda al vivere d’un tempo, in una dimensione lontana dalla frenesia odierna. Officina Rebelde incoraggia sempre iniziative di socialità e condivisione, in alternativa agli svaghi consumistici, oltre a iniziative di riflessione, come la rassegna Futuri Urbani.
