Un testo riscoperto dopo parecchio tempo di accantonamento. Uno scritto di una donna del ‘600 che smonta già da allora le convenzioni legate ad un contesto patriarcale. Il mondo sfavillante è un libro di Margaret Cavendish la cui presentazione ha avuto luogo lo scorso sabato pomeriggio presso la libreria Mondadori di Piazza Roma, proprio come la più recente dedicata a Io sono Rita.
Svolgimento dell’evento
L’incontro ha trovato organizzazione con Stefania Arcara e Maria Grazia Nicolosi, entrambe responsabili di Genus. Un centro interdisciplinare di studi di genere che porta avanti percorsi di ricerca per far riemergere figure femminili troppo spesso dimenticate dai testi scolastici e accademici. Virginia Woolf è stata la prima a riscoprire la figura di Margaret Cavendish. Dagli anni ’60 del secolo scorso il lavoro certosino di letterate e filosofe ha portato il recupero di scrittrici cancellate o considerate minori. Margaret dapprima ha trovato dapprima rivalutazione come letterata, dagli anni ’80 come filosofa. Maria Grazia Nicolosi è la traduttrice di Il mondo sfavillante, il quale costituisce il primo romanzo utopico fantascientifico scritto da una donna. La presentazione ha visto il dialogo tra le professoresse Arcara e Nicolosi: l’una ha posto delle domande all’altra rispetto a tutto il lavoro svolto con meticolosità.
Il contesto vissuto da Margaret Cavendish
Ancora nel 1600 le donne riscontravano esclusione nel mondo del sapere; quindi risulta raro trovare scrittrici dell’epoca. Era altrettanto difficile pubblicare, cioè esporre se stesse apertamente. In quel secolo ancora il patriarcato stringeva il suo controllo sulla vita delle donne, le quali dovevano essere silenziose, caste e obbedienti. Ciononostante emergono gli scritti di duecento donne dell’epoca, ma che costituiscono solo l’1% di tutta la letteratura e trattavano argomenti ritenuti femminili, come l’ostetricia o la devozione religiosa. Margaret Cavendish era conosciuta nella sua epoca. Considerata eccentrica, stravagante, singolare nel senso di bizzarra o tendente all’individualità, entrava nell’editoria maschile. Anche questo la portava a farsi giudicare come “folle”, poiché letteratura, filosofia e scienza erano monopolio
C’era lo “stigma della pubblicazione”. Ella ha scritto la sua biografia secolare, iniziata da ragazza, poiché voleva che la narrazione di sé non subisce strumentalizzazioni da altre. Indicava come i posteri devono ricordarla; un progetto creativo, la scrittura per cambiare se stessa e il circostante. Nei suoi scritti affiora come il mondo a quell’epoca stava cambiando; la rivoluzione inglese aveva dato scossoni su questo e le scoperte scientifiche il contributo.
Il mondo sfavillante: la vita e l’essenza dell’autrice
Le femministe inglesi del ‘600-‘700 erano filomonarchiche, riteneva che la donna regale fosse la massima espressione di autonomia femminile. Questo era pure ciò che pensava Margaret sulla regina Enrichetta Maria, anch’ella eccentrica. A corte faceva allestire spettacoli teatrali recitati da donne, aspetti incarnanti l’autocelebrazione e il neoplatonismo femminile, come risposta ad un contesto patriarcale. Cavendish aveva sempre elogiato la madre, rimasta vedova, poiché capace di gestire le finanze familiari e di mantenere la potestà sui fratelli maggiori.
Una famiglia aristocratica ma non molto ricca, in cui si respirava la tendenza alla libertà. William Cavendish, poeta, scrittore, studioso, era suo marito. A dispetto della notevole differenza di età (30 anni), Margaret non si poneva con lui come un fanciullo innocente, gli teneva testa e rifiutava ogni suo atteggiamento paternalistico. Nel ‘600 la poesia costituiva l’espressione femminile per eccellenza, cui la donna dapprima vi si dedica; in seguito si sarebbe accostata alla scrittura.
Il contenuto di Il mondo sfavillante
Nel romanzo Margaret Cavendish si propone come protofemminista, antesignana del movimento di liberazione della donna poiché scardina le aspettative del patriarcato tradizionale. Avviene il superamento del modello epistemologico androcentrico, ovvero l’assunto che l’uomo sia la teoria misogina di Galeno. Secondo quest’ultimo, la temperatura corporea maschile è superiore a quella femminile. Ma la protagonista si salva dal naufragio proprio per il suo calore; una giustizia contro l’ordine patriarcale. In seguito la protagonista diviene imperatrice del mondo in cui vive, nel senso di essere completamente l’artefice della sua esistenza. Qui entra l’autrice, poiché esprime la sua inclinazione all’indipendenza.
Un lavoro di ricerca accurato
Maria Grazia Nicolosi non si è limitata solo a tradurre Il mondo sfavillante. Ha letto e analizzato molto rispetto all’autrice, la quale rifiutava tutte le convenzioni dell’epoca. Cavendish era consapevole che la ricerca della compiacenza maschile è sempre stata una forma di schiavitù per le donne. L’equità non concerne solo la conoscenza, pure la governance. Margaret era disinteressata ad essere madre; i libri come figli, definiti baby books. La sua eccentricità la portava a creare da sé i vestiti, su ispirazione di Enrichetta Maria. Abbigliamento che esaltava il suo aspetto fisico ma lontana dall’oggettivazione.
Margaret ha una concezione armonica della natura, ritenendo che essa è un organismo vivente in cui coesistono tutti gli esseri senzienti, un’intelligenza ecosistemica. Va oltre, quindi, il principio scientista secondo cui la natura costituisce qualcosa di astratto da studiare, ma è autorigeneratrice. Le studiose femministe, comprese le professoresse Arcara e Nicolosi, hanno legittimato il suo percorso attraverso il recupero di letture, appunti di incontri e ricerche. Un’occasione volta a far riaffiorare la memoria di figure femminili che hanno dato importanti contributi per quello a cui sono dedicate. Il mondo sfavillante introduce verso la volontà a rivendicare la libertà in quanto donna.