Due splendidi palazzi antichi nel cuore di Catania, tra giardini lussureggianti e uno splendido monastero; ecco dove sono “costretti” a studiare i ragazzi che fanno parte del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’ateneo catanese.
La storia del Dipartimento di Scienze della Formazione
… inizia da lontano. Siamo nel 1949 quando il Comune di Catania comincia a finanziare l’Istituto Universitario di Magistero; nel 1951 questo verrà equiparato alle facoltà di Magistero delle università statali. Solo nel 1990, però, l’Istituto diventa Statale ed entra a far parte dell’Università di Catania: dal 1995, con la trasformazione dei Magisteri in Facoltà di Scienze della Formazione, ne costituisce la decima facoltà.
La Facoltà di Scienze delle Formazione, oggi trasformata in Dipartimento, occupa principalmente 2 sedi: il complesso delle Verginelle e Palazzo Ingrassia. Due edifici che hanno alle spalle una lunga e affascinante storia; due gioielli dell’architettura inseriti a loro volta nella stupenda cornice di Piazza Dante, a due passi dallo straordinario Monastero dei Benedettini.
A queste due sedi se ne aggiunge un terza, più moderna, quella di via Ofelia; nella sua Aula Magna vengono conferite le lauree di tutti i corsi di studio del Dipartimento di Scienze della Formazione.
Le Verginelle
Il Conservatorio di Sant’Agata, detto “Le Verginelle”, venne fondato tra Cinque e Seicento per volere degli Asmundo di Gisira. Si trattava di un edificio destinato alle pericolate di ogni ceto (prostitute e donne traviate di ogni tipo) come se ne aprivano tanti, in quel periodo, nei quartieri più disagiati della città; un tentativo, da parte dei notabili della città, di mostrarsi come generosi benefattori e, al tempo stesso, accrescere il loro prestigio e la loro influenza.
L’impresa era finanziata dalle rette, pagate dalle famiglie delle ragazze, nonché dai proventi del lavoro di filatura, tessitura e cucito; un piccola somma veniva messa da parte per costituire la dote delle fanciulle che avevano tutte lo stesso destino: mogli o monache.
Tutto questo fino alla fine dell’Ottocento.
Dopo i Conservatori furono gestiti su base municipale, passando dalla beneficienza all’assistenza. Negli anni ’20 le Verginelle passarono all’ Ordine delle Suore Bocconiste diventando sede di scuola primaria; dagli anni ’80 l’edificio venne occupato dalle Missionarie del Vangelo che lo lasciarono solo nel 2000, per fare posto alla sede centrale dell’attuale Dipartimento di Scienze della Formazione.
Palazzo Ingrassia
Sorto nientemeno che sui resti di un Ninfeo romano, Palazzo Ingrassia deve il suo nome al medico siciliano Gian Filippo Ingrassia (1510 – 1580). L’edificio sorge nell’ “ex chiusa del Tindaro”, un’area che corrisponde all’ odierno giardino di via Biblioteca. Questa zona verde fu per molto tempo di proprietà dei monaci del vicino monastero benedettino; nel 1866, in seguito alle leggi di esproprio riguardanti i beni della Chiesa, il terreno passò prima al demanio regio; poi al Comune; infine all’ Università che decise di erigervi il palazzo che oggi tutti vediamo, per ospitarvi l’Istituto di Anatomia. L’edificio comprendeva un teatro anatomico; un museo di anatomia e uno di antropologia; persino un obitorio, tanto da essere soprannominato “palazzu do spacca morti”.
Oggi Palazzo Ingrassia ospita, oltre al Dipartimento di Scienze della Formazione, il Dipartimento di Archeologia; l’IBAM-CNR e il Museo di Archeologia dell’Università di Catania.