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Il restauro del Liotru, simbolo di Catania

Liotru Copertina

Il restauro del Liotru, simbolo della città di Catania, è cominciato proprio stamane su proposta dell’amministrazione comunale in seguito a danneggiamenti che ne hanno intaccato la bellezza e il funzionamento. L’Elefante sarà ancor più valorizzato assieme alla fontana di cui fa parte.

Il Liotru fra storia e leggenda

Liotru è il nome con cui i catanesi chiamano affettuosamente l’Elefante di pietra posto sulla fontana al centro di piazza Duomo. Il nome è uno storpiatura dialettale di Eliodoro, figura leggendaria catanese. Si trattava di un mago o negromante vissuto nel 725 d.C. che era solito fare scherzi ai catanesi dopo essere stato scartato per ricoprire la carica di vescovo.

Si racconta che fu lui a scolpire l’elefante con la ribollente lava dell’Etna e a infondergli la vita. Con questo animale il mago si spostava volando nel cielo da Catania a Costantinopoli. Si parlava infatti di  “u cavaddu i Liotru” (“il cavallo di Eliodoro“). Eliodoro venne punito con la pena di morte dal vescovo Leone II, bruciato vivo nel Foro Achelles. Da lì in poi la sua leggendaria figura divenne ancor più famosa e indissolubilmente legata alla statua.

La statua simbolo di Catania

L’elefante, di cui si ignora l’autore, è una statua di basalto nero; fu probabilmente realizzata durante la dominazione cartaginese o bizantina. Si pensò di porre sulla sua groppa un obelisco di origine egiziana di granito alto 3,66 metri, proveniente da  Syene e arrivato a Catania durante le Crociate. Non avrebbe geroglifici. Sulla sua sommità si trovano un globo circondato da una corona con una foglia di palma, simboli cristiano che si legano all’iscrizione su una tavoletta metallica con l’acronimo “MSSHDEPL” («Mente sana e sincera, per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria») dedicata a S. Agata.

Secondo una nozione diffusa a Catania, l’elefante fu messo in una pubblica piazza perché servisse da stilo, o da gnomone, per indicare l’ora con la sua ombra proiettata su di un quadrante tracciato a terra, come una sorta di meridiana. Il Liotru è quindi “eliotrico”.

Elefante simbolo della cittlà di Catania
Il Liotru è una statua di basalto lavico sormontata da un obelisco egizio con simboli cristiano legati a S. Agata

Vaccarini aggiunse gli occhi in pietra bianca e le zanne issandola poi sulla fontana monumentale con la proboscide rivolta verso Sant’Agata.  Ai lati dell’elefante cade una gualdrappa marmorea sulla quale sono incisi gli stemmi di sant’Agata. Il Liotru divenne simbolo della città nel 1239.

Le varie ipotesi sul Liotru

Lo storico Pietro Carrera da Militello, nel suo libro Memorie Historiche della città di Catania, ritiene l’elefante simbolo di una vittoria militare riportata dai catanesi sui libici. Il geografo arabo Idrisi, porta avanti l’idea che l’elefante fosse per gli abitanti un simbolo di protezione contro le eruzioni; secondo la sua ipotesi, la statua sarebbe stata costruita durante la dominazione cartaginese. Ignazio II Paternò Castello, Santi Consoli e Matteo Gaudioso ritengono che l’elefante provenisse da un circo (successivamente sarebbe stato appurato che in realtà era l’obelisco ad essere stato tra le attrazioni di un antico circo) o che fosse il ricordo di una religione di cui oggi si sono perse completamente le tracce. Altri sostengono che quando Catania fu fondata era popolata da animali feroci messi in fuga da un elefante. Così i catanesi, in segno di ringraziamento, eressero una statua.

La fontana del Liotru

Dopo il terremoto il Liotru subì dei danni. Si pensò si portlo all’interno di un monumento e nacque l’idea di realizzare una fontana al centro della piazza. La fontana rappresenta i due fiumi Simeto e Amenano. A realizzarla fu G. Battista Vaccarini fra 1735 e 1737. La fontana dell’Elefante presenta la commistione di simboli dalla paganità e della cristianità, oltre che riferimenti alla letteratura e al mito, secondo il volere dell’élite catanese.

Liotru
Il restauro del Liotru riporterà all’antica bellezza tutto il celebre monumento catanese; foto di S. Portale

Nel 1757 si realizzò la prima vasca. Nel 1826 la fontana dell’Elefante venne recintata con una cancellata di ferro , opera di Sebastiano Ittar. Ancora, nel 1862 la statua dell’Elefante doveva essere spostata oltre la porta Garibaldi , ma questa operazione fu impefita da un gran tumulto di popolo che si oppone decisamente al trasloco della statua che rimase lì.

Nel 1905 Davide Formisano realizza la seconda vasca più esterna (oggi non visibile perché tolta durante un rifacimento di piazza Duomo intorno al 1999).

Il liotru venne, come racconta Gianni Sineri nei suoi tour più volte girato in tutte le direzioni. Si dice che le gentildonne erano spesso imbarazzate dai genitali messi in evidenza del pachiderma. Oppure che veniva girato a seconda che fosse più forte il potere civile laico rispetto a quello religioso. Questi giri causarono anche numerosi danni. Inoltre, a Catania è risaputo anche il detto “fare il bidet a Liotru“, una tradizione goliardica nata dalle matricole universitarie che, per buon auspicio, erano soliti, muniti di spazzolino di lucidare i gioielli dell’elefante. Da qui sarebbero nate altre leggende e storie sulla virilità del pachiderma e lo stretto legame con i catanesi.

Il restauro della fontana dell’Elefante di piazza Duomo

Lo scorso Giovedì 13 aprile, nella sala giunta di Palazzo degli elefanti alla presenza del Commissario Straordinario Piero Mattei è stato illustrato il piano d’intervento per il restauro dell’apparato marmoreo della fontana.

I lavori, promossi dall’Amministrazione Comunale tramite la Direzione Opere Pubbliche, si sono resi necessari per ripulire il sito dagli spessi strati di carbonato e per contenere la dispersione dell’acqua che crea la formazione di patine biologiche che intaccano l’equilibrio cromatico realizzato da Giovan Battista Vaccarini e apportano gravi danni all’apparato funzionale della fontana stessa.

Il danno maggiore si rilava nella parte centrale, nelle figure allegoriche femminili. Inoltre, negli ultimi anni ha subito numerosi sfregi ed imbrattature.

Liotru a Catania
U Liotru a Catania. Foto di Valentina Friscia

I lavori

Il cantiere per i lavori è affidato alla Scancarello, ditta specializzata nei restauri conservativi che opererà con il supporto tecnico degli altri enti preposti alla cura e alla salvaguardia dei beni architettonici storici di valenza culturale, dell’Università, degli ordini professionali e dell’Ance.

La ditta Scancarello condurrà le attività condividendo coi cittadini, tramite applicazioni digitali interattive, i vari step del cantiere che rimarrà aperto circa due mesi, dando la possibilità a chiunque di esporre il proprio punto di vista sullo svolgimento del restauro.

L’intervento di Salvo Ligama

Ancora una volta, l’artista di strada Salvo Ligama abbellirà la nostra città con delle sue opere: realizzerà una ventina di pannelli artistici in modo da ricoprire l’esterno della fontana dove si svolgeranno i lavori, collaborando con l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Inoltre, l’Università di Catania, d’intesa con il Comune, permetterà agli studenti di Ingegneria e Architettura di seguire da vicino i lavori di restauro.

Lavori di recupero e restauro grazie alla tassa di soggiorno

I lavori si eseguono grazie alla tassa di soggiorno, senza incidere sugli equilibri di bilancio. Il tutto è finalizzato a migliorare le condizioni del cuore del centro storico cittadino.

Dopo il restauro di parte della pescheria e dell’antica fontana dei sette Canali , Catania è pronta a offrirsi in tutta la sua bellezza ai tanti turisti che affollano le sue strade.

foto di S. Portale

fonte: https://www.comune.catania.it/informazioni/cstampa/?cs=87273

Il restauro del Liotru, simbolo di Catania ultima modifica: 2023-04-18T10:08:51+02:00 da SABRINA PORTALE

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