Toni Pellegrino è un professionista che è riuscito a conquistare il mondo, con il suo metodo e la sua passione, hairdressing da trent’anni. Si è formato nelle Accademie Toni&Guy di Londra e Milano e nel 1998 ha aperto il suo primo salone scegliendo di tornare a casa, in Sicilia.
Come è stata la Fashion Week di Milano after lockdown?
<<È stato bello tornare a una semi-normalità. Il backstage delle sfilate è sempre un’esperienza stimolante e coinvolgente sia dal punto di vista umano che professionale. Io ho alle spalle tante fashion week, e conosco bene l’adrenalina che è in circolo con i designer che si giocano mesi di lavoro. Questa volta la tensione era ancora più palpabile. Tutti in backstage eravamo schermati e protetti da mascherine e visiere, ma pur con queste barriere, mai come in questa occasione è stato importante “fare gruppo”.>>
Toni Pellegrino com’è nata la sua passione per l’hairdressing?
<<Ho respirato da sempre l’atmosfera del salone perché sono figlio d’arte, ma personalmente ero orientato verso il mondo del design o dell’architettura e con il senno di poi, con la codifica del mio metodo di taglio e colore, so di non aver tradito questa mia inclinazione!
L’amore per questa professione nasce dopo una prima esperienza di lavoro. Durante le vacanze estive– avevo 15 anni – mio padre mi chiese di dare una mano nel suo salone e da lì non ho mai avuto ripensamenti.
E ormai sono 30 anni che faccio questo mestiere.>>
Come è cambiato il punto di vista della clientela sulla sua professione negli ultimi 10 anni?
<<Sia le donne che gli uomini sono molto più consapevoli di ciò che vogliono, di come lo vogliono e soprattutto del perché. Se 10 anni fa venivano con un ritaglio di giornale, oggi scaricano da web decine di immagini di tagli e colori e conoscono tecniche, effetti, tempi di posa, range di prezzi.
Anche noi parrucchieri siamo più consapevoli, meno legati ai dettami delle mode e più attenti alla consulenza, all’analisi morfologica e cromatica. Attraverso questi tre momenti fondamentali, che ho avuto il privilegio di portare al grande pubblico attraverso “Detto, Fatto” già dal 2013, i nostri ospiti valutano se siamo ben preparati, se dietro un taglio e un colore c’è studio, se abbiamo tutti gli strumenti per valorizzare la loro bellezza individuale. Se sceglierci ancora o no.
La seconda differenza che registro da alcuni anni, e si è accentuata con il lockdown, è il desiderio di indipendenza. Molte ospiti vogliono gestire i capelli da sole a casa e ci vedono come dei consulenti più che come “semplici” esecutori.
Siamo nell’era dei tutorial e io reputo sia nostro dovere fornire i giusti consigli per dare loro questa indipendenza. Tutavia un buon taglio e un servizio tecnico elaborato si ottengono sempre e solo affidandosi ai professionisti.>>
Toni Pellegrino ha raggiunto i suoi sogni ragazzino? E come si vede tra 10 anni?
<<Quando ho iniziato a fare questo mestiere i miei sogni erano due: avere il mio brand entro i 40 anni – e l’obiettivo è stato centrato -e dare un contributo per far crescere la nostra categoria.
Su questo secondo punto ho già ottenuto dei risultati grazie al mio metodo, ma c’è ancora da fare. Ecco perché i contenuti del mio marchio non sono esclusivamente tecnico-stilistici, ma abbracciano i campi della gestione economica, della comunicazione e del marketing.
Il mio sogno più grande oggi è dare strumenti di supporto al lavoro del parrucchiere perché possa passare da artigiano ad imprenditore. Non basta saper tagliare bene i capelli per garantirsi un futuro solido e per questo metto a disposizione tutta la mia esperienza, ciò che ho imparato dai miei errori e tutta la mia passione. Tra dieci anni mi vedo circondato da una bella community di parrucchieri consapevoli e ben formati.
Immagino un laboratorio creativo permanente, ospitato in un bel casale in territorio modicano. E mi vedo sotto un carrubo, guardare dentro l’aula attraverso una grande vetrata e ragionare su nuovi progetti da realizzare.>>