Un’usanza dei tempi più antichi, proprio come il quartiere ospitante. Il lavatoio di Cibali rappresenta storia e folklore del passato di Catania. In disuso in seguito alla modernizzazione, il lavatoio pubblico di piazza Michelangelo Bonadies dopo anni d’incuria potrebbe risorgere attraverso una manutenzione straordinaria effettuata dal Comune.
Cenni storici del lavatoio pubblico catanese
Il quartiere Cibali di Catania è uno dei più antichi, conosciuto in tempi passati come Cifali. L’intitolazione del nome della zona risalirebbe a una sorta d’omaggio alla dea Cibele. Non sorprende che in uno dei quartieri storici catanesi sia presente un lavatoio pubblico, utilizzato in tempi remoti per lavare il bucato e alle volte utilizzato dalla comunità per socializzare.
Il lavatoio di Cibali è da considerare una modernizzazione per lavare i panni rispetto all’utilizzo del fiume, quest’ultima pratica riconosciuta come lavatoio fluviale o navi-lavatoio. Di costruzione basilare, un lavatoio pubblico dispone di un contenitore d’acqua di forma rettangolare e una tavola o lastra.
Il lavatoio di Cibali è quasi al confine tra terza e quarta municipalità, situato nella piazza Michelangelo Bonadies: nato Antonino Giuseppe Bonadies (Sambuca di Sicilia, 27 ottobre 1603 – Catania, 27 agosto 1686) è stato un francescano, vescovo cattolico e scrittore italiano.
La posizione del lavatoio pubblico era strategica sia per la nascita dei primi nuclei urbani catanesi che per la presenza di numerose fonti d’acqua nel quartiere. Oltre ad essere simbolo storico di Catania è stato uno dei pochi elementi sopravvissuto ai bombardamenti anglo-americani nel quartiere durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’era del consumismo e la possibilità per quasi ogni famiglia di possedere una lavatrice (o un servizio simile) hanno condotto nel dimenticatoio l’utilizzo del lavatoio pubblico (e della figura della lavandaia in senso stretto). Il lavatoio di Cibali ha subito degrado e incuria per decenni e seppur è stato effettuato un ripristino nel 2008 continuava a vessare in pessime condizioni.
Il cuore, la volontà dei catanesi e il nuovo ripristino del lavatoio di Cibali
Un momentaneo ripristino non è servito ad evitare un nuovo degrado del lavatoio pubblico formato, in parte, anche dall’inciviltà di alcuni cittadini. Il lavatoio di Cibali però è nel cuore dei catanesi e non è solamente un modo di dire.
La volontà di numerosi abitanti e operatori socio-culturali del quartiere è riuscita a sollecitare l’intervento del Comune. Le richieste di risanamento sono pervenute per anni negli uffici comunali ma la riqualificazione dell’opera museo è stata accolta solo la scorsa settimana. Il lavatoio di Cibali sta ricevendo una manutenzione straordinaria dagli operatori della Catania Multiservizi assieme ad addetti comunali.
L’intento è restituire al suo antico splendore un luogo finora deteriorato. Non sarà un atto puramente estetico, infatti, nel lavatoio pubblico sarà riattivato il sistema idrico ed elettrico. A beneficiarne sarà anche la piazza Michelangelo Bonadies ricevendo una pulizia straordinaria. Il ripristino del lavatoio di Cibali dovrebbe avvenire in dodici giorni lavorativi e comprenderà l’interno, le pareti, il tetto e le installazioni d’assi di legno come dissuasori per i volatili.
Il lavatoio di Cibali in piazza Michelangelo Bonadies può essere definito un simbolo della storia catanese. Finora non è bastato nemmeno essere un emblema storico per evitare che incuria e degrado lo rovinassero. Dopo oltre dieci anni dall’ultimo intervento, c’è una nuova speranza di riqualificazione donando, si spera definitivamente, l’opera museo a catanesi e turisti.