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LEGGENDE

Il Killer del ‘600: la ferocia di un amore mai corrisposto

Killer del '600

Foresta buia

Uno spietato Killer del ‘600 si aggirava nelle strade catanesi. Un pluriomicida con l’unico scopo di vendicarsi per un amore mai corrisposto. Oggi vi racconteremo la storia-leggenda di Antonio, un ragazzo innamorato ma deluso dall’amore.

Tutto iniziò quando il vescovo Marco Antonio Gussio decise di ospitare nel suo palazzo la famiglia. Così, il fratello Leandro Gussio con la moglie Antonia Serra e la figlia di 7 anni avuta da un precedente matrimonio si stabilirono nel palazzo del vescovo. Anche i due nipoti, figli di un altro fratello, vennero ospitati dall’onesto zio. Si trattava dell’abate Giuseppe Gussio di 16 anni e Antonio di anni 17. Quest’ultimo s’invaghì della zia Antonia e le dichiarò il suo amore. La donna, però, rimase frastornata dalle parole del giovane nipote e iniziò ad allontanare e provare repulsione per Antonio. Ciò diede un grandissimo colpo al cuore all’ardente amore di Antonio, che gli fece versare lacrime di rabbia e lo portò ad atroci azioni.

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Si crede che la vicenda del Killer del ‘600 sia avvenuta nei pressi del Castello Ursino, quando era adibito a carcere. Foto di: Marco Garro is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

La ferocia del Killer del ‘600

La rabbia di Antonio per l’amore non corrisposto della zia venne sfogata nella notte del 16 luglio 1653. Approfittando dell’assenza temporanea del vescovo, il ragazzo prese un coltello e si avviò verso la stanza buia dove dormivano lo zio Leandro e la donna amata. Si avvicinò con furia verso il corpo dormiente dello zio e gli tagliò la gola. I brevi lamenti da moribondo fecero svegliare di soprassalto Antonia che in un lampo fuggì dal balcone. Ma lo scellerato riuscì a trovare la donna che subì la stessa sorte del marito. Disgraziatamente anche due serve, che si erano svegliate per il caos di quella drammatica notte, furono ammazzate senza alcun motivo.

La ferocia del Killer del ‘600 era cieca. In quella notte sanguinaria sacrificò tutto indistintamente, nel suo dolore confuse l’innocente con il colpevole. La città, conosciuti i tragici fatti, ne rimase sbalordita.

Le indagini su Antonio e la scoperta del Killer del ‘600

Il giorno seguente si tennero i funerali di quella povera gente, accompagnata dal senato e da tutto il popolo catanese. La giustizia iniziò sin da subito le ricerche del colpevole. Molte furono le confessioni di chi aveva sentito le urla e gli strazi di dolore, ma solo grazie ad alcuni indizi riuscirono a risalire allo spietato killer. Una camicia macchiata di sangue, due fazzoletti e un coltello insanguinato ritrovati nel bagno del palazzo, permisero alla risalita del colpevole: Antonio. Inoltre, una ferita alla mano del giovane confermarono i dubbi: quello era un taglio causato dal coltello “omicida”.

Il vescovo, tornato a Catania, era tremendamente addolorato da ciò che era successo. In cuor suo sperava che non fosse suo nipote Antonio l’artefice del misfatto. Così lo aiutò a fuggire.

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La ferocia del Killer del ‘600 si manifestò in una notte catanese… Foto di: Radio Alfa is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

La fuga nel Simeto e la condanna finale

Il vescovo noleggiò una barca e il 21 di quel mese invitò suo nipote Antonio a fuggire oltre il Simeto. Coperto il capo, uscì dal palazzo e cavalcando a furia verso il fiume, giunse alla riva del fiume catanese. Molti fantini che erano di guardia al palazzo iniziarono a inseguirlo, il ragazzo si tuffò nel Simeto e si mise a nuotare con tutte le sue forze. Alcuni soldati riuscirono a raggiungerlo e lo presero prima che gli amici marinai lo potessero soccorrere. Trascinato per un lungo tratto, sarà ricondotto al palazzo in attesa del verdetto finale.

Antonio, Killer del ‘600, non poteva sfuggire dal suo destino e fu condannato per impiccagione il 14 ottobre del 1653 a piazza Università (all’epoca Piano della Fiera), al cospetto di tutto il popolo catanese.

La drammatica vicenda di Antonio è raccontata nel libro “Storia di Catania” di Francesco Ferrara, poi riportata su “Obiettivo Catania” di Milena Palermo.

Il Killer del ‘600: la ferocia di un amore mai corrisposto ultima modifica: 2021-02-17T07:16:00+01:00 da Valentina Friscia

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