Badia di Santa Chiara: tra storia, leggenda e religione - itCatania

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Badia di Santa Chiara: tra storia, leggenda e religione

Facciata Della Badia di Santa Chiara

La Badia di Santa Chiara a Catania racchiude una misteriosa leggenda. Una storia che molti credono vera, ma altri no. Un luogo in cui le giovani donne consacravano la loro vita a Dio. Basti pensare che questo luogo ha ospitato l’ambientazione, più o meno reale, del celebre romanzo “Storia di una capinera” di Giovanni Verga.

Cos’è la Badia di Santa Chiara?

La Badia di Santa Chiara è un monastero che si trova in Via Giuseppe Garibaldi 89, a Catania. Nella seconda metà del settecento ha rappresentato il monastero della classe borghese. Alla Badia è annessa una chiesa che presenta una caratteristica pianta ovale con cupola avvolta da un loggiato e il pavimento in marmo. Ben cinque altari sono presenti al suo interno. All’ingresso della chiesa, vi è la cantoria di legno dorato con l’effigie di Santa Chiara. La martire, collaboratrice di San Francesco d’Assisi è molto amata anche perchè fondò l’ordine delle clarisse. A loro è dedicata l’opera dell’artista Olivio Sozzi, risalente al 1766, che rappresenta il Trionfo delle Clarisse. Si tratta di un grande affresco dipinto sulla volta. Ma non è l’unico: infatti sono presenti dei celebri dipinti di Olivio Sozzi e Paolo Vasta oltre al reliquiario posto sull’altare del S.S. Crocifisso.

Porta verde in ferro d'ingresso della Badia di Santa Chiara
La porta di ingresso della Chiesa annessa alla Badia di Santa Chiara

La Badia e il mistero della Capinera

La Badia racchiude tra le sue mura un mistero. Pare infatti che la mamma dello scrittore Giovanni Verga trascorse al suo interno un certo periodo e probabilmente, furono proprio i suoi racconti ad ispirare il figlio nel comporre la trama del romanzo “Storia di una capinera“.
In questo romanzo si racconta dell‘amore che uccide. L’amore della giovanissima Maria, un’adolescente che non aveva goduto dell’amore materno e che il padre borghese, succube della nuova moglie, destinò ad una vita di clausura in un convento catanese. A quei tempi la Badia di Santa Chiara era davvero il convento della classe borghese. La giovane Maria, durante una vacanza con la famiglia si innamorò di un certo Nino, ma essendo lei destinata alla vita in convento, non potè mai conoscere quell’amore, tanto che ne diventò pazza e poi morì.
Tuttavia, chi fosse davvero la capinera rimane un mistero ancora oggi insoluto.

Le grate in ferro battuto con la croce in alto della Badia di Santa Chiara. Le Suore da lì vedevano il modo esterno
Le grate della Badia di Santa Chiara da cui le suore potevano guardare il mondo esterno

La Badia di Santa Chiara oggi

L’annesso convento è oggi sede di uffici municipali che sono posti intorno al giardino del Chiostro. Alzando gli occhi alle grate queste risultano ormai vuote. Un tempo le suore le utilizzava per schermarsi dal mondo esterno.
La Chiesa non riveste più il suo ruolo di convento, ma è sede di incontro della Comunità di Sant’Egidio. Il movimento laicale di ispirazione cristiana cattolica, dedito alla preghiera, si riunisce nelle ore pomeridiane. La chiesa celebra per lo più le sue messe la domenica ed i festivi alle ore 11.30.
Uscendo dalla porta d’ingresso, si consiglia di guardare subito a destra: ad attendere i turisti e visitatori la bellissima cupola del Duomo.

Badia di Santa Chiara: tra storia, leggenda e religione ultima modifica: 2019-10-29T10:12:50+01:00 da Cavaleri Francesca

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