Pippo Baudo: il catanese che ha 'inventato' la Televisione Italiana - itCatania

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Pippo Baudo: il catanese che ha ‘inventato’ la Televisione Italiana

Pippo Baudo è figlio di un avvocato e una casalinga

Pippo Baudo nasce a Militello in Val di Catania nel 1936

Quando si pensa alla Televisione Italiana si pensa, inequivocabilmente, a lui: Pippo Baudo.

Pippo Baudo è presentatore, fantasista, autore di programmi e canzoni, showman, in qualche rarissima occasione, anche attore. Insomma, un tripudio d’arte, eclettismo e professionalità che non ha lasciato ancora eredi degni nella TV di oggi. Classe 1936, con Pippo nasce la televisione moderna, quella degli show a tutto tondo, stile americano: i cosiddetti varietà. Il palcoscenico con lui diventa anche teatro, sala prove, talent, vita vera. I conduttori si rapportano con ospiti grandiosi e internazionali, con soubrette che devono saper far tutto, con comici, cantanti e anche gente di tutti i giorni. In questo tipo di spettacolo bisogna saper improvvisare, ma anche studiare bene ogni cosa, essere pronti a tutto: Pippo è proprio così! Il suo periodo d’oro corrisponde con il periodo d’oro della nostra televisione.

Accompagnato e preceduto da nomi come Corrado, Bongiorno, Tortora, Pippo Baudo prende le redini di quella magistrale scuola della televisione e ne plasma una tutta sua. Ben presto i suoi soprannomi furono il Pippo Nazionale e Super Pippo. Lui rappresentava una garanzia: se c’era Pippo lo show sarebbe stato un successo. E ancora oggi, che le sue apparizioni sono sempre più sporadiche, basta che ci sia Pippo nella scaletta di un programma che ecco alzarsi lo share.

La foto rappresenta l'emblema della storia della conduzione televisiva 1967

In questa foto Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora, invitati all’ultima puntata del programma Sabato Sera, 1967 ( foto da movieplayer.it)

Il giovane Pippo che vien da Militello in Val di Catania

Giuseppe Raimondo Vittorio, detto Pippo, nasce a Militello in Val di Catania, il papà è avvocato e la mamma casalinga. Pippo fin da bambino si avvicina alla sua passione: lo spettacolo. Infatti, ancor prima dei dodici anni, intrattiene il pubblico al Cine-Teatro Tempio di Militello. Si esibisce negli intervalli degli spettacoli ufficiali, con prose, liriche e suonando il pianoforte, altra sua grande passione. All’età di 14 anni si trasferisce con la famiglia in città, a Catania. Frequenterà il liceo classico Spedalieri e l’Università di Giurisprudenza. La sua passione per il teatro, però, è irrefrenabile, già nell’ultimo anno di liceo organizza uno spettacolo e anche negli anni universitari, con Tuccio Musumeci, si avvicina sempre di più allo spettacolo e alla conduzione.

Un aneddoto carino, confermato spesso dal nostro conterraneo, vuole che Pippo la sera prima della laurea si trovasse a Ragusa per presentare Miss Sicilia. Il giovane Pippo sarebbe ripartito all’alba del giorno dopo. Il passaggio, offerto dal proprietario di un camion di frutta e verdura, lo fece arrivare a Catania, poco prima della discussione della Tesi. Quel giorno avrebbe conseguito il titolo in Giurisprudenza, professione, quella forense, che non esercitò mai.

Tutto merito di Rin Tin Tin

Nel 1959 è datata la sua prima apparizione in televisione, in un programma di Enzo Tortora.

Sembra proprio che negli archivi della RAI, sotto il nome di Pippo Baudo, ci sia un documento che recita così: “Baudo Giuseppe di anni 24. Fantasista. Buona presenza. Buon video. Discreto nel canto. Suona discretamente il pianoforte. N.B.: può essere utilizzato per programmi minori”. Questo pezzo di carta dovrebbe dare ad ognuno di noi un motivo per andare avanti, anche quando magari non veniamo giudicati come vorremmo. Super Pippo andò avanti, infatti! Nel 1960 conduce le trasmissioni Guida degli emigranti, Primo piano e Telecruciverba. Inoltre, presenta numerosi festival musical-popolari, in Calabria e a Napoli.

Pippo Baudo ha totalizzato 59 anni di presenza nella Tv italiana

Negli archivi della RAI c’è un documento che testimonia come Pippo Baudo, all’inizio, fosse stato considerato un conduttore minore rispetto al mattatore che divenne (foto dal corriere.it)

La svolta nella vita del nostro Pippo porta una data molto chiara: 6 febbraio 1966. Quel giorno salta, inspiegabilmente, la bobina di Rin Tin Tin e la RAI decide di mandare in onda una puntata pilota del programma, condotto appunto da Pippo, Settevoci. Il programma era stato registrato a Milano ed era stato considerato un flop, non trasmissibile insomma. Ebbene, la puntata di Settevoci fece così successo che Pippo Baudo fu chiamato per registrarne altre. Il programma venne riproposto le domeniche successive. Inoltre, il programma da molti critici televisivi viene considerato il primo vero talent show. Quello era l’inizio di una carriera formidabile per il conduttore nostrano, chi l’avrebbe mai detto che un pastore tedesco può anche cambiare una carriera televisiva?

Eccetera, Eccetera e un Disco per l’estate lo lanciano nell’olimpo dei conduttori di punta RAI, insieme con Tortora e Bongiorno.

Il suo primo Sanremo, Canzonissima e Spaccaquindici

Nel 1968 è la volta della sua prima conduzione del Festival di Sanremo. Ce ne saranno ben 13, che faranno di Pippo Baudo attualmente il primo conduttore del Festival della Canzone Italiana, perché con lui Sanremo è sempre Sanremo. Nel 1972 presenta Canzonissima, edizione che rimase nella storia della RAI accanto a Loretta Goggi.

Spaccaquindici, nel 1975, fa risplendere Pippo anche nel magico mondo dei programmi a quiz. Ed è proprio questo programma che sostituisce lo storico Rischiatutto di Bongiorno, passato alla Fininvest. Inizia una sorta di rivalità lavorativa, che porta spesso i due conduttori a scontrarsi, ma solo professionalmente, a colpi di programmi Tv. Acerrimi amici, li definirà molti anni dopo Fiorello, al funerale di Mike. Ed è così che Pippo ricorderà il collega e mentore: “Caro Mike, l’idea che tu non ci sia più non riesce a convincermi, perché la mia vita l’ho indirizzata guardandoti, vedendoti, spiandoti, imitandoti. Quando ero un dilettante, e come tale sono arrivato in televisione, una delle prime persone che ho conosciuto sei stata tu. E sei stato subito carino…” Più amore che odio, ci sembra di capire.

Luna Park, il primo varietà italiano, firmato Super Pippo

In questo stesso periodo, conduce anche il programma che accompagnerà la Lotteria Italia, Un colpo di fortuna, il primo anno, e Chi?, il secondo anno.  Con l’avvento dei colori Baudo, nel 1977, presenta Secondo voi. Iniziano le prime, chiamiamole così come le chiama anche lui, invenzioni. Lancia col programma, infatti, volti nuovi, come Jinny Steffan, Fioretta Mari, Tullio Solenghi e Beppe Grillo.

Il varietà per eccellenza del nostro catanese fu Luna Park, 1979. Oltre a lanciare altri sconosciuti nell’etere, come la soubrette Heather Parisi, il format decreta Pippo Baudo come uno tra i migliori conduttori della televisione dell’epoca, e forse, aggiungiamo noi, di sempre. Il programma era un contenitore perfetto, allestito come un enorme luna park. Al suo interno si alternavano momenti comici, o teatrali, a balletti e coreografie spettacolari. Canzoni e cantanti italiani e internazionali ed esibizioni di giovani talenti, appena scoperti. Ogni cosa magistralmente orchestrata dal catanese Pippo, che dimostrò che anche in Italia si potevano fare i grandi spettacoli all’americana.

Parisi e Cuccarini alla destra e alla sinistra di Pippo Baudo

Tra i personaggi più famosi che scoprì, o come dice Pippo Baudo inventò, ci sono sicuramente H. Parisi e L. Cuccarini (foto da tvzap.kataweb.it)

Fantastico, il programma che diventa cult

Subentra alla conduzione di Domenica In, dato che Corrado passava alla Fininvest, e al famosissimo Fantastico, programma storico della RAI. Qui scopre, o inventa, tra i tanti Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, Tosca D’Aquino. Una cosa che dichiareranno tutte le soubrette, e le spalle, di Pippo è che lui pretendeva che sapessero cantare, ballare, presentare, e intrattenere con sketch comici, o monologhi teatrali, il pubblico: dovevano essere artisti a 360 gradi. Questo è sicuramente stato uno degli insegnamenti più grandi che ci ha dato il conduttore catanese. Fantastico sbaraglia anche la concorrenza in Fininvest e fa record di ascolti e incetta di critica positiva. Pippo, però, non dimentica la sua Catania e, con l’avvento della televisione privata, decide di collaborare all’avvio di Antenna Sicilia, insieme col suo amico di sempre Tuccio Mususmeci. Si presta anche a condurre qualche spettacolo per dare ad Antenna Sicilia il giusto trampolino di lancio.

Il passaggio a Fininvest: non è tutto oro quel che luccica

Nel 1987 Pippo abbandona la rete nazionale per andare in Fininvest, con un contratto stellare. Baudo ottenne per tre anni anche la nomina a direttore artistico di Canale 5. Conduce con la sua valletta d’eccezione, la Cuccarini, il programma Festival. Qui fa altre invenzioni interessanti, come Brigitte Nielsen, Gigi e Andrea, Zuzzurro e Gaspare. Il successo, però, dei programmi in Fininvest è davvero inferiore alle aspettative. Non è, però, solo questo. Baudo anni dopo dichiarerà : Trovai un clima che mi sconvolse. Mi fecero direttore artistico, ma dissi a Berlusconi che gli altri si sarebbero incavolati. Non ero convinto, c’era un clima contro di me fortissimo, da Corrado ad Antonio Ricci. L’unico a non fare nulla fu Mike. A un certo punto dissi basta, passai un momento bruttissimo. Andai via senza alcuna assicurazione da parte della Rai. Mi rinchiusi in una casa in campagna, aspettando che un telefono verde squillasse”.

Dalla fine degli anni ’80 ai fantastici anni ’90, un successo dopo l’altro

Forse anche per la paura di diventare una triste meteora, Pippo Baudo quindi va via e aspetta il rientro in RAI. Ciò avviene nel 1989 con Serata d’onore e nel 1991-’92 con Domenica In. Nei primi anni del 1994, con il ritorno di Luna Park, Super Pippo risolleva la fascia preserale della rete nazionale e supera anche l’avversario di sempre, Mike Bongiorno con la Ruota della Fortuna. Il programma cambia rispetto al passato, ora è più un gioco a premi, anche se al suo interno ci sono sketch e personaggi famosi. Inoltre, qualche tempo dopo, ci si inventa la formula ogni sera un presentatore diverso. A riprova che Baudo ha sempre voluto portare avanti le giovani leve.

Pippo Baudo nel 2018 è opsite al Festival di Sanremo e gli dedica una lettera d'addio

Un sodalizio unico quello tra Pippo Baudo e il Festival di Sanremo che lo vide sul palco dell’Ariston per ben 13 volte (recensiamomusica.com)

Presenta poi, sempre negli anni ’90, Partita doppia, Fantastico ’90, Numero uno, Papaveri e papere, Mille lire al mese, tutti grandi successi di pubblico e critica. Nel 1997 Baudo ritorna alla sua antica passione: il teatro. Dunque, lavora alla scrittura del musical L’uomo che inventò la televisione, musical che fa l’occhiello alla sua vita artistica.

In quegli anni, Super Pippo conduce le edizioni di Sanremo dal 1992 al 1996 che lo uniscono artisticamente e definitivamente al Festival della Canzone Italiana.

Nel 1997 decise di riprovare in Fininvest, ma fu un secondo flop. Quindi, nel 1999, dopo ben due anni di assenza dalla TV, Pippo Baudo riceve un’offerta da Rai3. Conduce così Giorno dopo giorno e Novecento. Quest’ultimo programma ottiene così tanto successo da essere spostato subito su Rai1.

Pippo e gli anni 2000

A 66 anni, il Pippo Nazionale torna al Festival di Sanremo per rispolverare le ceneri di due edizioni pessime. L’Italia lo premia regalandogli uno degli share più alti di sempre, ancora imbattuto, era il 2002.

Dal 2004 al 2010 presenta programmi che puntano sul testimoniare la storia della televisione. Dichiarerà che lo trova come un obbligo alla sua età e dopo la sua carriera. Ritorna anche a Domenica In. Ripropone qualche programma del passato, rivisitato, e conduce a reti unificate Auguri TV.

Nel 2010 lascia Domenica In e torna su Rai 3 con Novecento. Pian piano le sue apparizioni si diradano. Ricordiamo la sua magnifica conduzione alle Iene, sostituendo per una sera Gassman. Ebbene sì, anche Pippo è una Iena. Finché, nel 2016/’17 conduce nuovamente Domenica In, questa sarà la sua ultima conduzione.

Per il momento, ovviamente.

Gli amori di Pippo…

Forse non tutti sanno che, lontano dai riflettori, anche  Pippo Baudo ha avuto una vita. Si è sposato due volte. Dalla prima moglie, Angela Lippi, ha avuto una figlia, Tiziana, che lo ha reso nonno, e ora è anche bisnonno. La seconda moglie, ed anche la più famosa, è stata la cantante lirica Katia Ricciarelli. Si sposarono nel 1986, e l’evento ebbe molto eco sui giornali di gossip dell’epoca. I due divorziarono nel 2007. Pippo Baudo ha anche un altro figlio, Alessandro. Questo figlio nacque da una relazione extraconiugale, durante il periodo del primo matrimonio. Decise, con la madre del bimbo, di farlo crescere come figlio del marito della donna. Lui sarebbe stato per anni lo zio Pippo. Riconobbe il figlio solo nel 1996, anche se, come dichiara lo stesso Alessandro, fu comunque una figura sempre presente nella vita del figlio.

Ebbe anche una storia d’amore con Alide Chelli, cantante e attrice romagnola, che durò 7 anni e che ancora oggi ricorda come la sua più bella storia d’amore.

Katia Ricciarelli e Pippo Baudo non ebbero figli

Alida Chelli e Katia Ricciarelli, due donne che Pippo Baudo amò moltissimo ( foto da corriere.it /lettere43.it)

Pippo: curiosità tra ieri, oggi e domani

Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, inoltre, Pippo Baudo è stato nominato anche Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Pippo Baudo attualmente è il più longevo presentatore in RAI, dopo Piero Angela. Gli anni della sua televisione sono ben 59 anni, sono più gli anni in cui ci faceva compagnia dentro quella scatolina, che quelli in cui è rimasto sconosciuto. Il quarto cavaliere della televisione italiana, insieme con Tortora, Corrado e Bongiorno.

E’ stato anche il conduttore che ha ospitato più volte il grande Benigni, ed alcune delle loro performance provocarono anche un’interrogazione parlamentare (Sanremo 2002).

Probabilmente è vero quello che egli stesso dice spesso: non c’è un suo successore. Perché ormai quella televisione non c’è più, i tempi sono cambiati e la gente ora vuole altro.

Pippo è stato proposto spesso per ruoli istituzionali e politici, ma ha sempre rifiutato: lui non è un politico e la politica è una cosa seria, ha affermato più volte. Fece molto scalpore lo scontro che ebbe con Salvini, l’attuale Ministro degli Interni, nonché leader della Lega, in una puntata di Ballarò del 24 marzo 2015. Plateale il Pippo Nazionale che tiene testa a Salvini: Salvini parla bene, ma non mi convince. Lui è stato in Sicilia, a Mineo, dove ci sono i centri di accoglienza e ha organizzato una Lega del Sud quando la sua Lega nasceva come antiterrona e l’ha fatto solo per guadagnare voti, poi Salvini immagina un paese bloccato nelle frontiere che non è più pensabile.”

Pippo Baudo, Sanremo e la sua lettera che sembra un addio

Pippo Baudo è il conduttore italiano che ha presentato più vole il Festival

Ospitato al Festival di Sanremo del 2018, Pippo Baudo legge una lettera emozionante, dove sembra dire addio al Festival (foto da repubblica.it)

Eppure la magia di Pippo la si avverte ancora, basta la sua ospitata al Festival di Sanremo del 2018 a ricordarci di quanto sia grande la sua arte affabulatoria. In circa quindici secondi, ci incanta e ci fa pendere dalle sue labbra, ricordandoci che la televisione non la si può improvvisare, la si deve conoscere, saper fare e anche avere la pazienza di tramandare.

La sua lettera per Sanremo, come se fosse una persona in carne ed ossa, coinvolge tutti: “Carissimo e amatissimo Sanremo, io ti ho conosciuto nel lontano 1958, allora mio padre ha ceduto alle insistenze di mia madre ed ha comprato un televisore. Ho assistito al Festival e sono rimasto colpito, perché all’improvviso è arrivato un cantante che diceva: Volare, nel blu dipinto di blu. Che emozione, caro Sanremo. Ho detto: prima o poi in quella scatoletta devo entrarci…”e poi verso la fine Pippo ci lascia così: “…Adesso io devo andare, devo lasciarti, ma devo dirti che gran parte della mia vita artistica la devo a te.” E va via così, il nostro catanese, dal teatro dell’Ariston. Lasciando tutti i presenti convinti che sì, Pippo Baudo è Sanremo e Sanremo è Pippo Baudo.

In un’intervista, una delle ultime per il Corriere, Baudo afferma: “Sì, ho 80 anni e ho avuto una vita meravigliosa!”

Budiano = di Pippo Baudo, proprio del suo stile e della sua maniera di condurre spettacoli televisivi

La Treccani, qualche anno fa, lo consacra all’eternità della Lingua Italiana. Noi di it.Catania, in ogni caso, siamo molto fiduciosi. Il nostro Pippo ci regalerà altre sorprese. In fondo, come lui stesso ha affermato: “L‘età è un’invenzione, è un modo di dire…” E lui di invenzioni se ne intende! 

Pippo Baudo: il catanese che ha ‘inventato’ la Televisione Italiana ultima modifica: 2018-08-22T09:41:50+02:00 da Manuela de Quarto

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