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La pareidolia a Catania: un fenomeno molto diffuso

la pareidolia a Catania: lo Scoglio degli amanti

La pareidolia, per molti, è un fenomeno istintivo, spesso incontrollabile che interviene nella psiche umana. Coincide con la tendenza a vedere forme ed oggetti riconoscibili nelle strutture amorfe che ci circondano. Questo fenomeno psicologico ci fa individuare forme note (come figure antropomorfe, visi, ma anche animali e oggetti) in immagini vaghe, disordinate o con contorni poco netti (paesaggi, nuvole, vegetazione, superfici di altri pianeti). Vedere oggetti o volti nelle forme, avviene spessissimo e in maniera spesso inconsapevole. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.

La pareidolia o illusione pareidolitica

La pareidolia, dal greco “para” (simile) e “eidolon” (immagine), serve spesso per dare una spiegazione razionale a fenomeni apparentemente paranormali, quali le apparizioni di immagini su muri o la comparsa di “fantasmi” in fotografie. Una tendenza molto diffusa è quella di ravvisare in elementi naturali, quotidiani, figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna (il “sembiante della luna”), una faccia sorridente nel caffè, oppure l’associazione di immagini alle costellazioni.

La pereidolia in Sicilia: le figure antropomorfe e zoomorfe nell'altopiano dell'Argimusco
La pereidolia in Sicilia: le figure antropomorfe e zoomorfe nell’altopiano dell’Argimusco. foto di S. Portale

Un’ipotesi vuole che questa tendenza sia legata all’evoluzione, in particolare alla capacità di individuare il profilo di un predatore. Essa deriva dalla necessità che avevano i nostri antenati preistorici di riconoscere un eventuale predatore mimetizzato tra la natura per proteggersi e garantire la sopravvivenza della specie. L’illusione pareidolitica è una tendenza innata in tutti noi, c’è chi se ne accorge subito, c’è chi deve essere spinto a farlo. Facce e oggetti familiari, intorno a noi, “appaiono” più spesso di quanto si creda.

Una tendenza diffusa nell’arte

Si tratta di una tendenza molto diffusa anche in campo artistico. Si pensa che Leonardo da Vinci descrisse la pareidolia in un suo trattato sulla pittura. Altro artista importante, un pittore milanese del cinquecento, Giuseppe Arcimboldo, ha basato su di essa tutta la sua arte. Egli ha realizzato i suoi quadri utilizzando prodotti ortofrutticoli, libri, pesci e oggetti in genere. Collegando i vari elementi ha dato la sensazione d’intravedere dei volti umani trattati in maniera burlesca. Infine anche il grande Salvador Dalí usava largamente le illusioni ottiche per realizzare i suoi dipinti.
In Sicilia, un luogo dove questo fenomeno è molto diffuso, è l’altopiano dell’Argimusco, in provincia di Messina. Un sito altamente suggestivo in cui si trovano molte rocce che hanno forme antropomorfiche e zoomorfiche con significati rituali.

La pareidolia al lungomare di Catania

Il paesaggio di Catania, così multiforme e versatile, si presta molto ad attuare questa tendenza. C’è chi come Filippa Coco, passeggiando per il lungomare della città etnea, ha ravvisato in uno scoglio delle forme particolari: un bacio fra due amanti che si ricollega alla famosa leggenda, o due dinosauri legati dallo scambio di un bacio eterno, un angelo, due titani che si incontrano. Filippa per prima ha ravvisato la presenza della leggenda d’amor che interessa il sito nel 2016.

Ecco cosa è accaduto a Filippa: “avevo fatto uno scatto col mio cellulare ad un discreto foro scavato dalle onde del mare, un particolare aveva attirato la mia attenzione, e quando ho trasferito la foto nel computer per me la sorpresa è stata grande! Emozionante!

pareidolia a Catania: lo scoglio dei due amanti
pareidolia a Catania: lo scoglio dei due amanti, individuato da Filippa Coco nel 2016 e ricollegato ad una’ntica leggenda. foto di Filippa Coco

C’è anche chi ha visto due tartarughe vicine. In tutto ciò interviene molto la soggettività e sensibilità. Sempre sul lungomare di Catania, il fotografo Salvo Puccio, ha trovato uno scoglio che raffigura un elefante, localizzato nei pressi dell’antica garitta.

In provincia di Catania

Il fenomeno si trova largamente presente anche ad Acireale. In particolare, nel borgo marinaro di Santa Maria la Scala, molti ricordano il cosiddetto “pugno“, una parte della cosiddetta Grotta delle Palombe (o Grotta delle Colombe, ormai inesistente. Una storia molto particolare riguarda questo “pugno”. Secondo la leggenda ospitò Aci e Galatea, narrata da Ovidio nelle Metamorfosi. Esso fu distrutto nel 1972 da una violentissima mareggiata.

Questa è una delle tante manifestazioni della lava dell’Etna, riversatasi nelle coste ioniche e lavorata dal mare.

pareidolia ad Acireale: nel borgo di Santa Maria la Scala il famoso scoglio a forma di pugno.
pareidolia ad Acireale: nel borgo di Santa Maria la Scala il famoso scoglio a forma di pugno. Foto di Fancity Acireale

Esiste un altro scoglio collocato in località Acquaranni, sempre ad Acireale. Tantissime di queste testimonianze si trovano sotto la timpa. Questo scoglio sembra richiamare la forma di merletto, una vera e propria trina, sapientemente lavorata dal mare.

Nella località marittima di Torre Archirafi, vicina a Riposto, nel lungomare, Filippa Coco ha ravvisato in uno scoglio la forma di una balena che affiora dall’acqua.

Sull’Etna

Anche il fotografo Salvo Puccio ha spesso individuato la presenza di questo fenomeno. In primis sull’Etna, precisamente nei Crateri Silvestri, ha trovato la faccia sorridente di una sorta di scimmia.  Nel bosco vi sono altre interessantissime forme. Qui Filippa ha trovato parecchi “guardiani” nelle cortecce degli alberi.

Inoltre a Rocca di S. Marco Sicilia – Ucria, in territorio dei Nebrodi, nei pressi di Floresta, si trovano delle rocce di arenaria, scolpite dall’erosione e dall’intemperie fino a creare forme particolari come quelle che richiamano le trine o il tessuto osseo. Guardando di profilo la conformazione, seguendone i contorni, si ravvisano i lineamenti di un viso umano che osserva la vallata.

trine o  tessuto osseo? ecco la pareidolia di Filippa Coco
trine o tessuto osseo? ecco la pareidolia di Filippa Coco. Foto di F. Coco

Sull’Etna c’è anche il cosiddetto monte dei morti: un vero e girone infernale di dantesca memoria. In questo marasma di materiale lavico sembra infatti di intravedere una gamba, un braccio e alcune figure ritorte. Le suggestioni si fanno vivide e si ha l’impressione di assistere alla fuga vana di corpi agonizzanti. Esso si nel comune di Randazzo e nella località Sciara del Follone

Queste alcune delle più belle e suggestive attestazioni di questo fenomeno che ci porta a guardare meglio la realtà che ci circonda.

foto copertina S. Portale

La pareidolia a Catania: un fenomeno molto diffuso ultima modifica: 2021-08-13T16:29:13+02:00 da SABRINA PORTALE

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