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Mario e Concetta: sodalizio artistico e sentimentale da decenni

Mario e Concetta, inizi del teatro come professione

Mario e Concetta, inizi del teatro come professione

Una coppia che va avanti per anni, con la passione per il teatro. Si tratta di un’arte attraverso cui manifestare sia ciò che parte da sé, sia l’attivismo politico-sociale. Mario e Concetta con il loro estro artistico hanno espletato tutto questo. Il teatro, come risaputo, è un’elevata forma di creatività che permette di esplorare spazi ed emozioni sconosciute.

Storia di un percorso artistico che vale la pena conoscere

Il progetto di Mario e Concetta nasce nel 1979 con il gruppo teatrale Manipolazioni. Si trattava, in questa fase iniziale, di una passione che faceva convergere artisti vari e dar luogo a diverse rappresentazioni. Il gruppo trovava ospitalità al Teatro Club di piazza san Placido. Il salto di qualità avvenne nel 1981, con l’approdo al teatro Argonauti. Ciò che in principio era una passione si espandeva, divenendo una vera e propria professione. Ci si occupava di teatro di strada principalmente. Negli anni 1999-2000 Mario e Concetta, insieme ai loro colleghi e colleghe di teatro, fondarono il Centro Sperimentale Keré. Una cooperativa che per decenni ha preparato e realizzato spettacoli nelle scuole di ogni ordine e grado. Vi confluì anche il gruppo Kamaego. Per quindici anni si realizzarono rappresentazioni anche presso il carcere minorile di Catania.

I contesti creati da Mario e Concetta erano una vera e propria fucina teatrale presso il capoluogo etneo. Chi si occupava della gestualità, chi della recita, chi della dizione. Mario Bonica scriveva i testi di sana pianta e Concetta Rovere si occupava della scenografia. Tutte figure che, con le loro competenze, convergevano nel portare avanti l’attività teatrale nelle scuole e nelle strade. Un lavoro di assoluta dedizione perché, oltre a manifestare tutta la creatività, si organizzavano i laboratori e gli spettacoli a seconda della fascia di età, sin dall’asilo nido. Tutto rivolto a bambini e bambine, a ragazzi e ragazze.

Mostra di Concetta Rovere 17/10/2020
I costumi di Concetta Rovere: mostra al Bastione degli Infetti, ottobre 2020

Estro artistico di Mario e Concetta: origini ed evoluzione

Concetta Rovere, dopo la maturità artistica, ha studiato scenografia all’Accademia di Catania. Sin da giovane ha adoperato gli strumenti idonei per far emergere la sua creatività. Concetta crea costumi che consistono in figure intinte di colori e dalle svariate forme. Ella, nelle sue creazioni, adopera sempre materiali riciclati (tende, vestiti, stoffe varie). Tutti tessuti che, uniti, danno slancio a figure in cerca di un’identità. Questo è ciò che traspare dalla mostra di Concetta Rovere allestita nei fine settimana dello scorso ottobre al Bastione degli Infetti. Un’installazione ambientale intitolata “Presenze smarrite…in tempi da venire”. Figure, “manichini”, in cerca di un’identità. Le creazioni di Concetta, durante il periodo di attività teatrale, hanno trovato ampio dispiegamento nel rappresentare un personaggio o, più in generale, un modello. Si può parlare di costumi e scene “a costo zero”: Concetta realizzava tutto.

Mario Bonica, sin da fanciullo, è stato appassionato di teatro, cominciando dai burattini. L’interesse è cresciuto nel corso del tempo, percorrendo delle tappe. Dalla partecipazione a diversi laboratori, passando per la stesura della tesi di laurea in Lettere moderne. L’argomento era il teatro senese del ‘500 e la commedia italiana. Si giunge così al teatro come professione nel 1981. Mario si è accostato negli ultimi anni alla scrittura, dedicandosi ad una letteratura che dà voce agli animali.

Eredità lasciata dai progetti portati avanti

Mario e Concetta, attraverso la loro realtà teatrale, intendevano lasciare specifici messaggi. La rassegna teatrale era rivolta quasi esclusivamente ad infanti ed adolescenti perché essi costituiscono il futuro, il domani. Mario e Concetta, coi loro colleghi, ritenevano essenziale leggere la realtà attraverso l’ottica dell’infanzia. Una visione che volge alla bellezza perché bambini e bambine guardano il mondo con occhi puri e sinceri. Quindi, oltre agli spettacoli nelle scuole e presso il carcere minorile, molte iniziative ci sono state inerenti l’infanzia. Tra queste figurano un progetto degli anni ’80 e ’90 chiamato Città dell’infanzia. Si intendeva portare avanti il principio di progettare la città, a livello urbanistico-architettonico, a misura di infante. Creazione di spazi per bambini e bambine in cui possono giocare liberi e all’aria aperta. Quindi rivalutazione delle loro attività ludiche.

Mario e Concetta, insieme ai loro colleghi, hanno portato avanti pure il teatro sociale. Si organizzavano numerosi spettacoli per strada, nei luoghi sociali. Si trattava, quindi, di un “Teatro fuori dai teatri”, rivolto alla gente comune e al di fuori degli schemi. Il teatro concepito come una forma di attivismo civile. Mario e Concetta portavano avanti temi quali ambiente, pace, animali. Un occhio di riguardo verso questi ultimi data l’oppressione subìta da millenni e senza una particolare voce in capitolo. Per diverso tempo si è portata avanti una rivista, dal nome Orecchie d’asino. Era una rassegna di teatro e cultura il cui focus era l’infanzia.

Il contesto teatrale creato da Mario e Concetta è stato una colonna portante per quest’arte a Catania. Una situazione volta veramente sia a rompere gli schemi, sia ad espandere bellezza e creatività.

Mario e Concetta: sodalizio artistico e sentimentale da decenni ultima modifica: 2021-06-01T09:55:43+02:00 da Angela Strano

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