La scultura dello Stallone Ferito a Catania non è mai stata odiata. Anche se ha subito da sempre diverse angherie, i catanesi in realtà non possono fare a meno di pensare a questa statua come facente parte della quotidianità della città. “Odi et Amo” recitava Catullo, sarà forse così anche per lo Stallone Ferito?
Francesco Messina: autore della scultura dello Stallone Ferito
Nata dalla mente dell’artista catanese Francesco Messina, questa scultura è molto nota ai catanesi per il suo passato (e presente) travagliato. Messina, nato a Linguaglossa, è conosciuto in tutto il mondo per le innumerevoli opere custodite nei musei più importanti e prestigiosi al mondo. Parigi, Barcellona, Vienna, Buenos Aires, Berlino e Tokyo sono le principali località in cui è possibile incontrare un’opera dello scultore catanese. Cittadino onorario di Milano, nel 1966 è stato ingaggiato da Roma per scolpire il celebre “Cavallo Morente”, oggi esposto nella sede Rai della Capitale italiana. Dopo innumerevoli ingaggi, premi d’arte e mostre, Francesco Messina iniziò a scolpire lo Stallone Ferito. La scultura fa parte della schiera di opere di Messina che rappresentavano cavalli feriti, caduti o in tensione muscolare, poco prima di spirare.
Oggi, dopo la morte avvenuta nel 1995 a Milano, è stata istituita la Fondazione Francesco Messina, nata con lo scopo di perpetrare nel tempo, sia in Italia che all’estero, la memoria del celebre artista catanese.
Il dramma della scultura dello Stallone Ferito: ironicamente beffeggiato dai catanesi
L’opera, scolpita in bronzo, venne inizialmente esposta in Piazza Federico II di Svevia nel 1999, cioè quattro anni dopo la morte dell’artista catanese. Così, chi passeggiava in quelle parti o chi si accingeva a recarsi al Museo Civico del Castello Ursino non poteva non fare a meno di notare con ironia i genitali dell’equino, dettaglio che da quel momento in poi divenne causa principale delle continue peripezie e spostamenti che la scultura visse fino ai nostri anni. Dopo le continue risatine e i vari soprusi che la statua subì, lo Stallone venne trasferito in Piazza Vittorio Emanuele (conosciuta dai catanesi con il nome di Piazza Umberto).
Qui l’opera di Messina continuò a subire diverse beffe. Nel 2002, ad esempio, per non “offendere” il transito della Madonna del Carmelo alla vista dei poderosi genitali del cavallo, fu coperta con un panno di ferro. Nel momento in cui il panno fu tolto, la scultura dello Stallone Ferito ritornò ad essere continuamente beffeggiata.
Anche il passaggio della vara di Sant’Agata regalò allo Stallone Ferito (ferito ormai anche nell’orgoglio) dei panni di velluto per coprire i suoi genitali. Molti si lamentavano di questa scultura in bronzo, considerata troppo impudica. Credo fortemente che invece non è stato afferrato il valore artistico che Messina ha voluto regalare alla sua città.
Lo Stallone Ferito a Catania: oggi è riuscito a trovare un po’ di stabilità?
Nell’agosto del 2014 la scultura di Francesco Messina venne spostata nuovamente. Oggi si trova, dopo un’attenta restaurazione della rotonda su cui è adagiata, a Piazza Galatea, adiacente al Viale Ionio. Chissà se, con questo ultimo spostamento in una zona “meno trafficata”, lo Stallone Ferito riuscirà a trovare un po’ di pace…