La salita di Sangiuliano nel XIX secolo
Dopo il disastroso terremoto che distrusse interamente Catania nel 1693, bisognava studiare un progetto che sancisse la rinascita delle strade della città etnea. Giuseppe Leanza, duca di Camastra, fu il maggiore artefice del nuovo assetto viario. Ma non fu il solo. Insieme a lui, fu importantissima la figura e la presenza dell’ingegnere Carlo de Grunemberg. Il Leanza si giovò della maestria dell’architetto fiammingo per studiare il piano di ricostruzione e progettare un piano viario che garantisse la rifioritura delle strade catanesi. Tra le principali arterie tracciate dal duo in questione, oltre la strada Stesicorea, Del Corso e San Filippo, vi era anche la strada Lanza.
Via Lincoln
Si trattava di un’arteria principale della città. Tracciata da ovest a est, essa collegava l’inizio della salita di Sangiuliano, all’attuale incrocio con la via Ventimiglia. Rispetto all’odierna strada, questo viottolo a fondo naturale assumeva una lunghezza minore. La sua posizione centralissima portò, inevitabilmente, questa strada a crescere ulteriormente.
Verso la zona di levante, la strada si estese fino all’asse ferroviario. Ad ovest, invece, per placare le violente proteste dei numerosi cittadini disoccupati, venne aperto un cantiere. Il prolungamento della strada, di oltre un chilometro, permise il raggiungimento della la zona dove, con imponenza e maestosità si elevava il bellissimo Monastero dei Benedettini. Al termine dei lavori, che durarono addirittura mezzo secolo, a causa di una lunga interruzione, l’arteria assunse il nome del presidente degli Stati Uniti, Abraham Lincoln.
I quattro cantoni con vista sul mare
Anche a livello architettonico, la via Lincoln acquisisce un’importanza rilevante. L’incrocio con la via Stesicorea crea questo slargo, a forma ottagonale, in cui predomina la bellezza e l’eleganza dei palazzi che vi si elevano. Si pensi alla nobile architettura dei palazzi San Demetrio o del palazzo Manganelli, emblema della parte aristocratica della città dell’elefante.
Caratteristica simbolica di questo spiazzo sarà sempre il panorama che vi si può osservare. Da un lato, la pittoresca salita e dall’altro lo scenografico fondale del mare che inebriavano lo sguardo di chi, tranquillamente, invadeva la carreggiata, sgombra dalle automobili che oggi né rovinano la bellezza.
Dagli anni venti…
Intorno al secondo decennio del XX secolo, la via Lincoln, cambia ancora una volta nome. In quegli anni, ai piedi dell’Etna, la politica assumeva un ruolo importante e, indubbiamente, distante da quella odierna.
Tra i grandi politici catanesi vi era Antonino Paternò-Castello, sesto marchese di San Giuliano , detto comunemente Antonino di Sangiuliano. Sei anni dopo la sua morte, avvenuta il 16 ottobre del 1914, il Comune decise di dedicare questa via caratteristica di Catania a questa importante figura della città etnea.