Il Gattopardo raccontato a mia figlia: libro di Maria Antonietta Ferraloro

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INTERVISTE

L’esigenza di raccontare Il Gattopardo agli adolescenti di oggi: intervista a Maria Antonietta Ferraloro

Insegnante, saggista, dottore di ricerca in Storia della cultura, cultore della Letteratura Italiana, nonché collaboratrice con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, Maria Antonietta Ferraloro, tra i mille impegni, trova anche il tempo di dedicarsi alla stesura di interessantissimi saggi e libri dedicati alla persona di Tomasi di Lampedusa. Nel suo ultimo libro, Il Gattopardo raccontato a mia figlia, emerge l’amore dell’autrice nei confronti del capolavoro dello scrittore siciliano, tanto da volerlo raccontare “a sua figlia” (e a tutti gli adolescenti), provando a trasmettergli l’amore per un classico come Il Gattopardo.

Maria Antonietta Ferraloro e il suo nuovo libro "Il Gattopardo raccontato a mia figlia". Fonte: Sicilian Post

Maria Antonietta Ferraloro e il suo nuovo libro “Il Gattopardo raccontato a mia figlia”. Fonte: Sicilian Post

Intervista a Maria Antonietta Ferraloro, autrice del libro “Il Gattopardo raccontato a mia figlia”

Perché il capolavoro di Tomasi di Lampedusa è così importante da essere raccontato a “sua figlia” e agli adolescenti di oggi?

Sono un insegnante. Trascorro una parte considerevole del mio tempo tra le aule scolastiche, cercando di far incontrare ragazzi e libri. Proprio in questi giorni è uscito il report ISTAT sulla lettura in Italia. I dati che vengono fuori sono sconfortanti. Si legge davvero poco. Eppure, l’uomo è, prima di tutto, un «animale che racconta storie», come dice Gottschall. Non può fare a meno di reinterpretare se stesso e l’esistenza attraverso le spore di una narrazione continua. Persino i sogni non sono altro che le trame notturne di questo stesso, ininterrotto bisogno di inventare storie e nutrirsene. Leggere, insomma, è necessario quanto respirare.

Come saggista mi occupo da tanti anni di Tomasi di Lampedusa, autore tra i più celebri del Novecento letterario. A un certo punto ho cominciato a pensare che mi sarebbe piaciuto provare a trasformare la sua avventura umana e letteraria in un racconto da regalare alla mia bambina. Volevo che si incuriosisse e che le venisse voglia di iniziare a sfogliare, prima possibile, un classico come Il Gattopardo. Ci sono dei libri, infatti, i classici, per l’appunto, che possiedono il dono raro di riuscire a parlare direttamente al cuore di ciascuno di noi. L’esperienza di lettura legata a queste opere è fondamentale. Ci aiuta a crescere; a maturare. Ci permette di conoscere meglio noi stessi e gli altri. Si offre come una bussola, capace di orientarci nel confuso cammino dei giorni del nostro vivere.

Cosa rappresenta Il Gattopardo per Maria Antonietta Ferraloro?

Il Gattopardo rappresenta il mio incontro da adulta con la grande Letteratura. Le opere di scrittori e poeti hanno esercitato da sempre una malìa profonda nella mia vita. Però, è grazie alla “scoperta” di Tomasi se l’antico piacere di leggere si intreccia oramai indissolubilmente, sino a diventare un tutt’uno, col piacere della riflessione critica. Con la curiosità di immaginarsi l’artista al lavoro e di provare a sbirciare nel suo laboratorio segreto. Tomasi asseriva che ogni opera d’arte somiglia a un orologio. E sebbene solo l’artista possiede il dono di assemblarla al meglio, tutti possono provare a smontarla e lasciarsi incantare dalla seducente perfezione dei suoi meccanismi.

"Il Gattopardo raccontato a mia figlia" di Maria Antonietta Ferraloro, disponibile su IBS. Fonte: Goodreads

“Il Gattopardo raccontato a mia figlia” di Maria Antonietta Ferraloro, disponibile su IBS. Fonte: Goodreads

Cosa racconta “il Gattopardo raccontato a mia figlia”? Quali sono i temi principali trattati nel suo libro?

Umberto Eco diceva che «Un’opera è al tempo stesso la traccia di ciò che voleva essere e di ciò che di fatto è». L’ idea iniziale era quella di costruire una piccola “mappa” per mia figlia, che potesse servirle da guida nell’isola del tesoro tomasiana. Pensavo che sarebbe bastato fornirle alcune indicazioni di massima sullo scrittore e sulle opere. Però, mi sono resa presto conto che se volevo sollecitare la sua curiosità e conquistarla alla lettura del Gattopardo, la mappa doveva essere parte integrante di un racconto ben più ampio.

Il libro doveva svelarle parte dei suoi misteri: come nasce un personaggio come Tancredi? come un titolo; un’immagine; un episodio? Doveva inoltre poter osservare Tomasi da angolazioni diverse: l’uomo, l’amico, il marito, il professore di letteratura; lo scrittore. Mi interessava poi, particolarmente, farle capire come dietro la “miracolosa” stesura del Gattopardo vi sia in realtà un lunghissimo e faticoso apprendistato. Nella società odierna prevalgono strane sirene. Siamo abituati ad avere tutto e subito. Invece, dietro ogni conquista importante, il realizzarsi di un sogno più o meno grande vi è sempre tanta fatica e tanto lavoro.

L’esigenza di raccontare Il Gattopardo agli adolescenti di oggi: intervista a Maria Antonietta Ferraloro ultima modifica: 2018-01-23T15:10:41+01:00 da Valentina Friscia

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