Il ricordo della città etnea ai suoi due valorosi partigiani
La lunghissima storia di Catania è fatta di dominazioni, catastrofi, ricostruzioni, ma anche di personaggi catanesi che hanno portato in alto il nome della propria città. È il caso dei fratelli Graziella e Salvatore Giuffrida vissuti ai piedi dell’Etna nella primissima metà del XX secolo. La loro storia ha fatto commuovere tantissima gente e ha innalzato il valore di coloro che in quegli anni combatterono il fascismo.
I primi anni a Catania e la partenza Genova
Graziella nasce a Catania nel 1924, in via Bellia, nel quartiere di San Cosimo, nei pressi del più popolare San Cristoforo. Sin dai primi anni della sua adolescenza il suo carattere risalta alcuni suoi pregi: si tratta di una ragazza gentile, ma soprattutto con lo spirito battagliero. Finiti gli studi, vuole andar via da Catania per fare la maestra a Genova. I tentativi di trattenerla da parte dei suoi genitori risulteranno vani. Graziella nel 1943, all’età di 23 anni, parte alla volta del capoluogo ligure.
Unione alle Sap e uccisione di Graziella
Durante la sua permanenza a Catania i discorsi del fratello Salvatore contro il fascismo la influenzano e non poco, al punto da unirsi alle Squadre di Azione Partigiana. La sua nuova avventura, tuttavia, dura davvero poco: il 24 marzo del 1944, nel quartiere di Teglie, la ragazza si trova sul tram di ritorno a casa. Un gruppo di soldati tedeschi inizia ad importunarla. Graziella nasconde sotto il cappotto una pistola.
Quando i soldati la scoprono, l’arrestano e la portano in un capannone alla periferia della città. Lì la ragazza viene torturata e violentata. Soltanto un mese dopo, il 28 aprile, in una vallata del genovese, il suo corpo viene ritrovato privo di vita. Accanto a lei i corpi di altri quattro partigiani. Anche il fratello Salvatore, di cui si sa meno, venne ucciso dai militari tedeschi. I genitori impazzirono dal dolore appena appresero la triste notizia.
Celebrazioni commemorative in onore di due eroi catanesi
Il 25 aprile di ogni anno la città di Catania ricorda i suoi due eroi alla Resistenza con un corteo che celebra la Liberazione. In quello stesso giorno viene deposta una corona di garofani rossi sulla porta della loro casa. Nella facciata di quest’ultima, vi è un epigrafe con su scritto:
“Qui Graziella e Salvatore Giuffrida aprirono gli occhi alla vita e appresero l’amore alla Libertà. Alla Libertà e alla Patria offrirono la giovane esistenza nella Guerra di Liberazione. I perseguitati politici antifascisti e i partigiani di Catania, l’8 settembre 1956, questa lapide posero, a monito che la Libertà si conquista e si difende, e che le dittature si combattono anche a prezzo della vita”.