Catania da un'altro punto di vista: Magdalena ci racconta la sua esperienza

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INTERVISTE

Catania da un altro punto di vista: Magdalena

Magda ed il cappello di paglia

Magdalena Wojcik, danzatrice di origine polacca innamorata di Catania, ci racconta la sua esperienza da “catanese”.

Ogni qualvolta mi trovo all’estero e parlo di Catania è come se tutti i difetti e le imperfezioni di questa città spariscano.

Catania diventa quel luogo fantastico vivido di storia e culture, dove si può ancora godere della natura incontaminata, in cibo è buonissimo ed il clima è caldo. Così per chiunque mi ascolti Catania è un vero e proprio paradiso sulla terra! Tutti noi sappiamo che ometto tutti i lati negativi, lo so, ma sono orgoglioso della mia città e spero che un giorno quelle pecche scompaiano.

Ma qual è allora il punto di vista dei non-catanesi? Moltissime persone di fuori hanno deciso di trasferirsi a Catania, nonostante tutti gli aspetti negativi di questa città… non sarà mica che le sue bellezze confondano le loro idee?! Da questa domanda nasce la rubrica “Catania, da un altro punto di vista”, un invito a vedere la nostra città sotto una luce diversa.

Magdalena è una giovane danzatrice di 25 anni. Vive in Polonia fino a due anni fa quando, selezionata per partecipare al corso “MoDem” della Compagnia Zappalà Danza, si trasferisce a Catania.

Cosa hai scoperto a Catania che ti ha fatto decidere di rimanere?

“Questa città, la Sicilia in generale, è un posto speciale. Tutto qua ti insegna a rilassarti, a prenderti cura di te stesso e godere di ogni piccola cosa. La vita è rallentata, ed il buon cibo e gli affetti sono elementi importanti nella vita di ognuno. Qui ho trovato amici con cui anche un caffè o una birra diventano occasioni speciali, di condivisione. La conformazione stessa delle vostre case ne è la prova. Rispetto alle case in Polonia, ogni appartamento ha una sala da pranzo attorno a cui la giornata si articola. Questo stile di vita mi aiuta a connettermi con la natura, e questo mi interessa molto.”

Ricordi: un tramonto a Brucoli

Ricordi: Tramonto a Brucoli

Cosa apprezzi nei catanesi?

“Ammiro molto dei catanesi l’amore per la quest’isola. Non è facile trovare in Polonia giovani che non abbiano voglia di trasferirsi. Qui invece in molti ho riscontrato la voglia di rimanere per sempre, se solo ci fosse più lavoro.
Inoltre i catanesi con me sono sempre molto espansivi, forse perché incuriositi dalla “ragazza straniera”. Ogni volta che vado a fare la spesa, con un semplice “ciao bella!”, c’è sempre qualcuno che scherza con me e rende tutto più piacevole.”

Qual è il tuo luogo preferito a Catania e perché?

“Il porto evoca tante emozioni dentro di me. Spesso mi ritrovo alla fine del molo per osservare il mare, passeggiare, l’Etna che sovrasta la città… un panorama fantastico che non mi stanco mai di guardare.
Il Gammazita con tutte le attività, i libri, i tavoli all’aperto e tutti gli artisti che lo frequentano, è un altro luogo dove mi piace passare il tempo. Credo ci sia un ambiente culturale molto vario ed interessante.”

In questi anni a Catania, qual è stata l’esperienza più bella che hai vissuto?

“Porterò per sempre dentro di me la volta che sono salita sul cratere centrale dell’Etna. Partiti dal Rifugio Sapienza, io ed altri 5 amici abbiamo deciso di salire a piedi, senza guida e con l’idea di camminare fino a raggiungere la meta. Siamo stati pazzi! Questa è stata forse la fatica più grande della mia vita: quattro ore in salita e poi altre due e mezza in discesa correndo per raggiungere l’ultimo autobus per Catania. Ancora oggi, dopo aver tentato la stessa impresa altre volte ed avendo fallito miseramente, mi chiedo come abbiamo potuto farlo! Ma, ne è valsa la pena.”

La vista dal porto di Catania

L’Etna vista dal molo del porto di Catania

Cosa pensi dell’Etna? Credi che abbia un effetto su tutti noi che viviamo qui?

“Vivere qui sotto l’Etna per me è pazzesco! Se vieni da un luogo dove non c’è un vulcano non capisci come funziona e rimani della convinzione che possa esplodere da un momento all’altro. Mia madre ancora dopo due anni, spesso mi chiama preoccupata perché crede che ad ogni eruzione io sia in pericolo di vita! Sento la forte energia di questo vulcano e credo che abbia un effetto su tutti. Credo che questo sia ciò che rende i catanesi più sanguigni ed “esplosivi” di altri popoli.”

Stando alle parole di Magdalena, credo che Catania abbia un fascino particolare che cattura le persone. Forse allora la bellezza non sta solo negli occhi di chi guarda…

 

Foto concesse da Magdalena Wojcik

Catania da un altro punto di vista: Magdalena ultima modifica: 2017-06-07T09:05:34+02:00 da Alessandro Sollima

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